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Come ci interpretano


EDITORIAL (new York Times)

Italy Chooses None of the Above

Italy’s voters surprised and frightened governments and financial markets across Europe with their repudiation of austerity and much of the Italian political establishment.
Europe’s fears of an ungovernable Italy and renewed euro-zone crisis may prove justified. With no party holding a majority in the new Parliament, there is little chance for renegotiating the economic straitjacket demanded by European lenders or enacting needed reforms.
For decades, the political establishment, regardless of party, has failed to deal with Italy’s well-known problems — excessive bureaucracy, official corruption, organized crime, unequal and regressive taxes and anemic economic growth. The past 15 months of growth-crushing austerity policies under Prime Minister Mario Monti have mainly added to the pain. Italy’s borrowing costs declined (at least until the election returns came in). But recession has deepened, unemployment has risen and living standards have fallen back to the levels of the 1980s. Mr. Monti’s popularity never recovered from the deeply regressive tax he imposed on family homes.
A protest vote driven by public anger is not so surprising. The big losers were centrist supporters of Mr. Monti, who came in a dismal fourth, and the center-left Democratic Party, led by Pier Luigi Bersani, which won only a slim plurality in the lower house and ran a disappointing second in the regionally apportioned Senate. These two blocs were expected to form a coalition government with policies not very different from Mr. Monti’s. That would have pleased Europe, but is now impossible.
The winners were the anti-establishment Five Star Movement, founded just three years ago by the comedian Beppe Grillo, and the People of Liberty led by the disgraced former prime minister, Silvio Berlusconi. Mr. Berlusconi’s slate won the largest number of Senate seats and the second largest contingent in the lower house. Mr. Berlusconi, who bears much responsibility for Italy’s economic and political dysfunction, brought his party back from near oblivion by shamelessly restyling himself as an anti-establishment, anti-austerity populist. He even promised to refund the homeownership tax, offering to dip into his personal fortune to do so.
As the top vote-getter, the Democratic Party gets the first chance to form a new government. Recognizing how tough that will be, Mr. Bersani has begun setting forth a limited legislative program that he hopes can attract support from beyond his own ranks. Mr. Grillo declared Wednesday that his supporters would not form an alliance with Mr. Bersani, or Mr. Berlusconi, who gets to try next if Mr. Bersani fails. But he did leave open the option of backing specific reform measures proposed by other parties. That is not a prescription for stable government and could force another election later this year. But it is probably the best hope for enacting at least some of the political reforms and anti-corruption laws Italy desperately needs and so many fed-up Italian voters desperately want
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In tempo per la Festa della Donna


House approves Violence Against Women Act



The Republican-held U.S. House signed off on a re-authorization of the Violence Against Women Act that includes expanded protections for same-sex couples Thursday, ending a protected political fight over the measure and sending the bill to President Obama to sign into law. (Washington Post)

Dialogo platonico dopo le elezioni italiane

Platone: Carissimo Fedone. Che gioia rivederti. E' passato un secolo dall'ultima volta. Ma dove sei stato?
Fedone: Ho trascorso il 2012 negli Stati Uniti, sotto false spoglie, perche' volevo rendermi conto di come funiona quella democrazia.
Platone: Hanno rieletto l'abbronzato..,poveri loro.
Fedone: Per fortuna, esimio Maestro di ogni preclara Virtu'. Obama e' il solo che puo' rimettere a posto le cose in America, dopo avere ricevuto un'eredita' terribile da George W. Bush. Gli americani quando vanno alle urne dimostrano quasi sempre di sapere prendere delle giuste decisioni collettive...
Platone: Mettiamoci a sedere su questa  panchina. Che belli questi viali del Parnaso. Sono un po' stanco ho seguito le elezioni italiane...
Fedone: Grandissimo Maestro: gli italiani hanno dimostrato ancora una volta che sono dei bugiardi.
Platone: E perche' mai, dolce figliolo e discepolo?
Fedone: Vedete, Maestro: mentre in tutti gli altri paesi occidentali gli istant poles e gli exit poles sono quasi sempre molto attendibili, perche' la gente intervistata dice la verita', in Italia si divertono a prendere per il culo i sondaggisti, raccontando il falso. Infatti la prima ora dopo la chiusura dei seggi, lo scenario era di un tipo, modificato in peggio per il centro sinistra alla seconda ora, fino a deteriorarsi poi con i dati reali. Al punto che alla Camera Bersani ha vinto per una differenza di poco piu' di centomila voti.
Platone: sono simpatici questi italiani. Perche' non sai mai da che parte stanno. Non per niente quei cattivoni di anglosassoni dicono che sono 'double standard'.
Fedone: Non hanno tutti i torti. E comunque non so come la pensate voi , chiarissimo ed eccelso, sul risultato di questa rovente campagna elettorale di tre mesi...
Platone: Ha vinto Lui, quel personaggio eccezionale che risponde al nome di Silvio e che anch'io voterei se mi trovassi nelle condizioni di farlo..
Fedone: Bisogna ammettere che il Cavaliere e' un grande televenditore..
Platone: Ma non e' solo questo. Ha charme, non per niente manda in solluccheri le donne di ogni eta'. E' simpatico, pieno di un'energia incredibile nonostante la tarda eta'. (dicono che, come l'attrice Demie Moore, si faccia dei clisteri di caffe' per rimanere giovane). Solo grazie a Lui il Partito della Liberta', che era ridotto al lumicino e dilaniato da faide interne, ha ritrovato compattezza raggiungendo risultati inimmaginabili alla vigilia delle elezioni.
Fedone: Maestro Preclaro. Il Berlusca fa promesse a ripetizione sapendo che non potra' mantenerle. E' un bugiardo matricolato.
Platone: Ma piace alla gente che vuole ascoltare uno che la incanta. So bene che tu, caro Fedone, sei sempre orientato sul versante di sinistra. Che mi dici del Bersani?
Fedone: Dico che Bersani mi ha deluso. Sara' stato, come dicono, un buon ministro. Dicono che sia una persona per bene. Ma quanto a comunicazione e' una frana. Non si capisce cosa diavolo voglia dire. Ma quel che e' peggio ha inserito nel suo linguaggio politico delle frasi idiote (smacchiare i giaguari, pettinare le bambole, etc.) che sollecitano il pianto piu' che l'attenzione.
Platone: Non essere troppo severo. Ricorda che ha voluto lui le primarie del PD, nonostante l'opposizione dell'apparato catto-comunista del partito.
Fedone: Infatti, sul finire della campagna ha dovuto chiamare al suo fianco quel Matteo Renzi che si era conquistato il 40% del PD nelle primarie e che e' stato messo a cuccia a fare il sindaco di Firenze (mestiere che fa bene).
Platone: Simpatico quel giovane Renzi. Magari lo avessi avuto tra i miei discepoli come nel tuo caso.
Fedone: Povero Matteo, avrebbe dovuto pagare pegno come abbiamo fatto tutti con la scusa che questo era il rispetto dei peripatetici nei confronti del Maestro.
Platone: Non rimembrare dolci ricordi della mia maturita'. Sai Fedone che quel Grillo e' un incredibile personaggio.
Fedone: Bisogna ammetterlo, Stupendo Gran Maestro. Dal 2003 va in giro per le piazze a ripetere sempre lo stesso spettacolo con lo stesso copione. Anni fa ci faceva solo ridere. Oggi con la crisi tremenda che attanaglia il portafoglio di milioni di persone, la sua predicazione da commediante ha fatto leva nelle coscienze delle persone che non sanno dove sbattere la testa per andare avanti. Ha riempito le piazze, ha usato la Rete, ha parlato di cose vere e fatto promesse che sicuramente potranno essere realizzate. E la gente lo ha seguito.
Platone: Fedone, mio dolce virgulto: mentre i voti dati a Silvio hanno una consistenza, quelli dati al Grillo a che serviranno mai, visto che ha dichiarato guerra a tutto lo scenario politico tradizionale?
Fedone: Anche se ha portato via un sacco di voti alla sinistra, a me Grillo e' simpatico. Le centinaia di deputati e senatori che ha immesso nel nuovo Parlamento, dovranno in qualche modo lavorare.La protesta deve essere archiviata e lasciare spazio ai fatti e alla costruzione di un sentiero virtuoso.
Platone: Vorresti farmi credere che i Grillini faranno accordi con il PD o con l'odiato e vituperato PDL?
Fedone: Col PDL spero di no dopo quello che Grillo ha vomitato su Berlusconi. Quanto all'esigenza di fare delle riforme immediate a cominciare dall'odiato Porcellun elettorale ci possono essere dei meccanismi di aggregazione, una volta che la polvere degli schiamazzi elettorali sia calata.
Platone: E Monti, carissimo Fedone, che fine ha fatto?
Fedone: La dimostrazione evidente di come un gran professore e tecnico possa naufragare quando decida di entrare nell'agone politico, dove recitano i professionisti. La sua oratoria, malamente volgarizzata secondo le esigenze di copione, faceva pena. Chiara conferma che ognuno deve fare il proprio mestiere. Di tuttologi c'e' solo il Cavaliere. Uno strazio che conferma le perplessita'; espresse dal Presidente Napolitano quando Monti gli ha comunicato che voleva 'salire' in campo.
Platone: E adesso, dolce allievo mio, che succedera' in Italia?
Fedone: il perciolo e' che il Paese sia ingovernabile e che si debba andare a nuove elezioni. Oppure che il Machiavelli che fa parte del DNA di ogni italiano riesca a trovare soluzioni che per qualsiasi altro abitante dell'orbe terraqueo sarebbero impossibili.
Platone: se poi aggiungi anche il Conclave per l'elezione del nuovo Papa, l'elezione del  Presidente della Repubblica italiana, i meteoriti che colpiscono la Terra, il Medio Oriente, Iran e Israele, e via citando lo spettacolo visto dall'Olimpo e' meglio del film Argo, quanto a suspence.
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NOTIZIA ANS(I)A: 26 marzo 2013, ore 14,30: ultimissime
Dopo le elezioni il PDL cambia nome.
Decisione a sorpresa di Berlusconi, con l’aiuto di Reginald Alfano, di cambiare con un nome più rispondente alla realtà il cosiddetto centro-‘destra’. La nuova formazione – dopo una lunga e approfondita riunione della direzione - sembra si chiamerà: A.I.V.R: cioè “Assicurare l’Ingovernabilità, Violare le Regole”.
Pronta la risposta da parte del fronte opposto con l’annuncio, a giorni, della formazione di una nuova forza politica in parlamento:  il Grillo-Sinistra. 
Alessandro (Roma)
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Carissimo Oscar,

