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Il delirio americano per il Super Bowl

Complice un virus che imperversa a Washington DC, ci siamo sciroppati il superbowl dall'inizio alla fine. Il che significa dalle 6 del pomeriggio sino alle 22:30.
Dobbiamo premettere che non siamo dei patiti del football americano, al quale preferiamo di gran lunga il soccer (ovvero: il nostro calcio) e in particolare il rugby, due discipline sportive che offrono a chi segue l'evento un canovaccio di continuita', cosa che invece non si riscontra nel decantato football americano che invece per un europeo e' uno spezzettato scontro di bestioni per conquistare un metro di terreno. Il tutto interrotto decine di volte per ognuno dei quattro tempi da costosissimi ads pubblicitari alcuni dei quali di una stupidita' estrema, con l'eccezione di quello della 500 Abarth costruito sul corpo di una splendida fanciulla..
Ma questa 47 edizione del Superbowl,  sulla quale ci siamo concentrati in 160 milioni, e' anche la vetrina di un'America che cambia in continuazione. Molti ricorderanno lo scandalo della 37 edizione di questa finale con l'esposizione per mezzo secondo di un capezzolo della cantante Janet Jackson, sorella del defunto Michael, non si sa quanto accidentale o voluta.

Ad accorgersene furono i bigotti che rivedendo al rallentatore il programma registrato scoprirono l'incidente e scatenarono una reazione di dimensioni apocalittiche arrivando fino a imporre alla Federal Communication Commission di aumentare le pene pecuniarie previste per le esposizioni oscene in televisione.
Ieri sera ci veniva in mente quell'episodio ammirando il miniconcerto, nell'intervallo della gara, di Beyonce' e del suo numeroso corpo di ballo composto da decine di belle ragazze, in maggioranza di colore, che sculettavano inserite in una complessa e fantasmagorica messa in scena.  Beyonce' era attesa alla prova dopo avere dovuto ammettere che l'inno americano cantato alla inaugurazione presidenziale era in playback. Ed i milioni di fans che la seguivano pendevano, e' il caso di dirlo, dalle sue labbra. Brava, bella, un po'arrotondata, questa 31nne super star dichiara di fare sesso abbondante col marito prima di ogni impegnativa esibizione per rilassarsi. Potere delle PR. Ma se ripensiamo ai costumoni interi da bagno che circolavano sulle spiagge americane alla fine degli anni Novanta, dobbiamo riconoscere che lo striminzito body della cantante e delle sue colleghe era la conferma che l'America sta perdendo molto del suo puritanesimo.
Ma torniamo alla gara. Dopo un blackout della luce nello stadio (incredibile se si pensa alla complessita' dell'organizzazione) la ripresa dello scontro tra le squadre ha visto il collasso dei Ravens di Baltimora che stavano vincendo per 28 a 6 e che sono stati raggiunti dai 49ers di San Francisco, salvo poi riprendersi negli ultimi minuti e finendo con un 34 a 31 che ha dato finalmente un po' di spasimo ad una serata noiosa.
Oggi, lunedi', di nuovo tutti al lavoro. Il rito della 'superscodella' anche quest'anno e' andato in porto.