Cosi l'amministratore delegato della FIAT-Chrysler Sergio Marchionne ha definito il giovane sindaco di Firenze e la sua (mia) citta' culla dell'arte e della cultura.
«Avendo io creduto al progetto Fabbrica Italia, mi sono detto deluso della retromarcia dell'ad Fiat. Aveva garantito che avrebbe investito, non lo ha fatto. Marchionne ha replicato che io sono una brutta copia di Obama e che Firenze e' una città piccola e povera." Questa la risposta del sindaco di Firenze.
A Firenze quando un personaggio in cima ad un impero industriale piscia fuori del vaso in questo modo c'e' solo un modo per definirlo: " E' un povero bischero".
Uno oltretutto che si circonda di personaggi del calibro di Lapo Elkan che gira sulle corsie riservate con la sua Ferrari mimetica.
Qui a Washington quando si incontra una 500 ci viene un sobbalzo di gioia visto che le strade sono strapiene di Mini, Yaris e soprattutto Smart.
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Marchionne non ama l'Italia.
L'Italia non ama Marchionne.
Un divorzio è alla vista.
Chi ci rimetterà?
Io temo che a rimetterci sarà l'Italia.
Saluti cordiali
Claudio
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Caro Oscar,
io, da vecchio Torinese (con la
T maiuscola) non mi ero fatto illusioni; da quando in Corso Marconi sono
sparite le cravatte per i maglioni girocollo, ho sentito puzza di ferodo
bruciato.
Se Firenze è “una piccola
povera città”, quale sarà il concetto di Torino all'ultimo piano di Corso
Marconi: un campo zingaro per sottrarre tutto il possibile rame che ancora si
può rastrellare nei cimiteri industriali d'Italia ?
Al vecchio Torinese la
filosofia era lampante: spremere il limone in Italia e poi delocalizzare. Ma
non occorreva la sfera di cristallo per capire, bastava l'onestà intellettuale.
Ora, a parte questa infelice
pisciata fuori dal vaso (il giovane Toscano ha detto che il re è nudo, facendo
sobbalzare il canadese magliaro), il capo della fabbrica fondata da Walter Chrysler
nel 1925 sta facendo -bene- il suo mestiere; mica è Don Bosco o il Beato
Cottolengo !
I bischeri sono i politici che
fingono di credere a babbo natale e fottono gli Italiani.
Ciao Cerea nèh !
Dario
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Caro Oscar, in effetti non mi aspettavo
quella caduta di stile da parte del “povero bischero”. Tra l’altro ha avuto una
reazione assolutamente infantile. Poteva dire le sue ragioni, poteva non dire
niente, invece si è arroccato sul “tu sei piccolo e brutto”, infilandoci anche
il povero Obama che non vedo che ci azzecca, come direbbe quel fine linguista
del nostro amico politico. Questa è però la dimostrazione di come Renzi stia sparigliando
le carte e della paura che mette. A parte le infide nuove regole per le
primarie con la schedatura dei partecipanti e i paletti temporali, che
sono chiaramente un tentativo di ostacolarlo, a parte le interpretazioni della
Bindi, ci si è messo anche D’Alema. Pur non condividendo neanche una
delle idee di D’Alema lo consideravo una persona intelligente. Invece si è
messo a starnazzare che il neo candidato si farà male e che a lui non piacciono
i rottamatori, smentendo di essere stato lui stesso un rottamatore. Come è
labile la memoria umana! Kathia
P. S. Per quanto riguarda Lapo lasciami
nella mia candida illusione che non se lo voglia, ma se lo debba, portare
appresso.
Katya (Roma)
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Una sortita davvero infelice ma Marchionne non è un buon comunicatore,
soprattutto, ogni tanto si isterizza e da manager diventa… un povero bischero,
appunto.
Lucilla (Roma)
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Amo e rispetto Firenze. Ci ho vissuto e lavorato per oltre cinque anni.
Un po' meno amo l'arroganza del ragazzino con i pantaloncini corti che ne guida il governo.
L'incontro di due arroganze non può altro che generare toni da quadrivio.
ebbì.
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Caro
Oscar, ho letto la diatriba Marchionne/Renzi. Il primo indubbiamente l'ha fatta
fuori dal vaso e il toscanello invidioso l'ha imitato. Ma perché parlano e
straparlano tutti tanto? Ti abbraccio. Maurizio.
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Caro Oscar
dare del bischero a Marchionne è un onorificenza
visto che al centro di Firenze c’è piazza dei Bischeri in quanto a Firenze è un
piccolo paese rispetto alle città Americane che alcune sono grandi come la Toscana
e sono amministrate meglio quindi anche se Renzi è andato a vedere come si fa
politica in America vada a vedere come si amministrano le città americane poi
si ragiona .Ti saluto Pier Luigi
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FIRENZE è UNA CITTA STUPENDA, LA GESTIONE RENZI NON CI HA LASCIATO MOLTO CONTENTI, DALTRONDE è GIOVANE, INESPERTO, E VIENE DALLA CAMPAGNA. GIOVANE COME ESPERIENZA, L'ANAGRAFE NON CONTA. COMUNQUE FIRENZE è DAVVERO UNA CITTA' DI BOTTEGAI, UN PO' MENO ,VISTA LA CRISI, E DI BANCHIERI, E FINANZIERI, I CITTADINI VERI ME COMPRESO SIAMO STATI COSTRETTI AD ANDARE AD ABITARE FUORI CITTà PER DARE SPAZIO AL COMMERCIO E AD ATTIVITà COMMERCIALI GRIFFATE, DI FIORENTINI NE SONO RIMASTI DAVVERO POCHI, IN COMPENSO GLI ESTRACOMUNITARI SONO TANTI E ABITANO IL CENTRO, CINESI COMPRESI E HANNO COMPRATO ANCHE SAN LORENZO, ALBERGHI CASE ATTIVITA'.
PER I RESIDENTI UN SOLO PERMESSO AUTO(TRE PERSONE LAVORANO CON TRE AUTO E TUTTI FUORI FIRENZE IN GENERE O IN LUOGHI MAL COLLEGATI), SEI SEMPRE A RISCHIO PER MULTE, I TRASPORTI COSTANO, SEMPRE AFFOLLATI I BUS E A RISCHIO BORSEGGIO, LA SERA è PERICOLOSO USCIRE DA SOLI IN MOLTE PARTI DEL CENTRO, SANTA MARIA NOVELLA VIA DELLA SCALA VIA PALAZZOLO SONO IN MANO A DELINQUENTI ED EXTRACOMUNITARI. TUTTI GLI ARTIGIANI HANNO CHIUSO E NE SONO RIMASTI POCHI A SAN FREDIANO E SAN NICCOLO'.
FORSE è VERO CHE FIRENZE è POVERA E I FIORENTINI POVERI E BISCHERI.
SIAMO SFINITI E VORREMMO ROTTAMARE MOLTE COSE E MOLTI CAMBIAMENTI CHE HANNO DANNEGGIATO LA NOSTRA CITTà, COMINCIAMO DA RENZI E ANDIAMO AVANTI FINCHè CE LA FACCIAMO. UN CARO SALUTO OSCAR
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