Credo che non basterebbe un oceano di inchiostro per analizzare il risultato elettorale italiano, quindi da ingegnere abituato ad affinare la capacità di sintesi per favorire decisioni più tempestive, sarò brevissimo.

Gli italiani hanno il governo che si meritano Non hanno il minimo senso di amor patrio Dalle riforme scolastiche del 1968 confondendo il diritto allo studio con il diritto al diploma hanno smesso di ragionare Il nepotismo ha creato posizioni di potere asservite a giochi di potere e non alla funzionalità dei settori.
Le opere strutturali non si fanno se non corrompendo le istituzioni preposte.
L'offesa all'intelligenza subita da trent'anni di malgoverno è stata assorbita dalla distribuzione di cioccolatini (quanto questi fossero purgativi ce accorgiamo solo adesso).
Il Vaticano ha confuso il Cristianesimo con lo IOR e continua ad avere seguaci che piangono quando il Papa dà le dimissioni ( forse per non fare la fine di Papa Luciani).
Nel nome di vecchi e sani ideali (o pregiudizi) si continua a pensarla sempre allo stesso modo ad ogni costo nel nome della coerenza (leggi tornaconto).

Ma detto questo, ma potrei andare avanti per molto, il più grande fenomeno della storia sta nel fatto che ci siamo lasciati governare impunemente per deccenni da persone, sempre le stesse, che ci hanno portato a toccare il fondo dall'alto del loro trono dei privigeli intoccabili.

Concludo: ma perchè ci si stupisce?

Credo che solo un immenso cataclisma o una guerra  che sacrifichi qualche milione di persone possa essere una soluzione per ricominciare, perchè noi Italiani siamo uniti solo quando vinciamo i mondiali di calcio.

Allora di cosa ci stupiamo?

Un abbraccio
Enrico B.
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Caro Oscar filosofo,

e che mai si deve fare: si alza Madame Guillotine e si taglia almeno il 50 % dei politici, poi -con un'altra legge- si fa quella del Buon Governo al posto del deprecabile porcellum; infine (magari con una proroga di 200 giorni al Presidente Napolitano, forte a tenere alta la bandiera d'Italia) si va nuovamente al voto e ... diventiamo -anzi- ci avviamo a diventare nuovamente il Bel Paese !

Sursum corda, ad maiora semper !

Dario

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Caro Oscar,

Leggo sempre i tuoi messaggi e solo oggi rispondo sinteticamente.
Apprezzo il sarcasmo delle battute ma la sostanza è diversa.
Sono di Firenze, non sono di sinistra, ho votato Renzi alle primarie PD sperando che ce la facesse per coltivare la speranza del nuovo senza illusioni però!
Non sta facendo bene a Firenze come dici tu ma è un grande nel marketing di se stesso. Spende un sacco di soldi non ha risolto alcune problema dei molti lasciati dal suo terribile predecessore, dei 100 0 200 0 100.000 punti del suo costantemente aggiornato programma ha di fatto chiuso piazza del Duomo (lo poteva fare chiunque bastava chiamare un fabbro per le catene) ed ha tolto la Pensilina di Toraldo di Francia dalla Stazione senza sostituirla con latrine alternative (tale era diventata).

Dove ha messo le mani le cose sono peggiorate o rimaste in cattivo stato come prima che venisse lui. Il nuovo teatro del maggio è lungi da essere finito ma i costi sono triplicati, l'aeroporto è sempre in discussione, il via alla costruzione delle nuove linee della tranvia è stato dato più volte ma niente è successo. Il bilancio della Fondazione Maggio è stato risanato almeno tre volte finchè è arrivato il commissario governativo per il salvataggio. Naturalmente il Commissario è di famiglia o quasi per cui attendo fiducioso:

Comunque lo avrei voluto candidato PD e forse lo avrei votato e cosi molti per non perdere la speranza del nuovo.
La sinistra non vince mai le elezioni anche quelle già vinte ed i motivi sono sempre da ricercare nel progressismo immobilizzato sia di persone che di programmi:
Monti sarà senz'altro un buon professore ma come capo del Governo ha fatto solo dei danni a questo povero paese, sono d'accordo con quanto ha dichiarato in campagna elettorale, con la sua consueta sonnifera enfasi: abbiamo raccolto l'talia sul baratro e con noi ha fatto un passo in avanti.

