Ma si', tutto scontato....!
Quando uno e' vecchio ha la lacrima facile e si commuove . Infatti mi sono commosso seguendo in televisione la cerimonia della inaugurazione della presidenza Joe Biden.
Direte: ma dove è finito tutto il tuo cinismo aggrumato in decenni di frequentazione del mondo politico e imprenditoriale in Italia e in America?
Che vi devo dire? Sono passate appena due settimane da quel 6 gennaio che resta nella storia degli Stati Uniti d'America come una infetta data che ha visto alcune migliaia di terroristi interni aggredire e devastare il Campidoglio mettendo a rischio l'incolumità dei parlamentari e dello stesso vice presidente in carica Mike Pence.
Ed oggi ci siamo ritrovati, abbracciati digitalmente, a celebrare e festeggiare una nuova presidenza che mette fine a quattro anni di pericoloso carnevale e avanspettacolo da quattro soldi.
Ma si', tutto scontato.
Anche l'appello ripetuto all'infinito dal presidente Joe Biden, un usato sicuro che almeno porta la garanzia della sua lunga esperienza washingtoniana convalidata dagli otto anni passati accanto a Barack Obama.
Ma che avrebbe dovuto dire nel suo discorso inaugurale l'anziano Joe Biden?
Viviamo da troppo tempo in un clima avvelenato fatto di reciproci sospetti, di impossibilità di parlare e confrontarci cortesemente e civilmente con chi la pensa in maniera diversa da noi, viviamo in un mondo affetto da una terribile pandemia che sta livellando l'umanità al punto che i 2996 morti delle Torri gemelle e del Pentagono dell'11 settembre 2001 diventano numericamente insignificanti se paragonati agli oltre 3000 morti giornalieri che il virus abbatte sul suolo americano.
Ma si', tutto scontato.....!
Anche la presenza dell'ex vicepresidente Mike Pence e del capo dei senatori repubblicani Mitch Mcconnell che hanno disertato l'ultimo stentato show del biscazziere che per quattro anni ha reso la Casa Bianca un crocevia di falsità e attacchi alle istituzioni democratiche. Qualcuno potrà dire che questi repubblicani dovevano per forza partecipare all'evento dell'incoronazione di Joe Biden.
Ma siccome viviamo in un mondo fatto soprattutto di immagini, prima ancora che di sostanza, la loro presenza, certificata più volte dalle telecamere, era il modo migliore per far capire a tanta parte dell'America esagitata, radicalizzata, convinta di essere stata defraudata nella votazione presidenziale, che il momento di mettere da parte tante falsità è arrivato nell'interesse di tutti e soprattutto nell'interesse dei complottisti e delle milizie armate di estrema destra.
Ma si', tutto scontato…!
Anche quella parte del discorso di Joe Biden in cui promette che la sua presidenza sarà permeata dalla verità e non dalla falsità. Certo una affermazione super scontata ma bisognava sentirla dire in maniera autorevole avendo vissuto in un'atmosfera nella quale una falsità ripetuta dieci volte diventava doverosamente la verità.
Ma si', tutto scontato…!
Anche il fatto che si sentiva il bisogno di vedere e ascoltare gente pulita e sperare in un voltare pagina in maniera definitiva ricostruendo un'America degna di essere amata e vissuta.
Ma si', tutto scontato…!
Soprattutto il piacere di sentirsi cittadini a pieno titolo di una grande nazione che celebra i suoi 232 anni di democrazia punteggiati da vicende nazionali e estere che parevano metterla in ginocchio.
Ed invece grazie alla resistenza e alle capacità di questo popolo fatto di migranti, culture e pelli diverse, gli appuntamenti tragici della storia sono stati superati positivamente negli Stati Uniti che sono ancora un polo di riferimento democratico in un momento come quello attuale caratterizzato dall'insorgere e prosperare di autocrazie.
Ma si', tutto scontato…!
Anche il 'God bless America'. Ma in un mondo in cui ogni riferimento religioso viene considerato una barzelletta, provare a pregare Chi sta sopra di noi forse può avere qualche vantaggio.
Quanto agli sberleffi e alle ipercritiche all'America che si leggono e ascoltano su alcuni media italiani non c'è da adontarsene, tenendo conto della pesante situazione che caratterizza la vita, ma soprattutto il futuro, degli abitanti della fascinosa penisola mediterranea.
Oscar
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Per chi preferisce ascoltare
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Mio carissimo Oscar,
anche noi abbiamo assistito alla diretta con molta emozione. Tanto più motivata dal fastidio con cui avevamo assistito, il giorno prima, in Italy, alla diretta dal nostro Parlamento con gli interventi degli ultimi due micro-trampiani rimasti in Italia (tali Salvini e Meloni. Non ne azzeccano una, poveri!).
Ma di tutta la cerimonia dagli States, le immagini che mi hanno più colpito non sono state quelle dei due giuramenti o le musiche e poi il bellissimo inno americano.
Quelle che mi hanno più colpito e soprattutto dato fiducia nell’avvenire - anche nostro, di noi europei - sono state le riprese della firma da parte di Biden, finalmente seduto alla scrivania dell’ Oval Office, dei 17 Decreti presidenziali con i quali ha annullato 4 anni di decisioni isolazioniste e illiberali di Trump. Sono 17 atti mostrati in diretta - e proprio come in un bel film in cui alla fine vincono i “buoni” - che hanno riportato in pochi secondi gli States dentro la piena democrazia e dentro i rapporti multilaterali, di nuovo vicino all’Europa.
Un caro abraccio
Tuo Sandro (Roma)
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