Prima Comunicazione, n. 399, Ottobre 2009
Dal marzo di quest’anno giace al Congresso americano una proposta di legge, il Newspaper Revitalization Act, presentata dai democratici Carolyn B. Maloney, deputata di New York, e Benjamin L. Cardin, senatore del Maryland, con l’obiettivo di aiutare i giornali locali facendoli diventare delle organizzazioni non profit, simili alle stazioni radio e televisive pubbliche.
“Il Philadephia Inquirer, il Seattle Post-Intelligencer, il San Francisco Chronicle, il Rocky Mountains News, il Baltimore Sun stanno per chiudere a causa del calo della pubblicità e degli abbonamenti, dovuto non solo alla recessione ma anche alla concorrenza di Internet”, aveva sottolineato all’epoca la Maloney. “Se non si farà qualcosa presto molte aree metropolitane non avranno più il proprio giornale con grave danno per la democrazia”. Studi recenti hanno infatti dimostrato che, in assenza di quotidiani che assolvano alla loro funzione di ‘cani da guardia’, nelle città aumentano la corruzione nella gestione della cosa pubblica e il disinteresse del cittadino medio.
A fine settembre per la prima volta anche il presidente Barack Obama, che finora aveva escluso la possibilità di aiuti governativi alla stampa, si è detto disponibile a studiare proposte di legge che prevedano un aiuto economico per quei quotidiani che si strutturino come fondazioni senza fini di lucro.
Anche se riguarda solo la stampa locale, il Newspaper Revitalization Act prevede proprio questo: pubblicità e abbonamenti sarebbero esenti da tasse ed eventuali contributi e donazioni potrebbero essere dedotti dalla dichiarazione dei redditi, come negli Stati Uniti già avviene per qualsiasi organizzazione non profit.
In cambio la proposta di legge prevede che i giornali non possano fare endorsement politici, cioè schierarsi apertamente a favore di un partito, mantenendo però ovviamente la libertà di scrivere su qualsiasi tema e di seguire le campagne elettorali.
I due firmatari democratici speravano in una convergenza bipartisan sul provvedimento. Ma i repubblicani si sono tirati indietro: a loro interessano poco i giornali locali e molto di più i milioni di persone che seguono con passione Fox, la tivù di Murdoch apertamente schierata a destra, oppure il commentatore radiofonico Rush Limbaugh che ogni giorno vomita accuse e insulti sul presidente Obama.
Oscar Bartoli
La versione integrale dell’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 399 - ottobre 2009
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