Tutti hanno fatto solo, di nuovo la campagna anti Berlusconi, che non aveva pagato fin ad oggi e non ha pagato neppure questa volta, scimmiottando ogni offerta elettorale del Cavaliere, salvo decretarne la infattibilità se non l'imbroglio ai poveri elettori: Idee zero proposte Zero salvo le bambole i giaguari, il Lavoro, la "cressita" e l'Europa.
Gli italiani sono meno stupidi di quanto si dice; purtroppo è vero che non hanno un gran senso dello stato e sono un po' macchiette: I nostri politici sono Italiani e non hanno senso dello stato e sono super macchiette ma al contrario dei normali cittadini hanno le leve in mano gli altri se le ritrovano nel.........
Ora siamo in un bel pasticcio. non sarà possibile fare un governo anche se serve come il pane (naturalmente per fare le cose urgenti e portarci a votare in autunno) Fassino nel 2009 disse che grillo non aveva titoli per parlare, che lo facesse dopo aver fatto un partito ed essersi esposto: eccolo servito l'illuminato segretario di allora!

Purtroppo non è stato mai preso sul serio, altra tipica virtù dei politici è l'umiltà; ed oggi urlando e sberciando decide lui, nonostante tutti gli altri dicano, come sempre di aver vinto.

Ciao a presto e scusa lo sfogo
Augusto

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meno male che c'e' Platone

Angelo Saracini
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Caro Oscar,
A metà dello spoglio elettorale, seguivo iersera con La7 di Gruber il primo serio dibattito (molto civile) tra la Conduttrice ed un Giornalista accreditato della TV tedesca della Grande Merkel. I dati che erano man mano annunciati facevano viepiù preoccupare la Grubel, che chiedeva il pensiero dell'albionico. Questi, molto impertubabile, rispondeva:" In qualunque paese, un Segretario di Partito quale Bersani, che ha condotto così maldestramente una campagna elettorale, dovrebbe dimettersi,prima di essere dimesso! Partiti nella certezza di una vittoria schiacciante, ha portato il Partito ad un'amara disillusione (il peggior risultato nella sua storia con l'ingovernabilità del Paese). Non solo! Ha forzato le Primarie con l'apparato del Partito per assicurare la sopravvivenza delle cariatidi che lo compongono, mettendo nell'angolo Renzi, che avrebbe vinto alla grande, votato da Destra, Sinistra e Centro. A che è valso il suo patto con Napolitano di passare ad un Governo Monti di coalizione e sostenerlo per poter poi prendere alla scadenza le retini della Nazione ? Soltanto a mandare a casa (momentaneamente) il Cavaliere, certi che questi fosse finito e che Grillo fosse un bluff!. Si fosse votato subito, il PD avrebbe avuto una maggioranza schiacciante, anche con lui stesso. La combo-decisione, invece, ha creato la situazione attuale d'ingovernabilità, dovuta alla debolezza di una campagna fatta dal Bersani con strani ed incomprensibili slogan, incapace questi di orientare il Paese su qualcosa che potesse attrarre l'elettorato, parlando sempre delle panzane del Cavaliere, snobbando Grillo e le piazze da questi riempite. Chiamare, al termine della campagna, sia Renzi, sia Prodi, sia Moretti è stato poi il suo colpo finale: l'auditorio era ormai in assottigliamento ed orientato altrimenti. Se si andasse nuovamente a votare e Bersani lasciasse il campo a Renzi, forse le cose si riaggiusterebbero verso la governabilità. Ma non credo che lo farà: riconvocherebbe nuovamente le Primarie, gestite dal solito apparato di Partito, per avere se stesso come candidato Premier. Il risultato di tutto questo è che il PD ha perso l'occasione di portare al Paese un governo stabile, con un proprio Capo del Governo e dello Stato. Anche il Pres. Napolitano dovrebbe recitare il mea culpa: l'attuale ingovernabilità deriva dalla sua decisione di passare alle elezioni per un governo di transizione. Poteva prevedere i colpi di coda dell'istrionico Cavaliere? Il fenomeno Grillo? Forse sì, forse no. Ha deciso come sempre in Italia: prendiamo tempo e le cose poi si aggiusteranno. Ora è difficile che si possano aggiustare con Grillo che si fa forte del suo: Li abbiamo circondati! Tutti a casa!".
Certo peggio di così non poteva andare. Ma siamo sopravvissuti a Brenno, Attila, ai Lanzichenecchi e ...... sopravviveremo anche all'attacco dei Grillini. Forse è la volta buona per non vedere più veterani e cariatidi nel ns. Parlamento, che ci hanno tutti condotto ad uno sfascio secolare. Peggio di quanto questi hanno fatto è difficile fare.
Aldo
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Oscar:
Sei forte. Anzi, fortissimo !!
Un’abbraccio e buona giornata,

Dino

Dino F. Cavanna
Larchmont, NY
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Egregio Oscar,
visione elettorale DIVERTENTISSIMA!
Per quanto poi riguarda quel che succedera' basta riflettere su quanto accaduto in Belgio dove per quasi un anno o forse piu' sono rimasti senza governo e non e' accaduto nulla di apocalittico, anzi forse questa sarebbe la medicina piu' appropriata nel belpease. 
Da noi pare che il ciglio del baratro sia il punto piu' sicuro e collaudato della nazione.
In paesi come l'Argentina, dopo tutto quel che e' successo, il popolo ha preso in mano l'economia, ma a parte i privilegi della classe politica che sono come nel belpaese, e un paio di grandi citta' dove gli straricchi vivono alla grande come gli straricchi della Brianza, il resto della nazione non ha ordine pubblico, ha malasanita', malascuola, malaviabilita', malaposta, malaferrovia, maloservizioaereo, malavita.......proprio come gia' avviene nel belpaese.....ma qualsiasi peone locale si e' abituato a conviverci, e mangia l'asado, e balla il tango. 
Ecco quel che succedera' da noi,  dovremo solo imparare il tango e cucinare l'asado, per il resto non ci sara' tanta differenza......
Si goda Washington
cordiali saluti
Giancarlo Belluso
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Caro Oscar,
mi hai risposto poco tempo fa dicendo che gli italiani dovevano dare un voto DI TESTA. Non   e' stato cosi'  purtroppo e ancora una volta hanno dimostrato di essere canne al vento. Come  e' possibile votare un partito come quello di Grillo? Riconosco il diritto alla liberta', ma cosa si puo'  sperare da uno che non ha nemmeno il coraggio del pubblico dibattito? A volte  e' necessario votare per un politico che non fa parte della nostra corrente ma che ci da' alcune garanzie. Come accade in America dove il voto puo'  andare dai repubblicani ai democratici a seconda dei programmi che presentano. La vedo molto brutta caro Oscar e non mi va di ricorrrere a quelle espressioni stupide tipo: gli italiani hanno mille risorse, gli italiani risorgono sempre etc...... La verita' e' che siamo stanchi, molto stanchi. Ho 66 anni e tante battaglie politiche alle spalle: a cosa sono servite queste battaglie? Comunque, grazie sempre per le tue analisi e.............RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE.
Giammarco Gatti
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Oscar, divertente e scaltramente ironico benche capisco un cavolo della politica italiana.
Pili 
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Grazie, bello... L'ho inviato ad alcuni amici, senza citare il suo nome. Spero di aver fatto cosa lecita. Non sapevo se citarla (senza il suo assenso)... Ma è davvero molto bello questo "pezzo". Poetico, persino... Guido Araldo
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Il tuo dialogo è bellissimo e in parte assolutamente azzeccato. Ma nessuno mi leva a dalla testa che abbiamo fatto come quel marito che – per fare dispetto alla moglie – si era tagliato gli indispensabili (ormai non so più con le nuove tendenze se lo sono o no) attributi. Comunque io ormai sono vecchia e posso guardare con un certo distacco imbonitori e buffoni! Coraggio! 
Kathi
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Caro Oscar,
anch'io sono un (ormai vecchio) ingegnere, ma mi piace arrivare alla sintesi dopo aver preso un po' di "recul".
Mi sembra chiaro che se un errore strategico fu fatto dal PD, fu quello di non essersi liberati in tempo dal liberalstalinistagentiluomo del Papa D'Alema, che "ha tenuto troppo presente Machiavelli e troppo ha dimenticato Gramsci", quello definito da Perry Anders nella London Review of Books del 21 marzo 2002,  "cast ...in the mould of the PSI's Young Guard under Craxi, skilled in the arts of ambush and volte-face".

