(Nel 2008 Altalia stava per essere venduta a AirFrance che avrebbe ripianato le perdite e pagato un congruo riconoscimento. Il governo guidato da Prodi era arrivato alla firma. Poi e' uscito fuori il solito Berlusconi che in nome della 'italianita' ha bloccato tutto, con l'aiuto dei sindacati. Oggi Alitalia e' stremata, semza un euro in cassa. L'articolo che segue di Gianni Dragoni conferma dati alla mano quanto danno il Cavaliere abbia arrecato agli italiani. Meditate prima del voto.)
di Gianni Dragoni
ROMA -L'Alitalia ha esaurito il carburante, i soldi sono finiti. E i soci italiani della compagnia, i "Capitani coraggiosi", chiamati "patrioti" da Silvio Berlusconi che nella campagna elettorale del 2008 lanciò la cordata italiana, la Cai, guidata da banca Intesa e Corrado Passera, cercano un compratore.
Il 13 gennaio è scaduto il vincolo che si erano dati, in gergo lock up, a non cedere le loro quote. Adesso sono liberi di vendere. Il pretendente favorito per l'acquisto è Air France-Klm. E' la stessa compagnia franco-olandese che nel 2008 era giunta a un passo dall'acquisto della malconcia Alitalia pubblica. La trattativa era alle battute finali con il governo Prodi, ma il progetto fu respinto da Berlusconi in nome dell'italianità, e anche i sindacati gli diedero una mano, perché bocciarono il piano industriale dei francesi.
Respingere l'offerta di Air France e fare l'operazione Cai è costato ai contribuenti almeno 3 miliardi di euro. I francesi si sarebbero accollati circa due miliardi di debiti finanziari e avrebbero messo un altro miliardo con un aumento di capitale. Invece, con la cordata lanciata da Berlusconi, i debiti sono rimasti a carico della collettività, inoltre settemila ex dipendenti dell'Alitalia hanno perso il lavoro, una legge ha garantito loro l'80 per cento dello stipendio per sette anni.
Neppure la nuova Alitalia privata, pur libera da zavorre e con il monopolio su molte rotte nazionali garantito dall'acquisto anche di Air One, è riuscita a decollare veramente. I conti sono in rosso dalla nascita, il capitale è stato quasi interamente bruciato dalle perdite, pari a 678 milioni nei primi tre anni di attività, più altri 173 milioni persi nei primi nove mesi del 2012. L'attività dell'Alitalia è stata ridimensionata, meno aerei, meno voli, meno dipendenti, sono aumentate le quote di mercato delle compagnie concorrenti, tutte straniere. E adesso, per risparmiare, i patrioti hanno anche affittato alcune rotte a una compagnia rumena, la Carpatair, che impiega propri equipaggi, mentre ci sono 5mila lavoratori in cassa integrazione o in mobilità
Allora a cosa è servito il sacrificio di 3 miliardi è rotti imposto alla collettività dal progetto di Berlusconi e di banca Intesa con Passera, che adesso è ministro dello Sviluppo nel governo Monti?
Allora a cosa è servito il sacrificio di 3 miliardi è rotti imposto alla collettività dal progetto di Berlusconi e di banca Intesa con Passera, che adesso è ministro dello Sviluppo nel governo Monti?
I "Capitani coraggiosi" sono in fuga. Chi sono? Sono Colaninno, i Benetton e i Gavio proprietari di autostrade, Emilio Riva ilpatron dell'Ilva, la famiglia Ligresti ha passato la mano all'Unipol, l'ex proprietario di Air One Carlo Toto, gli Angelucci proprietari di cliniche, la Pirelli e tanti altri. Sono entrati di malavoglia in questo affare, attirati da Berlusconi che ha promesso: "Siete dei patrioti. Vi ringrazio per aver risposto con il cuore e vedrete che sarà un buon investimento".
Adesso vorrebbero fari riconoscere da Air France un prezzo più alto del capitale che hanno versato, in tutto 847 milioni di euro. C'è anche l'interesse di una compagnia araba, la Etihad di Abu Dhabi, che potrebbe avere una quota solo di minoranza. Con i francesi non c'è accordo sul prezzo. Air France, che è già entrata nel 2009 come partner industriale con una quota del 25 per cento, non è disposta a pagare un prezzo come quello già offerto a Prodi, sembra che al massimo potrebbero sborsare alcune centinaia di milioni di euro.
Italianità non ha coinciso con l'interesse nazionale, ma con gli interessi, privati, di un gruppo di imprenditori che hanno accettato di intervenire nella speranza di ottenere benefici, compensazioni nelle loro attività.
Italianità non ha coinciso con l'interesse nazionale, ma con gli interessi, privati, di un gruppo di imprenditori che hanno accettato di intervenire nella speranza di ottenere benefici, compensazioni nelle loro attività.
(Gianni Dragoni – Il Sole 24 Ore - "Cadoinpiedi")
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Per non parlare delle braghe.
Clark
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Caro Oscar,
mi sembra di vivere in un altro
mondo. Come è possibile che ci si possa ridurre in questo stato? E' possibile
che ogni volta che qualcuno va al governo non riesca a mettere a fuoco la
disastrosa situazione in cui versa l'Italia? Si promettono molte cose, se ne
fanno pochissime e male e per la loro mal riuscita si dà sempre la colpa ai
governi precedenti. Se domani arriva uno che promette una rivoluzione, alè
tutti dietro e poi anche lui viene coinvolto dal morbo dell'accaparrameto per
sè e per i suoi affiliati.
La triste realtà sta nel fatto che
gli Italiani non hanno più alcuna capacità di razicinio, da quando dopo il
'68 si è confuso il diritto allo studio con il diritto al diploma i
giovani si sono lasciati bombardare dal terribile oppio mediatico e questo è il
risultato.
Vedo un futuro molto grigio,
tendente al nero, ci saranno presto ancora più feudatari, vassalli, valvassori
e valvassini perchè quelli che ci sono ora non bastano?
Cordialità
Enrico Baronti
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Tranquillo dragoni non voteremo
certo te e prodi (che si ricordi della omnitel e alfa romeo quel malato di
mente).
stefano.acquisti@alice.it
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Qualcosa non torna nell’analisi di Dragoni.
I “capitani coraggiosi” si sono comprati Alitalia obtorto collo per
rispondere alla chiamata di Berlusconi o hanno accettato speranzosi di ottenere
benefici compensatori? Come dice la barzelletta “Organizziamoci!” (mentalmente
intendo). E mi sembra che Dragoni sfiori soltanto il tema della responsabilità
dei sindacati. Anche a me faceva piacere continuare ad avere un’Alitalia
italiana, ma ora dobbiamo arrenderci di fronte al fatto che la situazione è
senza rimedio e sperare che qualcuno se la prenda presto e la rimetta in riga sfidando
i sindacati che, in ogni caso e a quali che siano le condizioni, faranno un
baccano d’inferno.
Salutoni Kathia
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