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Caro Oscar,
non mi interesso di
aviazione, tranne quando salgo su un aereo, né di hub, tranne quando mi
vedo costretto a "visitarli" per causa disservizi nei voli.
Riflettendo sulla
vicenda Alitalia, e partendo dal tuo pregnante articolo, mi pare che l'iter non
si discosti neppure di un millimetro dalle consuete sventurate vicende italiche
dove, o prevalgono interessi carsici di parte con calcoli -anche sbagliati- per
far felici gli amici delle cordate tricolori, oppure il cerchio-bottismo che
cerca soluzioni tipo "vogliamoci bene"; e quindi difendiamo gli
indifendibili privilegi di casta e di categoria, per cui al lavoro che potrebbe
fare bene una persona, si preferisce farne assumere quattro. Nel pubblico
impiego o in imprese colossali tipo Alitalia, la pletora di personale
corrisponde alla logica di avere clientes con serbatoi di voti, grazie
ai quali gli interessati alle poltrone le raggiungono in Parlamento e poi nei
Ministeri. Gli analisti politici chiamano questo gioco "voto di
scambio", se non erro, ed è uno sport molto diffuso e praticato, anche dai
piccoli municipi nelle valli del profondo Nord, per dirla con Nuto
Revelli.
Ora sta per aprirsi
il semestre di presidenza italiana in Europa: Matteo Renzi, con la dote
politica e carismatica che l' elezione europea gli ha consegnato, ha
l'opportunità unica di esportare il meglio dell'Italia in Europa e di importare
il meglio del vecchio continente nel Bel Paese. Per chi è europeista convinto,
tendenzialmente universalista, mondialista, come lo siamo tu ed io caro Oscar,
i prossimi sei mesi dovranno essere il turning point culturale di
una nuova era politica che sappia innovare profondamente senza tradire gli
ideali di Tolleranza, Liberté - Egalité - Fraternité, che nel Settecento
avevano suscitato l'inizio di un mondo nuovo, prima con la Rivoluzione
Americana e poi con quella Francese.
Blue skies for our
children's children !
Dario Seglie,
Torino, Italy