Poi con una buona dose di arroganza e cecita', Fassino e Bersani hanno ripetuto l'errore commesso dagli USA nei confronti di Mao,  Ho Chi Min e Castro. Questi tre personaggi offrirono agli USA la loro collaborazione. Furono ignorati con alterigia e dovettero trovare una loro strada per ottenere i cambiamenti necessari ai loro Paesi. Abbiamo visto il costo economico, strategico ed umano che le strade da loro imboccate hanno causato all'occidente.

Adesso che Grillo ha formato il "suo partito" e si e' visto "quanti voti prende" sta al PD stabilre dove collocarsi.
Deve scegliere se vuole continuare ad inseguire l'elettorato di destra e di centro per "vincere le elezioni" con Renzi (ma snaturando completamente l'identita' dell'ultima sia una pur blanda sinistra riformista, e proseguire nel machiavellismo d'alemiano o se preferisce rinvigorire la solida maggioranza (il 70%, secondo le elezioni) di coloro che rifiutano i metodi e le filosofie che hanno caratterizzato questo ultimo ventennio.

E' una situazione nuova, direi "fatale" perche' e' gravida di importanti conseguenze.
In qualche modo e' anche "costituente".
Tre grossi gruppi di elettori sono accomunati dal bisogno di "cambiare".
Ognuno e' inspirato da Filosofie diverse.
Sono il germe stesso, ideale, del pluralismo.

Due le strade possibili
- litigare, precipitare il nostro Paese in una lotta ideologica devastante,
- confrontarsi con pragmatismo e lungimiranza, rinvigorire la struttura costituzionale ed instituzionale, devastata da un ventennio di forzature e distorsioni, con adeguate riforme ampiamente condivise.

Allora l'Italia potra' ripartire con una "Prima repubblica Bis", sempre fondata sulla Costituzione, in cui i compromessi e la sporcizia accumulata con la guerra fredda (strategie della tensione, collusione con le mafie, ecc.) e le distorsioni del ventennio Berlusconiano saranno spazzati via.

No, non mi sembra che i risultati di queste elezioni vadano letti come una catastrofe. Mi sembra che, al di la' della delusione dovuta alla scoperta che troppi nostri connazionali condividono una visione del mondo che io ritengo orribile, queste elezioni offrono una opportunita' incredibile.
Vedo per la prima volta dopo tanto tempo, la possibilita' di far rinascere il nostro Paese, purificato e fortificato, come la fenice, piu' avanti nella via verso una democrazia compiuta, come indicato dalla costituzione repubblicana.  
Tanti cari saluti ed ancora grazie per l'ottimo lavoro che ti sobbarchi.
Alessandro
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Oscar risponde: Caro Alessandro sono assolutamente d'accordo con Te. Guardo il bicchiere mezzo pieno e confido nella saggezza (coperta dalle urla e invettive) di Grillo. Dopo tutto e prima di tutto i genovesi ci hanno sempre dato delle grosse soddisfazioni. A cominciare da Colombo che gli spagnoli vogliono da tempo scipparci, chiamandolo Cristobal Colon.
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Caro Direttore Oscar Bartoli,

In Europa (visto che il loro candidato bocconiano è stato respinto dai cittadini italiani) hanno subito parlato di "pulcinella, arlecchini e pagliacci" da commedia dell'arte in scena in Italia.

Io sono un europeista convinto da sempre, anzi un universalista come te, ma questi "aspiranti burattinai" (francesi, tedeschi, ecc.) sono per l'Unione Europea o sono per continuare la politica coloniale ?

E se i "vecchi" politicanti ci hanno spinti verso il terzo mondo (e sono bolsi quando non anche bacati), perché dovremmo temere di mettere alla prova del carro dei cavalli "giovani", tra i quali selezionare (tra 200 giorni al massimo) con le nuove elezioni (a parlamento dimezzato e porcellum cancellato e sostituito da una buona legge elettorale) i puledri migliori ?

Sursum corda, ad maiora semper,

Dario Seglie

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Oscar risponde: Concordo assolutamente, caro Professore.

Sara' un caso.......mah ?!

Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi (Vangelo di Domenica 24 febbraio 2013)

"Perche' molti, ..si comportano da nemici della croce di Cristo: la perdizione pero' sara' la loro fine, perche' essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di cio' di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra."
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Grazie Oscar per questa attualissima e potente scrittura di Filippesi 3 : 18-19
Pone una domanda, i buoni esempi sono ancora importanti ? ? ?
C'era un padre cristiano che stava spiegando al suo bambino ciò che un cristiano dovrebbe essere, nella sua innocenza il ragazzo alzò gli occhi e disse:
 "Papà, non ho mai visto un cristiano?"
Mark Twain una volta disse che "poche cose sono più difficili da sopportare che il fastidio di un buon esempio." 
È preferibile vedere mille diavoli fuori dalla chiesa, che uno in essa.  
Non mi importa di tutti gli avversari che sono al di fuori, la nostra più grande disgrazia e paura sono i furbi "lupi travestiti da agnelli", che divorano il gregge. 
Essi sono "i nemici della croce di Cristo". 


Prof. Giuseppe Savazzi
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Sono italiano ed esprimo un voto libero e segreto. Se questo sia di testa o protesta è una questione di mia esclusiva competenza, soprattutto nella giornata di riflessione preelettorale.
Stefano Marchi

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Oscar risponde: Gentile Mr. Marchi la giornata di riflessione elettorale e' stata caratterizzata dalla dichiarazione di un leader che ha definito la magistratura peggiore della mafia.
Stia bene
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Caro Oscar,

Veramente interessante l'articolo di Lao Xi. E' la migliore descrizione di ciò a cui andiamo incontro. Il dramma italiano è, putroppo, la pochezza di chi si propone alla guida di un governo che è "una nave senza nocchiero in gran tempesta". Nel ns. panorama politico non esiste alcuno che possa darci una missione di nazione e puntare su di essa per un futuro ai ns. figli. Se poi il sogno è quello che ci dà il Cavaliere o Grillo, lo svegliarsi all'alba sarà drammatico. A chi dare un voto di testa? Ho votato per quella che ritengo l'unica persona che, seppur nel grigiore di una campagna elettorale fallimentare, abbracciando un cane, contradicendosi e perdendo la presa con la nazione che ha riportato e mantenuto ad un livello di spread non catastrofico, può fare qualcosa per farci ascoltare dal duopolio Francia-Germania. E' l'ipotesi 1 di Lao Xi. Se questa non dovesse concretizzarsi, allora sarà il momento di Grillo, italico novello Re Sole con il detto: "Avec moi le delouge". IL problema è che non abbiamo barche su cui salvarci e Noè non è tra noi....

Un abbraccio
Aldo
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Oscar, nonostante io sia uno scrittore e filosofo, in questo brutto momento per l'Italia, ti posso solo dire che ho finito le parole adeguate per riverlarti il mio stato d'animo, la mia paura , la mia desolazione, il ribrezzo, lo sconcerto. Il silenzio intanto. un abbraccio immenso tuoa amico franco bucca
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Caro Oscar, come si fa ad avere fiducia nella magistratura se questa continuamente sforna candidati  sempre e solo a sinistra?
Mi dici se uno di destra, giudicato da Ingroia, tanto per fare un nome, può stare tranquillo sull'equità del giudizio ?
Sinceramente mi viene difficile pensarlo.
Non sarebbe il caso che facessero solo i giudici ? Allora riconquisterebbero credibilità, differentemente il dubbio resta, ed allora la ragione ce l'ha il Cavaliere.
Un saluto,
Massimo Rosa

Italiani: date un voto di testa e non di protesta.

