(di Nicola Facciolini)
Infiniti Mondi Alieni dal
primo spettro ESO in luce visibile di un esopianeta alle molecole organiche
complesse nei sistemi stellari in fasce, in attesa dell’arrivo su Plutone della
sonda New Horizons il 14 Luglio 2015. Siamo soli nell’Universo? L’impronta chiara, evidente e distinta della vita
extraterrestre è nei gas che compongono il cielo dei pianeti extrasolari. I 25
Splendidi Anni del Telescopio Spaziale Hubble. Miliardi di stelle nella nostra
Galassia possono avere da uno a tre pianeti abitabili nella loro zona abitabile
Riccioli d’Oro. Ora possiamo misurare
la reale massa degli esopianeti e l’inclinazione della loro orbita, dati
essenziali per una comprensione completa dei sistemi solari extramondo.
Possiamo stimare la loro riflettività, o albedo, che può essere usata per
dedurre la composizione delle superfici e delle atmosfere aliene, e per
cucinare pianeti come la Terra che ha
perso la sua atmosfera almeno due volte nel corso del suo primo miliardo di
anni di vita: la ricetta per formare un pianeta simile al nostro è
valida anche al di fuori del Sistema Solare. Gli esomondi delle
dimensioni e della temperatura della Terra sono comuni nella nostra Via Lattea.
Ne esistono delle dimensioni della Terra che sembrano essere fatti degli stessi
materiali, roccia e ferro. ARI30, a 136 anni luce dalla Terra, nella
costellazione dell'Ariete, è il secondo sistema stellare quadruplo finora
conosciuto. Il supertelescopio Alma dell’Eso rivela un intenso campo magnetico
vicino al buco nero supermassiccio, illuminando i misteriosi meccanismi
all’opera nei pressi dell’Orizzonte degli Eventi. Osservazioni con il Very
Large Telescope e l’Hubble Space Telescope mostrano che la formazione stellare
termina prima nel cuore delle galassie ellittiche. La Nova Vul 1670
è un Transiente Rosso, frutto dello scontro di due astri. Il 24 Aprile 1990
l’Hubble Space Telescope viene lanciato in orbita con lo Space Shuttle
Discovery. Il Telescopio Nasa e Esa che ha rivoluzionato l’Astrofisica,
l’Astronomia e la Cosmologia, ancora oggi è uno strumento fondamentale per
osservare il Cosmo fino a primi mesi di vita. Nel 2018 sarà sostituito da un
Telescopio fino a cento volte più potente, il James Webb Space Telescope. Il
JWST sarà l’erede di Hubble e promette meraviglie nell’esplorazione dell’Universo.
Roberto Maiolino, del team scientifico dello spettrometro NIRSpec a bordo del
JWST, descrive quest’ambiziosa missione, la sua tecnologia d’avanguardia e le
prospettive della ricerca cosmica con questo supertelescopio spaziale. Date un
nome scientificamente valido agli esomondi alieni della nostra Galassia: è
l’iniziativa dell’International Astronomical Union, evidentemente con tutto il
rispetto dovuto alle probabili civiltà, imperi, domini, reami, federazioni e
confederazioni galattiche finora ignote ai terrestri. Dalla scoperta ufficiale del primo pianeta extrasolare 51
Pegasi-b nel 1995, sono stati confermati più di 1900 esopianeti in 1200 sistemi
planetari alieni. I cittadini europei vogliono salvare l’Hubble Space
Telescope. Magari grazie a uno Space Shuttle made in Europe di nuova
generazione, insieme alla Russia, in grado di riportare a casa il Telescopio
Spaziale più amato di sempre. Se un giorno dovremo salutare Hubble, lo faremo
staccando un biglietto al museo! La Nasa conferma il suo impegno per la ricerca
della vita aliena extraterrestre.