Le televisioni sud americane ripropongono tre volte al giorno il disastro Italia-Costa Rica del Recife.
Le grandi ed esperte firme delle autorevoli testate italiane sono ora montate sullo sgabello dell'accusa e sciorinano teorie e alchimie su una partita che in pratica non c'e' stata. La Costa Rica ha svolto un apprezzato allenamento contro una squadra di pensionati.
Di fronte ad un gruppo di giovani che nulla avevano da perdere ma tutto da guadagnare come immagine e futuri ingaggi all'estero, i Nostri hanno giocato come 'sparring partners' per fare allenare la squadra opposta in vista di nuovi successi.
Ma non c'e' da dare la colpa agli italiani.
Basta considerare, con tutto il rispetto possibile, le espressioni dei loro volti paragonate a quelle dei giovani e gagliardi avversari. Sono immagini di campioni usurati nel fisico e nel cervello. Con la testa altrove a pensare alle decine di migliaia di euro da pagare mensilmente alla ex moglie o ex compagna. Oppure oppressi dalla preoccupazione di un reingaggio che non viene, dai conti delle societa' che hanno costituito in quell'Italia malato grave di crisi morale ed economica, dal dubbio se spostare la Ferrari e Lamborghini in Costa Azzurra per non essere corrosi dal fisco nazionale.
Il bello e' che anche i giovani della squadra sembrano vecchi perche' nuotano nella stessa acqua di coltura dato che in Italia, quando un ragazzino promette bene come pallonaro, si deve pensare subito al guadagno immediato e non a farlo divertire e giocare. Una mentalita' questa che si riverbera anche negli altri sport (vedi tennis) e che da secoli ci impedisce di aspirare a competere con i primi della classe. Magnifiche donne tenniste a parte.
Speriamo nel Gerovital con l'Uruguay, possibilmente tenendo alla larga mogli, fidanzate, amanti, amiche.
Oscar
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Buongiorno. Ricevo sempre con piacere le Tue email che mi
tengono sapientemente aggiornato sui fatti e "misfatti" del mondo.
Sono pienamente d'accordo sul Tuo l'articolo ITALIA WALKING
DEAD TEAM. E noi che ce ne stiamo incollati davanti alla tv per vedere questi
miliardari che cercano di correre dietro un pallone!!! Sarebbe da farci un
romanzo intitolato" ogni calcio un milione".
Francesco Romani
Fornaci di Barga (Lucca Italia)