Italiani: date un voto di testa e non di protesta.

Prima di segnare la scheda con il vostro voto di protesta domandatevi: "Serve a qualcosa? E dopo?"

L'Italia del secondo dopo guerra era terreno di scontro tra l'impero sovietico e il mondo occidentale guidato dall'America.

Togliatti e De Gasperi erano lontani tra loro mille miglia. Ma la Costituzione alla quale gli opposti schieramenti hanno dato vita e' stata fatta in nome dell'Italia. Perche' in cima a tutto vi era la preoccupazione di garantire un futuro alla Patria fatta rinascere dalle macerie della guerra.

Il 2013 e' l'anno della Cultura italiana negli Stati Uniti.

Presi come siete dall'ansieta' del sopravivere giorno per giorno a causa della crisi economica e morale, non vi rendete conto dell'amore che tanta parte dell'America nutre per voi.  Forse non ve ne puo' importare di meno.

Quell'America che, a cominciare dal suo nome, deve tanto all'Italia.

Il voto di protesta nei decenni passati ha portato ai 'quaranta milioni di baionette', alle gente buttata nei forni delle industrie metallurgiche dai 'compagni' del triangolo della morte in Emilia-Romagna, alle trame nere e rosse.

Cercate di dare un voto di testa, ragionato e non di pancia. Che serva a qualcosa.

Noi qui da Washington abbiamo avuto il privilegio di votare per la nostra amata Patria.

Che Dio ci protegga, perche' siamo tutti nella stessa barca.

Oscar
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Stasera a mezzanotte, chiusura della campagna elettorale. E’ stata troppo breve o troppo lunga? Troppo lunga non lo dice nessuno degli interessati, tanto più che alcuni eventi come il Festival di San Remo e le dimissioni del Papa l’hanno mandata in apnea. Basti pensare alle 'immagini marziane', quasi che venissero da un altro mondo, di quei candidati che parlavano su 'RaiDue' mentre su 'RaiUno' Fabio Fazio e Luciana Littizzetto inanellavano ascolti da record. Inoltre, incominciano a profilarsi altre scadenze, come quella dell’elezione del capo dello Stato, che si intrecciano mettendo sul tappeto ipotesi su ipotesi che nulla c’entrano con le elezioni politiche. Per non parlare delle elezioni comunali, per esempio a Roma, di cui è già stata fissata la data, per cui le contrapposizioni e le battaglie non si esauriranno il 25 febbraio ma si proietteranno immediatamente nei mesi successivi
E’ il famoso ingorgo elettorale, che speravamo di evitare, ma in cui siamo cascati in pieno, sperando che non si debba andare a votare ancora per il Parlamento per impossibilità di comporre il nuovo Governo.
E tutto questo sta avvenendo mentre l’economia continua ad essere in grave sofferenza ed i problemi del Paese vengono affrontati a chiacchiere, senza che sia possibile alcun intervento concreto. Il periodo elettorale è come una sbornia collettiva, in cui ci si dimentica delle questioni che incombono, ma dalla quale siamo destinati a svegliarci il giorno dopo con un terribile mal di testa, che passa solo a poco a poco riprendendo ad occuparci della quotidianità della vita.
Riflettendo su tutto ciò vengono alla mente le famose frasi: la democrazia non è certo un sistema perfetto, il problema è che non se ne è trovato sinora uno migliore… La democrazia è un valore irrinunciabile, ma i suoi meccanismi e soprattutto la sua etica dovrebbero essere notevolmente migliorati. Per non parlare dell’allarme di Saviano su La Repubblica di oggi riguardante rischio dilagante di una “democrazia dell’estorsione” con il voto di scambio che passa anche attraverso i social network.
Ma torniamo all’interrogativo iniziale: campagna elettorale troppo lunga o troppo corta? Tutti gli addetti ai lavori, come dicevamo, affermano che è “troppo corta”. Eppure abbiamo l’impressione che tutto sia stato detto. Anzi: che se si andasse ancora avanti (e ci si andrà per le altre scadenze sopra ricordate) il dibattito politico non potrà che peggiorare.
La ragione è semplice: a mano a mano che i pochi argomenti sostanziali che vengono affrontati si andranno esaurendo nelle parole dei leaders e dei semileaders, il passo successivo è quello di inasprire le contrapposizioni, alzare la voce, passare agli insulti, attaccare l’avversario (o meglio gli avversari data la ressa di contendenti), appellarsi all’”ipse dixit” e cose del genere.
E’ quello che sta capitando soprattutto a Mario Monti, personaggio che avevamo collocato nei suoi tredici mesi di Governo nella categoria dei tecnici pacati e moderati e che invece si sta rivelando il più spregiudicato. Come si fa a non accorgersi che tirare in ballo la Merkel per di più non contro Berlusconi ma contro Bersani sarebbe stato un clamoroso autogol, confermato dall’immediata smentita della diretta interessata? La gente percepisce chiaramente queste sbandate di sostanza e di gusto, com’è riprovato dalla battuta di una persona che conosco: “Professore, mi perdoni, ma come fa un suo collega a dire una cavolata del genere?”, e sotto la qualifica attribuitami c’era tutta la sorpresa e la delusione derivante dal fatto che 'almeno' i professori dovrebbero sfuggire a certe cadute di stile.
Altrettanto curiosa è la posizione di Bersani che di fronte a quello che in altri tempi si sarebbe considerato un fallo da rigore, ancora una volta minimizza con le sue battute emiliane: cosa volete che vi dica, a queste cose ormai ho fatto il callo…. e di nuovo viene fuori la famosa frase: “Noi puntiamo al 51 per cento, ma governeremo come se avessimo il 49”, il che vuol dire che il giorno dopo imbarcheranno quel Monti che spara contro di loro e che ripete ossessivamente che le alleanze si fanno dopo, facendoci tornare d’un balzo nella prima repubblica in cui tutti i giochi si facevano appunto 'dopo', cioè nel palazzo. E pensare che solo due mesi fa, all’epoca delle primarie, il PD aveva fatto sognare persino quelli che non erano di quell’orientamento.
Il fatto è che ci eravamo faticosamente incamminati verso un sistema bipolare, che non a caso domina nelle maggiori democrazie, ma oggi ci sono appunto professori che teorizzano il ritorno al passato. E per non parlare dell’avanzata dell’armata Grillo, frutto del disgusto generale ma anche del gusto per una politica fatta gomito a gomito nelle piazze e non attraverso l’acquario televisivo in cui nuotano i soliti pesci.
Ormai mancano poche ore. Perciò avremo presto la risposta se quest’esasperata bagarre avrà fatto riassorbire gli indignati, gli scontenti e gli indecisi o se addirittura le loro schiere si saranno infoltite. Ma per ora siamo ancora nel campo delle previsioni, mentre, come diceva Pietro Nenni, “un fatto, anche il più modesto, conta più di una montagna di ipotesi”.

