Il volo Alaska Airlines 473 lascia Los Angeles in orario alle 6:30 del pomeriggio, destinazione Seattle. A bordo 116 passeggeri. Tutto procede regolarmente quando in prossimita' di Portland (Oregon) un annuncio nell'interfonico informa che per cause mediche il volo dovra' atterrare in emergenza nel piu' vicino aeroporto , Portland appunto.
Responsabile di questo disguido senza alacuna conseguenza per i passeggeri e' stata la perdita di conoscenza del comandante del volo, un veterano con 28 anni di anzianita' nella stessa compagnia, dovuta sembra a un attacco influenzale o ad avvelenamento da cibo.
Una passeggera di prima classe racconta ai media che ha visto aprirsi la porta della cabina di pilotaggio, uscirne il comandante cereo in volto che poi stramazzava nel corridoio battendo la testa contro lo spigolo di un sedile. Alla richiesta se vi fosse un medico a bordo ha fatto seguito una giovane studentessa al quarto anno di medicina che ha prestato i primi soccorsi. Il secondo pilota, abilitato come tutti i colleghi al controllo totale dell'aereo in caso di necessita', ha fatto atterrare l'aereo regolarmente. Il comandante e' stato ricoverato in ospedale. Ma la cosa strana e' che il 22 gennaio sempre su un volo dell'Alaska Airlines diretto a Las Vegas a perdere conoscenza e' stato il secondo pilota.
L'influenza che sta imperversando nell'est americano ha gia' fatto decine di morti e si manifesta con vomito e svenimenti. Un caso storico e' quello di Bush padre in visita in Giappone nel 1992. Durante il gala in suo onore vomito' addosso al primo ministro che gli sedeva accanto prima di piombare a terra.