Con
patetico e nostalgico impegno, anche quest'anno si celebra il rito del I°
maggio; patetico e nostalgico rito perchè bisogna avere il coraggio di
riconoscere che si ricorda
· il
lavoro che c'era,
· il
lavoro che non c'è,
· il
lavoro che si spera possa esserci.
Con questo
I° maggio dobbiamo anche ricordare
"la mafia che non strozza", secondo il vangelo di Grillo, rinviando
la memoria a Portella della Ginestra, dove la mafia non strozzò nessun, avendo
privilegiato il tradimento, l’imboscata,
la lupara e il mitra.
Sarebbe
opportuno rinverdire anche l'eco delle risate di compiacimento alla notizie del
terremoto devastante che colpì L'Aquila ; risate che avrebbero dovuto
neutralizzare le urla di paura che rimbalzavano da un punto all'altro della
nazione; si rideva pensando alle imminenti truffe che il governo di allora
avrebbe permesso e facilitato, in una associazione a delinquere tra Protezione
Civile e protettori dei proprio interessi.
L'Aquila divenne il palcoscenico delle oscenità; le recite a soggetto si
susseguirono quotidianamente, le promesse inquinarono le speranze, le menzogne
coprirono i fasti inaugurali di quella cornucopia aperta solo per i consueti
usufruttuari.
Lampedusa
con questo I° Maggio avrebbe dovuto festeggiare la nomina dell’intera
isola al Nobel per la Pace, avrebbe
dovuto esibire la zona franca, avrebbe dovuto esaltarsi con il turismo del
casinò, arricchito da un campo da golf internazionale, avrebbe dovuto
incontrare i turisti nel nuovo porto turistico; non festeggeranno nulla, perché
un antico pudore impedirà loro di festeggiare, vergognandosi di avere creduto,
per un solo istante, alle parole che furono nevroticamente pronunciate.
Il cancro
dell'egoismo ha corroso la solidarietà, mentre la ricerca dell'arricchimento ha
scavalcato ogni forma di doveroso
pietismo.
Il
portatore malato di quel cancro ha proseguito fino a portare alle corde la
nazione, fino a quando una salutare e liberatoria risata al solo pronunciarne il nome, chiarì agli italiani la considerazione internazionale che
sviliva il cavaliere, disarcionandolo definitivamente !
Ora
dobbiamo pagare le conseguenze delle follie.
Buon I° Maggio !
Rosario
Amico Roxas
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