Fuori dal coro: le due fanciulle viste dall'America

Ci scive Marzio B. da Avellino: " Caro Oscar, tu che sei sempre pronto a commentare i fatti del giorno da ogni continente perche' non hai scritto una parola sulle due ragazze liberate?" Piu' o meno dello stesso tenore altre e-mail di lettori alcune delle quali non pubblicabili per le espressioni volgari contenute.

Ecco la mia risposta:

"Mentre in Italia si scatenava il mammismo d'accatto e la gioia pompata per la liberazione delle due giovani (sembra a caro prezzo per il contribuente italiano), non ho letto una parola di sdegno per la decapitazione di una donna sulla piazza di una citta' dell'Arabia Saudita di fronte a centinaia di spettatori.

Se e' stato pagato un riscatto (come in altre occasioni) a soffrirne non e' solo la disastrata economia italiana ma soprattutto l'immagine del nostro amatissimo Paese di origine.

Perche', parliamoci chiaro, viene confermata la nota accusa che ci viene rivolta dal resto del mondo secondo cui siamo simpatici, e' vero, ma inaffidabili. Oltre ad essere l'unica nazione che non finisce mai una guerra dalla parte in cui l'ha incominciata.

Dice il proverbio "Di buone intenzioni e' lastricato l'inferno". Non ci interessa sapere se e' vera la notizia pubblicata dal sito piovegovernoladro.info secondo cui le fanciulle avrebbero dichiarato ai PM di avere fatto sesso consenziente durante i cinque mesi della presunta prigionia.
Sono affari loro.

Un fatto certo e' che, per loro fortuna, le abbiamo viste bene in carne e pasciute a conferma che la prigionia deve avere avuto anche dei vantaggi fisici.

Giudichiamo insopportabile come molti hanno scritto che lo stato abbia congelato i conti bancari dei parenti dei sequestrati in Italia, misura questa che ha consentito di estirpare il fenomeno malavitoso. Due pesi e due misure.

Mentre si inneggia al ritorno delle due volontarie nel patrio suolo, si rigettano con orrore le domande di coloro che chiedono quante armi si possano comprare sul mercato nero con i milioni garantiti dallo stato italiano. Quante vite uccideranno quelle armi?

Ecco, caro Marzio di Avellino: queste sono le mie sensazioni a 7500 KM di distanza, mentre qui negli Stati Uniti le misure di security si fanno sempre piu' stringenti, mentre si cerca di non fare di tutta l'erba un fascio considerando ogni donna che troviamo al supermercato velata da capo a piedi un potenziale attentatore. Ed il solo fatto di essere attraversati dal sospetto ci inorridisce.

Tanto per concludere: ci sono anime belle che vogliono portare il loro contributo di pace e solidarieta' in paesi resi mostruosi dall'avanzare del fondamentalismo musulmano? Lo facciano ma non a spese della collettivita' italiana.

'Sbatti le ragazze in prima pagina' dice il caporedattore al giornalista praticante.

Ma chi pensa e parla dei preti e delle monache trucidati nel Niger? Quelli non fanno notizia. E poi sono neri.

Con inossidabile affetto per i miei Lettori
Oscar"
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Egregio,

Si consoli ... esiste anche un coro silenzioso: c'è una riga di italiani che purtroppo non ha voce e che la pensa come lei !

cordiali saluti

G. della Volta

Poi ... sempre quasi in tema ....

La disastrata situazione del nostro Paese ha risvegliato quel sentimento poco onorevole che aleggia sempre in questa pavida ed opportunista società: "O Franza o Spagna, pur che se magna!"

Considerata la pressione fiscale, i risultati dell'amministrazione (vediamo per es. quale flop reale ci riserverà EXPO ... che comunque verrà dipinto come un successo dell'incapace Pisapia in primis), la corruzione, la capacità dei più importanti fustigatori di diventare ossequiosi strumenti del ... regime (?) non appena approdano a qualche poltrona, direi che siamo alla dominazione spagnola.

Comunque anche i Francesi non hanno brillato ...

Prima di rivedere gli austriaci e la loro amministrazione (catasto Teresiano per dirne una ...) dovrà passare del tempo!

Vero è che adesso la vita è più veloce ... ma certo, né io né lei (con tutti gli auguri e scongiuri del caso) vedremo cambiamenti significativi !

E, badi bene, sono un liberale risorgimentale che avrebbe, a suo tempo, combattuto come volontario tutte e tre le guerre di indipendenza ...

Oggi (le concedo di pensare che avrei dovuto accorgermene prima ...!) ho capito che le guerre le decidono in pochi, le fanno fare a molti e, soprattutto, quei pochi non le fanno e ... ci si arricchiscono.

Non faccio nomi ma pensi alle forniture di guerra della nostra Italia durante WW2 e alle famiglie che ne hanno tratto beneficio ... ovviamente senza fare nomi!

Buona giornata !

G. della Volta
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Non sempre sono d'accordo con Lei, ma questa volta non posso che concordare pienamente

Luigi Vittorio Ferraris
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Caro Oscar,
Godiamo per il fatto che le due fanciulle siano vive, vegete, floride e ben pasciute. Soffriamo,
però, per il fatto di essere zimbello europeo (ed extraeuropeo), essendo
(forse) l'unico paese che paga tangenti ai sequestratori (Isis o altro).
Amici fraterni inglesi e francesi mi hanno mandato complimenti per la
floridezza delle ns. finanze e la ns. umanità.
Che poi la fine dei soldi pagati sia varia (acquisto armi da parte dei
ribelli, spartizione con le belle fanciulle, altro) ormai ci tocca poco.
E' certo che le belle fanciulle sono tornate rotonde e pasciute come dopo
un bel soggiorno in località amena. A questo punto, per il gentil sesso il
farsi rapire in cotali luoghi è un invito ad un riposante soggiorno.
Il resto di contorno della storia è soltanto argomento di suburra politica.
Purtroppo chi lotta veramente contro il terrorismo ed il fanatismo è pronto
a vedere l'orrenda morte dei veri ostaggi (come hanno sempre mostrato i
successori di G. Washington, Churcill i figli del Sol Levante e tanti
altri governi che mai hanno mostrato cedimento al ricatto).
Almeno siamo al primo posto nel mondo per il successo nella liberazione di
ostaggi (chissà perchè, quasi sempre donne.. )!

NB: I fondi estero occulti della Finmeccanica ( tanti) si dice (vox populi)
siano il portafoglio di pagamento dei riscatti.
Adesso, col nuovo AD, chissà se la festa potrà continuare a lungo.
Aldo (Milano)

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