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Lettera aperta a Francesco

Caro Papa Francesco,
Le scrivo questa letterina, anche se so bene che non la leggera' mai.
Ero nella sala d'attesa del Retina Group attendendo di essere visitato. Eta' media dei presenti dagli 85 ai 105. Io ero quasi un bambino.
Lo schermo TV trasmetteva le immagini del comignolo della Sistina. Ed ecco la fumata bianca nel completo disinteresse della brigata di vegliardi molti dei quali ormai ridotti al 'walker'.
"Hanno eletto il Papa", ho detto con voce marcata e gli occhi dei seniors (uomini e donne) hanno avuto un lampo di interesse. "Il Papa", hanno sussurrato alcuni anche se non si trattava di una storia che li interessava da vicino perche', probabilmente, di altra confessione cristiana o ebrei.
Ritornando a casa con le pupille dilatate dal collirio per l'esame, rischiando di mettere sotto qualche pedone, ho appreso dalla radio dell'auto che Francesco I si era affacciato al balcone per salutare il popolo di Roma e del mondo.
Poi i media, presi in contropiede perche' non si aspettavano questo risultato del Conclave, hanno cominciato a sfornare lenzuolate sulle abitudini di Francis  (vive in un appartamento, viaggia con i mezzi pubblici, e' molto umile, etc.).
Non so perche' ho provato un'intima soddisfazione nell'apprendere che Lei ha voluto mettersi sul petto una croce di normale metallo e non quella di oro massiccio dei suoi predecessori. E che nel suo primo giorno di pontificato a Roma ha preferito viaggiare su un'auto della gendarmeria, piuttosto che usare la berlina ufficiale.
Come professionista della comunicazione mi e' venuto subito in mente che forse si tratta di un copione studiato sin dai tempi del precedente Conclave quando, si dice che Lei avvesse supplicato gli altri cardinali di non insistere sul suo nome.
Purtroppo il  cinismo della categoria alla quale appartengo da decenni ottenebra anche i moti spontanei del sentimento.
Ma come cattolico semi praticante in continuo affanno per il conflitto interiore con la mia cultura del dubbio, voglio dirLe che spero proprio, insieme al miliardo e duecento milioni di altri cattolici sparsi nel mondo, che la sua elezione al soglio Pontificio possa davvero rappresentare un momento di genuino rilancio della nostra fede, martoriata dalle pestilenze che vanno affiorando nella vita vaticana da tempo.
Hanno bisogno del suo esempio i credenti, i poco credenti, i quasi credenti, gli agnostici e gli atei. E quelli che, disgustati dai comportamenti di buona parte della 'burocrazia' in abito talare si sono da tempo rifugiati in un dialogo personale con Dio, stravolgendo dogmi e insegnamenti.
Buon lavoro, Caro Francesco I e che il Signore la protegga, insieme al suo clero.
Oscar
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Caro Dr. Oscar Bartoli

grazie della tua gradita ed efficace testimonianza.

Verità e potere non coincidono. Gesù figlio di un falegname se tornasse oggi non lo accetterebbero nemmeno come diacono. Anzi il clero ufficiale chiamerebbe quelli del KGB per eliminarlo. 
Chi assume ruoli in un ministero ha grandi responsabilità morali e deve occuparsi delle reali necessità delle persone.
Cristo si occupava di pescatori con la rete vuota, di malati, di affamati, di prigionieri, 
e li aiutava a trovare subito le soluzioni, mentre per la maggior parte dei religiosi essere un prelato è solo un mestiere,  é appartenere ad una casta. Quelli di oggi sono gli stessi sacerdoti del sinedrio del tempo di Gesù.
Abbiamo bisogno di apostoli scelti fra la gente comune, che è credibile perchè conosce le difficoltà della vita.
Speriamo in questo Papa Francesco, sempre che non gli venga impedito di proseguire nella missione.

Prof. Giuseppe Savazzi-Patriarca Elia di Gerusalemme
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CONDIVIDO OGNI RIGA DELLA TUA LETTERA E ANCHE IO MI ASPETTO LE STESSE COSE DA FRANCESCO.

NE ABBIAMO BISOGNO.
DUCCIO BARI, 
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Caro Oscar,
anch'io appartengo a quella schiera di credenti- non credenti diciamo agnostici che è stato colpito dai primi atteggiamenti di Papa Francesco e mi auguro che non siano frutto dell'abilità secolare mediatica della Chiesa.
Una cosa è certa, se veramente Papa Francesco aspira ad una Chiesa povera come ha detto che lui la vorrebbe, sarà bene che si circondi di persone molto, ma molto fidate perchè altrimenti l'impresa sarà molto, ma molto ardua e mi fermo qui per evitare false intrepretazioni o grevi allusioni.
Comunque a me questo Papa piace perchè lo vedo come guida sociale, sì come guida sociale perchè quando si pratica nella vita di tutti i giorni l'onestà e la fratellanza e ci si adopera per il bene comune, la spiritualità viene da sola. Purtroppo non è vero il contrario , evidentemente per coloro i quali vanno in Chiesa tutte le domeniche e poi si comportano come si comportano evidentemente la spiritualità ha altri significati, certo è che come insegna la storia ecclesiastica, si contano migliaia di persone vittime nel nome del Signore. Mi permetto di ricordare che non bisogna confondere i dettami del Cristianesimo con il Cattolicesimo: mi auguro che questo Papa riesca a dimostrare che l'ambasciatore del verbo di Gesù è proprio il Cattolicesimo.
Un abbraccio
Enrico B.