Bangalore #1
Da Washington a a Francoforte nessun problema con United.
Arriviamo con 20 minuti di ritardo dovuto a qualche problema nella composizione
dell’equipaggio. Purtroppo abbiamo meno
di un’ora per la connection con il volo Lufthansa da Francoforte a Bangalore. Corsa spasmodica con i
bagagli a mano. Sicuramente le valigie registrate non arriveranno. Ormai hanno
imbarcato quasi tutto l’aereo. Chiedo ad una assistente di terra della
compagnia tedesca di assegnarmi i posti in economy plus di cui Franca ed io
abbiamo diritto essendo registrati come Milage Plus, ovvero persone che sono
frequent fliers. Risponde che la compagnia tedesca non prevede quel tipo di
economy plus. Ci imbarchiamo. Siamo in
coda all’aereo che e’ strapieno in ogni ordine di posti. Prima, business e
economy in prevalenza occupate da indiani.
Molte famiglie in economy. L’aereo è un 747 ultimo
tipo. Hanno aggiunto un sedile alla destra ed alla sinistra. Cosi ogni fila
risulta composta da dieci seats, che sono molto stretti con scarso posto per le
gambe. Per fortuna noi siamo piccoli. Immaginare quelli che sono alti e di
dimensioni notevoli. Il servizio è accurato.
Ma siccome hanno terminato l’ultimo pasto western mi tocca accettare il
vegetariano, una poltiglia un pò schifosa. Otto ore e mezza di volo
seguito sulla map. Mi vedo quattro films, alcuni tradotti in italiano. Arriviamo a Bangalore
alle due e rotti del mattino di due giorni dopo la partenza, ovvero il giovedì
6 dicembre sicuri che dovremo lottare per recuperare le nostre valigie.
Tiro fuori un cartello
che mi sono preparato a caratteri cubitali con il nome dell’autista che ci sta
aspettando ed ha già chiamato sul cellulare di Franca. Passiamo il controllo
passaporti, visto, e recuperiamo i bagagli che sono arrivati, controllo alla
dogana ed usciamo. Il tassista a sua volta agita un cartello con il nostro
cognome.
Carichiamo il tutto su
una Tata bianca simie ad una nostra Punto. Le valigie sul tetto senza alcuna
corda che le blocchi. L’autista prenotato ci
lascia a un suo collega perchè la sua macchina si è bloccata una volta arrivato
all’aeroporto. Ci è andata bene: figurati se ci fosse successo mentre stavamo
viaggiando alla volta del resort dove Marco, mio figlio, ha affittato una
villetta. La zona è a sud di Bangalore, il che significa due ore di macchina
per arrivare a destinazione. Assaporiamo le buche
delle strade di Bangalore. Per nostra fortuna alle 4 del mattino il traffico è
inesistente e con un certo anticipo arriviamo a casa di Marco.
Dopo qualeche ora, presa
di contatto con la Tata Nano, l’auto che Marco ha appena acquistato. Si tratta
dell’auto più economica a livello mondiale, progettata e voluta dall’ingegner
Tata, il proprietario dell’enorme conglomerato dello stesso nome. 2700 dollari
che arrivano a 3500 con tasse assicurazione per un anno inclusa.
Decisamente molto
graziosa con tutto quello che serve in una macchina. Motore posteriore di
600CC, raffreddato ad acqua. Estremamente spaziosa con grande capacità
ergonomica e spazio in alto. Quattro porte, velocità massima 100 km, tanto chi
se la può permettere in quelle strade?! Ovviamente guida a destra perchè la
circolazione è a sinistra, uno dei tanti lasciti della dominazione dell’impero
britannico.
La stessa mattina del
giovedì 6 dicembre, dopo avere riposato un paio d’ore ci avventuriamo con Marco
alla guida alla volta del centro città. Bisogna risolvere un problema con la
connessione Internet.
“Qui tutto è
estremamente difficile”, dice Marco che da giorni sta lottando con i vari
fornitori. “Sono molto burocratici, ti promettono una cosa e poi nulla si
verifica. Sei costretto a telefonargli decine di volte, non serve arrabbiarsi
perchè se ne fregano. E fanno gli indiani.”
Sono le sei del
pomeriggio, ora locale. La differenza di fuso orario con Washington è di dieci
ore e mezzo. Mangiamo in un ristorante situato in un mall che serve cibo
cinese, indiano, italiano etc. Spendiamo l’equivalente di dieci dollari a testa
(ci hanno fatto lo sconto del 30%, figurarsi!).
Rientriamo a casa in
mezzo ad un traffico spaventoso. Tutti suonano il clacson, nessuna regola,
ammesso che esista, viene rispettata. Una sfida continua fatta senza la
cattiveria romana, ma in una società nella quale chiaramente la vita e la
sicurezza hanno un valore puramente simbolico.
Abbiamo incontrato due scooteristi:
uno trasportava un paio di porte ed uno un materasso. Il tutto messo in
orizzontale sul motorino occupando lo spazio di un’auto e in mezzo
all’indifferenza del prossimo. Perchè chiaramente si tratta di comportamenti
accettati da tutti.
Bangalore significa “la
città dei fagioli bolliti”. Una leggenda racconta che una anziana donna abbia
offerto una scodella di fagioli bolliti ad un sovrano che aveva perduto la
strada.
Bangalore è oggi una
città di oltre otto milioni di abitanti, con immensi problemi di inquinamento.
Bangalore è considerata la capitale dell’alta tecnologia. Molti i campus delle
più note industrie elettroniche con building futuristici che rappresentano
una contraddizione con il resto della aree povere dove la gente butta i rifiuti
per strada.
Marco ci ha raccontato
che appena presa la Nano con Mae si sono messi ad esplorare qualche zona. Si è
accesa la spia rossa della batteria e presto la macchina si èbloccata in una
zona molto povera. Sono stati circondati da una decina di volenterosi che gli
hanno dato aiuto, hanno chiamato il meccanico che è arrivato come promesso dopo
un’ora e mezzo ed ha risolto l’inconveniente
che consisteva nei raccordi del cavo che non erano sufficientemente
serrati.
Mae ha chiesto dove
fossero i bagni pubblici e le hanno indicato alcuni cespugli.Ed anche questa e' India!