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Rifugiati e navi da crociera


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Rifugiati e navi da crociera

Caro Oscar,

ogni giorno una fiumana di rifugiati parte da vari punti del Mediterraneo e, su carrette del mare sgangherate, gommoni fatiscenti, pescherecci col fasciame fradicio e corroso, affronta la traversata dalla sponda Sud per cercare un approdo qualsiasi sulla sponda Nord del Mare Nostrum. Queste crociere della disperazione sono in mano alla criminalità organizzata che lucra enormi profitti da quei poveretti i quali fuggono da luoghi ormai invivibili per le guerre e per il terrorismo che infuria in Africa come in Oriente. Spesso questi viaggi si trasformano in una ecatombe di vite umane, bambini compresi.

Provo a lanciare un'idea che mi stupisce non si sia ancora affacciata agli enti preposti (Governi, ONU, NATO, NGO, etc.): occorre stroncare il traffico di vite umane togliendo ai criminali la possibilità di gestire in regime di monopolio il turpe commercio. Si affittino delle grandi navi da crociera e si fissino dei porti nel Merditerraneo dove radunare, controllare ed imbarcare i rifugiati. Quindi, in sicurezza e senza costiparli nelle stive o nelle sale macchine come fanno gli scafisti, con un viaggio dignitoso, sbarcarli ai porti di arrivo dove sia prevista la loro accoglienza e destinazione (in Grecia, in Italia, in Spagna, in Francia, in Inghilterra, in Svezia, etc. etc. in Europa e perché no, anche in altri continenti, perché l'emergenza è mondiale).

Non si può realizzare questa idea di sostituire viaggi illegali e criminali con trasporti sicuri e ufficiali ? Forse questa operazione farebbe anche risparmiare sulle attuali spese di un sistema imprevedibile, caotico e casuale.

Dario Seglie
Torino, Italy