Gianpiero Gamaleri (Roma)

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..e se la testa dice che il miglior partito è quello di protestare vibratamente prima di finire gambe all'aria come la Grecia per effetto di insensate politiche restrittive e d' "austerità"?


ebiandolino@libero.it
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Caro Oscar,
Montanelli disse che gli italiani sarebbero entrati in Italia da apolidi e aveva ragione: gli italiani sono esterofili e i politici non sono amanti dell'amor patrio ma piuttosto dell'amor proprio. E questo non è qualunquismo perchè i fatti lo dimostrano. Andreotti disse: il potere logora chi non ce l'ha. Alla luce dei fatti posso solo dargli ragione.
Allora mi domando, se noi prendiamo un politico alla volta e gli domandiamo perchè fa politica, ci risponderà : "per il bene del mio paese", ma allora se tutti vogliono il bene del proprio paese perchè siamo in queste condizioni? Che cosa è che li rende così famelici e indifferenti al declino dell'Italia? Sarà forse l'appartenenza al Branco? Se così fosse il Branco va sciolto e allora ha ragione Grillo. Se così non è  l'interrogativo rimane!
Ogni Leader propone un piatto diverso, ma stavolta i Leader sono veramente troppi e, come diceva mia nonna "troppi cuochi guastano la cucina" e quando i cuochi sono troppi è veramente difficile scegliere il piatto giusto.
Voto di testa, tu dici e questo è vero, ma il rischio è che a pancia vuota si ragiona male e allora c'è proprio il timore che il voto sia proprio più di pancia che di testa.
Mi dispiace molto che una nazione che ha partorito i cervelli più fulgidi della storia, si ritrovi in queste condizioni, mi dispiace veramente molto.
Un abbraccio,
Enrico B. 
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meglio votare con il cuore perché votare di testa c'è il rischio che sia una testa di c.....
bianchi.35@vodafone.it

DALLA CINA/ Lao Xi: tre destini (pericolosi) per l'Italia del dopo elezioni


(Di  Lao Xi)
Come forse non lo erano mai state in passato, stavolta le elezioni del prossimo fine settimana in Italia avranno una valenza globale. Il parlamento che emergerà dal voto dovrà scegliere il prossimo presidente della Repubblica, il governo guidare il paese fuori dalle secche economiche attuali e quindi aiutare a rilanciare l’euro e l’idea di un’unione economica e politica nel vecchio continente. Viceversa, un fallimento parziale o totale in questo senso potrebbe fare crollare l’euro, accendendo una crisi economica globale, o semplicemente mettere la moneta unica continentale su una specie di corsia rallentata e l’unione politica su un binario morto.
Fatto sta che il dibattito politico su questi temi in Italia appare inesistente. Ci sono in genere due pareri che sono discussi con maggiore o minore veemenza. 1) Bisogna seguire le direttive di Bruxelles concordate e decise in sostanza tra Parigi e Berlino, il nuovo asse di dirigenza europea che ha ripreso a funzionare. 2) Bisogna uscire dall’euro.
Dato che l’opzione 2 è di fatto impossibile, rimane l’opzione 1, affidata poi alla maggiore o minore capacità di ottenere sconti o agevolazioni per l’Italia da Parigi e Berlino. Qui naturalmente Monti è nella posizione migliore per ottenere tali sconti, e dovrebbe essere favorito dal pubblico, ma non lo è, per tanti motivi, che vedremo. Ma prima di fermarci su questo punto, ciò che è ancora più importante è che l’Italia non partecipa attivamente al dibattito politico sui contenuti di cosa dovrebbe essere la politica europea complessiva, non solo riguardo all’Italia; non si discute su quale potrebbe essere il contenuto particolare dell’Italia alla costruzione europea.
Ciò è bizzarro perché in realtà molti rischi e opportunità per l’Europa vengono dall’Italia. Se l’Egitto esploderà, come è possibile, nei prossimi mesi un flusso di milioni di profughi potrebbe inondare l’Europa a partire dall’Italia; se il Mediterraneo riprenderà il suo ruolo centrale di centro di scambi tra Europa del nord e Asia lo farà a partire dall’Italia. Roma dovrebbe attrezzarsi per queste evenienze, a partire dal suo sud, cosa che riporta su basi diverse e nuove la questione meridionale che ha tormentato la storia d’Italia, tanto che la forza attuale della Lega Nord nasce proprio da una scelta di rifiuto di tale questione.
L’assenza di questi grandi temi svuota nei fatti le scelte politiche dei prossimi governi, qualunque essi siano, a meno di un miracolo nella testa del prossimo presidente o primo ministro che rilanci i contenuti veri. Ma non lo è stato finora, è improbabile che lo sia in futuro. Da lontano, il perché dell’assenza di tali contenuti pare un mistero, ascrivibile solo alla stupidità; da vicino forse è diverso.
L’ultra tatticismo della politica italiana distrae da ogni scelta strategica, la mancanza di esperienza vera internazionale di molti politici fa il resto. Il sistema elettorale è anche colpevole, e colpevoli poi sono i partiti che non lo hanno voluto riformare. Inoltre, c’è una caccia minore all’ultimo voto, che si raccoglie su minime questioni di bottega, non su grandi temi, e un controllo ferreo della dirigenza dei partiti sui candidati, fra cui si preferiscono i fedeli ai capaci. 
Infine c’è un pregiudizio geopolitico. La politica in Italia si è divisa per anni sul pregiudizio ideologico di destra o sinistra, anche giusto, ma che spesso è diventato una questione di appartenenza come in un derby Inter contro Milan. Le questioni di geopolitiche invece è come se non riguardassero il paese, che le vive come se fossero un’eredità scomoda del passato fascista e imperialista. Quindi la geopolitica non si tratta o si tratta in modo accademico, come se non dovesse riguardare l’Italia, come se qualunque posizione fosse indifferente. Ciò non è così in alcun paese, dove destra e sinistra si dividono sulla politica interna e sull’estero.
Il tutto ci porta alla cronaca del “chi vincerà?”. Inutile a questo punto lanciarsi in pronostici: le urne parleranno tra poche ore e da lì si comincerà a ragionare. Di fatto però tre elementi appaiono chiari a partire dai sondaggi.
Il grande vincitore politico sarà Grillo, che in pochi mesi, dal nulla, ha creato un partito che si aggirerà intorno al 20%. Lui conterà se non per i voti di sostegno al governo di certo nelle trattative per la scelta del presidente.
Altro elemento sarà la forte presenza di Berlusconi. Dato per morto pochi mesi fa, oggi è risorto e addirittura rischia di essere vicinissimo al vincitore. Ciò dimostra come in Italia non si possa fare politica senza di lui.
Terzo elemento è la tiepida esibizione elettorale di Monti. Potrebbe arrivare quarto nella competizione elettorale, e avere un posto di ministro del Tesoro: poco per l’uomo che ha salvato l’Italia dal baratro e fino a due mesi fa sembrava destinato al Quirinale. Monti non è riuscito a comunicare alla gente comune. Questione di stile, personalità, non ha il fascino spettacolare di Berlusconi o Grillo, ma anche di politica. La politica non è applicare una formula scelta a Bruxelles, deve essere uno slancio strategico per la gente. Davanti a una battaglia non si può dire ai soldati: il 10% di voi statisticamente deve morire per vincere la guerra. Si deve dare alla gente il motivo per cui magari anche tutti possono morire: salvare mogli e figli a casa, allargare i destini del proprio mondo, avere un posto in paradiso. La gente fa sacrifici, li vuole fare, ma gli deve essere dato un motivo convincente e forte, più grande della sua quotidianità. Monti non l’ha dato, e per la verità non l’ha dato alcun altro. Questo riporta al centro il vincitore in pectore della contesa, Bersani. Lui sceglierà il prossimo governo e forse anche il prossimo presidente. Le percentuali che otterrà diranno se lo farà da solo o, come oggi sembra probabile, dovrà accordarsi a destra e a manca.
Per fare questo si entra nel pantano degli scambi da sottobosco italiano. La politica è un’arte di mediazione, trovare soluzioni che accontentano i più evitando scontri violenti. Meglio quindi una politica sporca che una guerra pulita. Il punto è: è probabile che le elezioni non saranno risolutive. Che Bersani vinca, sì, ma di misura, e che quindi le tante divisioni del suo partito a sinistra lacerino la sua coalizione come è successo tante volte. Tanti pensano che per evitare questo ci vorranno nuove elezioni, dove sarà questione di numeri: una maggioranza più solida per il partito di governo. 
Dalla Cina pare sia una questione di numeri, non di idee. Ma è questo, ancora una volta, il problema. Per mettere i conti in ordine, per imporre le grandi ristrutturazioni di cui ha bisogno il paese, non si può presentare alla gente che deve andare a soffrire il conto del ragioniere: occorre dare un’ispirazione, un senso profondo del proprio sacrificio. Altrimenti è solo un fuggi fuggi: chiunque cerca di evitare di essere schiacciato e tutti si lamentano per il nuovo clima. Cioè si deve pensare a che strategia avere verso l’Europa e il mondo, dove si vuole fare andare il paese.
Ora, Berlusconi promette una specie di Bengodi, e Grillo un redde rationem. Possono essere entrambe promesse eccessive e irragionevoli. Come si fa a credere a Berlusconi dopo il disastro che ha prodotto? Come si fa a credere a un comico che fa politica con battute di spirito? Ma il loro successo davanti alla tiepida performance in campagna elettorale di Bersani e Monti, ragionevoli ragionieri, dimostra che Berlusconi e Grillo danno almeno alla gente qualcosa di cui si sente il bisogno: un progetto. Se qualcuno allora avesse un progetto ragionevole, questi sbancherebbe.
La politica non è né può essere semplicemente più o meno flessibilità del lavoro, più o meno potere dello stato nel mercato; dovrebbe essere il progetto che ha l’Italia per il suo futuro in Europa e nel mondo. Questo al fondo è il progetto politico che gli elettori leggono in Berlusconi o Grillo: maggiore indipendenza dai dettami di Bruxelles. Può essere demagogico, ma meglio che la tacita accettazione della volontà, ragionevole quanto si voglia, degli altri.
La vera politica che farebbe vincere qualunque partito e costruirebbe uno spazio di dignità per l’Italia in Europa e nel mondo, sarebbe di presentare un’idea sul tipo di Europa che l’Italia vuole, visto che è il suo orizzonte politico primario. L’Europa non è un pacchetto preconfezionato semplicemente da prendere o lasciare, ma è un progetto in via di costruzione o di distruzione. In questo, l’eventualità prospettata da politici inglesi di lasciare la UE naturalmente può essere di quelle che scatenano poi la crisi dell’Unione e dell’euro. Questa politica non c’è stata ed è probabile che continuerà a non esserci. In assenza di questo, e assediata da politiche demagogiche o da ragionevoli soluzioni ragionieristiche, l'Italia ha davanti tre scenari, che saranno in gran parte determinati dai numeri che usciranno lunedì.
1) L’Italia traccheggia. Ragionevoli ragionieri impongono le misure più o meno necessarie. L’Italia esce dal guado ma non c’è politica, delegata a Parigi e Berlino. La protesta sociale aumenta, ma viene tenuta sotto controllo, perché la maggioranza dei partiti capisce di avere tutto da guadagnare ad andare avanti a sbarcare il lunario. Ma l’Italia perde l’anima, si asciuga, si secca, perché un paese, come una persona, ha bisogno di uno scopo per vivere.
2) L’Italia va bene. Uno o più partiti hanno un’alzata di ingegno e propongono davvero una politica nuova per l’Italia e per l’Europa, che è insieme ragionevole ma anche di slancio per il futuro. L’Italia è fuori dalla crisi e contribuisce positivamente al progetto europeo e a tutto quello che tale progetto significa per l’Europa.
3) L’Italia scoppia. I ragionieri provano a governare ma sono travolti dalle “irragionevoli” proteste della gente che non capisce perché dovrebbe sacrificarsi mentre altri (come in ogni crisi o guerra) fuggono o ingrassano. Grillo guida la protesta in parlamento, e aizza la folla nelle piazze. Il parlamento pavido si spacca, e poi cede: si va a nuove elezioni con il paese nel caos, gli interessi dei buoni del tesoro vanno alle stelle e il rischio di non riuscire a pagare gli interessi diviene concreto. L'Italia va così ad esercitare pressioni enormi sull’unità dell’euro, avvitando Europa e mondo in una nuova crisi finanziaria.
A occhio lo scenario 1 dovrebbe essere il più probabile, triste per l’Italia, indifferente in sostanza per il mondo. Ma le probabilità si conteranno davvero dopo il voto. Se Bersani vincesse di misura, se Berlusconi perdesse per un’incollatura, se Grillo sfondasse il 20% allora le possibilità della ipotesi 1 si assottiglierebbero e ci sarebbe bisogno dell’ipotesi 2, mentre si allargherebbe, drammaticamente, l'eventualità dell’ipotesi 3.
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Carissimo Oscar
Sei troppo di parte ed hai il para occhi .Hai reclamizzato il Presidente della Repubblica da Obama, un presidente di sinistra che ci ha imposto il Professore miracoloso che ha aumentato di 100 miliardi
il debito pubblico, ha finanziato il Monte con parte del debito, ha inaugurato la stazione TAV quando ancora non c'è la ferrovia, ha creato disoccupazione, esodati, cassaintegrati, ci a tassato la pensione
aumentato la luce ed il gas ,il carburante tanto che sono diminuiti i consumi e le tasse così che hanno guadagnato meno, la tassa sulla casa.
Ha detto bene un tecnico: il bene degli italiani è il nucleo familiare per chi ce l'ha e tira a campare.
Sono stato in Cina e la guida mi ha detto quello è l'albergo dove andava Andreotti e chi se ne frega gli ho risposto, la Cina ha valorizzato il turismo mostrando 3 mila anni di storia e noi testa e lische.
Sono stato in Ucraina dove i compagni russi prendevano i ragazzini di 14 anni e li mandavano in Afghanistan a combattere i Talebani, grandi mausolei tombe e fame nera e freddo.
Sono stato in California Florida Nevada  New York non c'erano mausolei ma cimiteri indiani con degli stracci al vento e negri del New Jersey senza casa mandiamoli Il professore, re Giorgio, o gargamella.
Gli Italiani rivogliono l'IMU l'adeguamento delle pensioni, lavoro, e meno tasse .

bianchi.35@vodafone.it
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Oscar risponde:
Meno male che sono troppo di parte e ho il paraocchi. Per fortuna ci sono sani fondamentalisti come Lei.
I wish you all the best.
Oscar
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Perfetta analisi ma....basta solo questa azzeccatissima frase estratta dall'articolo   " pantano degli scambi da sottobosco italiano" a riassumere la situazione politica del belpaese. Non c'e' altro da aggiungere ne' da sperare.
E' un pantano eterno.
Giancarlo
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Caro Oscar,

parrebbe che in Cina abbiano sul nostro futuro e sul ruolo del nostro le idee più chiare dei nostri politici e degli italiani in generale. I cinesi hanno effettivamente una visione del mondo e del ruolo della Cina. Noi non l'abbiamo, non abbiamo un progetto per l'Italia, non dico dal tempo del Fascismo, ma almeno dagli anni cinquanta.
Veramente molto interessante.
Un cordiale saluto
Marco
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Caro Oscar,

il tuo lungo articolo mi pare che contenga un presagio: il Movimento 5 Stelle, ovvero Grillo, andrà forte, anzi fortissimo, io credo che arriverà al 25 %.
Dario Fo, il Premio Nobel che ha affiancato Grillo sul palco a Milano ha arringato la piazza: «Ribaltate tutto per favore. Noi ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti, fatelo voi». E Adriano Celentano ha fatto eco, una eco potente.
L'onda è giacobina, le tricoteuses sono sotto il palco, questa volta della ghigliottina che spedirà a casa tanti inutili (quando non anche dannosi) politici mestieranti che da decenni sono annidati nel tessuto sociale d'Italia.
Se Grillo non è un politico, gli altri pretendenti premier sono senza carisma, spenti e poco comunicativi, reattivi specialmente a rintuzzare e provocare risse da pollaio tra di loro nei talk-show, evitando di illustrare concreti programmi per l'Italia.

Uno scenario da basso impero, da fine di un 'epoca (che avessero ragione i Maya, o Ben XVI che lascia con grande dignità ?), Il voto sarà spappolato e faranno papocchi e inciuci per fare il governo: Monti fa il pesce in barile, pronto sia a destra che a sinistra; Bersani è pronto ad affondare Vendola se Monti ci starà, la Chiesa romana, una volta tanto, è stata silenziata dal suo massimo esponente, il povero Giannino ha fatto karakiri in pubblico, ecc. ecc.

Il quarto destino (pericoloso) dopo le elezioni -a mio sommesso avviso- potrà essere quello di andare subito ad altre elezioni, e Grillo sarà eletto ... Presidente della Repubblica delle Banane !

Cordiali saluti e buon voto.
Dario
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Carissimo Oscar, ho letto il tuo articolo e lo condivido in pieno.

I problemi italiani sono diversi:

1) gli italiani hanno poco il concetto di paese e di patria
2) Gli italiani sono usciti nel 1946 da una dittatura, c'era un solo partito, ora ce ne sono troppi.
     Questa "democrazia" sembra dare la più ampia libertà di scelta, ma ha sbagliato.
     Un paese, per essere governabile ha bisogno di soli due partiti, al massimo tre, altrimenti non
     è governabile!
3)  Ai nostri attuali politici nulla importa se uno si dà fuoco per la strada, l'altro si impicca, l'altro muore di fame.
      A loro interessano solo i loro "interessi". Chi è ricco non può capire i poveri, perché il ricco non può credere
      che ci siano persone che guadagnano 500 - 800 euro al mese e qualcuno neanche quello.
       E' per questo che Berlusconi, Monti o chi altro come loro non deve andare e non deve stare al governo.
       Monti ha tassato tutti con l'IMU, con esclusione di finanziarie, banche e........chiesa.
       Forse per meritarsi un posto in Paradiso?
4)  Si progettano ponti, strade, ferrovie, ma mancano i soldi, però ci si deve fare pubblicità, ed allora si sottovalutano
      gli espropri, così si sta dentro ad una spesa che, comunque, è senza copertura finanziaria, ma si avanti lo stesso,
      ed allora si generano le "incompiute". In Italia le opere incompiute sono centinaia.
      Chi ha convenienza a che ciò accada?   I POLITICI, quelli che vengono ormai chiamati "la casta".
5)   Il "fenomeno" Grillo....hai ragione, ma domanda..................... qual'è il suo programma politico?
       Altra domanda che bisognerebbe porsi, chi c'è dietro di lui?
        Non lo sappiamo o facciamo finta di non saperlo? O semplicemente, non ci interessa?
       Lo so Grillo fa ridere, ma alla fine, agli italiani, come al solito, non resterà altro che piangere.

Un cordiale saluto dall'Italia
Salvatore
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Caro Oscar, l'ultima volta, illustrandoti la mia confusione, mi auguravo che nel successivo immediato futuro mi andasse meglio. Sbagliavo. Più leggo, più ascolto alla radio, più seguo i dibattiti in TV . . . più aumenta la mia confusione. Evidentemente invecchiando sto anche rimbecillendo. Non ci crederai ma a tre giorni dal voto sono nella più totale confusione. Ero quasi arrivato a Oscar Giannino ed ecco il patatrack. Oltre che rimbecillito sono anche sfigato . Confusissimo ti abbraccio. Maurizio.
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Caro Oscar,
avrai capito che ti leggo e ti seguo via telematica, perchè i tuoi pensieri spessisssimo collimano con i miei.
Sono un po', forse tanto, garibaldino ed allora votare con la TESTA, cosa significa?
I nostri politici non sono credibili, i tecnici che vanno al governo, ridono, piangono e fanno i peggio.
Chi ha lavorato e lavora da 54 anni in una libera professione a carattere tecnico, non riesce a comprendere il voto di TESTA, salvo che mettersi in meditazione e pensare.
Siamo in un periodo negativo Astrale (ferro), i SEGNI sono alquanto evidenti, i Maia, il PAPA RE che si dimette, il GIALLO che ci conquista i mercati.
Io non credo più a nulla ho sostituito nel mio modestissimo vocabolario la parola CREDO  con PENSO.
Ecco ora penso di votare il peggio, perchè dopo la tempesta viene il buon tempo, GRILLO è il nulla dove forse possiamo trovare il TUTTO.
Ti saluto con un abbraccio sincero.
Raffaello (Zappilografo)
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Complimenti!
la leggo sempre con molto piacere.
Ottima analisi cui, se permette, aggiungerei un parallelo storico lontano...

I tribuni Berlusconi e Grillo aizzano o abbindolano il popolo con vane promesse ma, con Annibale alle porte, serve un Uomo di Alti Valori e di Alte capacità.
Bersani è impastoiato dalle sue correnti e da vecchie logiche, alcune anche fin troppo evidenti di provenienza PCI.
Gli altri piccoli e meno piccoli vecchi della politica italiana si trascinano preoccupati solo di assicurarsi che la poltrona su cui sono seduti sia ancora ben presente.
Purtroppo Monti (che voterò), non è il Quinto Fabio Massimo di cui c'è bisogno.
Ha dimostrato almeno in due occasioni (i suoi primi 100 giorni e nella campagna elettorale) di essere un buon manager ma non avere la stoffa, la grinta, il coraggio e ... i Valori di chi sceglie una strada, si mette in gioco e ... rischia tutto perché crede in quello che fa.
La sua immensa ambizione (creda, lo so per certo ...), ottimamente mascherata di competenza, ce lo presenta sotto una luce diversa ...
A chi non è più giovanissimo e ricorda la balena bianca è però parso di veder riapparire un vecchio fantasma democristiano ... tutto teso a mediare dietro le quinte.
Ma quel tempo è passato, per opportunità e per attualità di uomini.
Nella prima delle due occasioni avrebbe potuto fare tutto ciò che avesse voluto e il paese l'avrebbe seguito: i partiti erano nella più totale confusione e aveva l'appoggio delle più alte istituzioni.
La sua preoccupazione è stata però solo quella di salvare il sistema finanziario ... senz'altro.
Non è stato un errore in sé e per sé, ma è stata una navigazione di piccolo cabotaggio senza il coraggio di prendere veramente il mare: lì Monti si è giocato le elezioni di oggi.
Il popolo Italiano, è molto migliore di quello che appare e dietro ad un buon capo saprebbe essere disciplinato e pronto a "tirare la cinghia".
Ma gli obiettivi devono essere chiari, il programma scevro da possibili sotterfugi, le promesse elettorali verificabili ... i patti mantenuti!
Purtroppo la storia a seguire, ci insegna che la dittatura romana se salvò la repubblica, spalancò le porte all'impero.
Le "recenti" esperienze dovrebbero farci pensare a quanto dietro a Grillo possano nascondersi fantasmi squadristi.
L'unica soluzione che possa aprire nuove vie è un profondo, reale, recupero di valori etici.
Ma i Valori affondano le proprie radici nella storia collettiva passata e nella tradizione: gli interessi di parte dei principali attori della politica italiana dal '45 in poi, hanno demolito, scientemente, entrambi.
Quando troveremo qualcuno che faccia pubblica ammenda di questo crimine e dichiari onestamente, di voler ripartire da lì, avremo piantato il seme.
Poi bisognerò curarlo, innaffiarlo, concimarlo ... ma si deve partire da lì !

Grazie per l'attenzione e buon lavoro

Giacomo della Volta
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