Fa male ricordare quel 11 settembre di venti anni fa.
L'ho vissuto in diretta dal televisore di casa mia come altri milioni di atterriti spettatori.
Solo che io ero a Washington e mio figlio Marco stava recandosi al lavoro e mi aveva telefonato.
"Papa', sembra che un aereo abbia colpito una delle Torri Gemelle a New York.."
La comunicazione era caduta e non lo avevo sentito piu' per ore.
Sulla TV le immagini della tragedia dei passeggeri degli aerei bomba, delle persone vaporizzate all'impatto nelle Torri, delle centinaia che non potevano salvarsi perche' le vie di fuga erano state tagliate e si gettavano nel vuoto.
Poi il collasso dei due grattacieli.
Un film dell'orrore seguito con stupore anche da quei novanta del Pentagono che piu' tardi sarebbero stati trucidati dal terzo aereo dirottato.
Mentre nel quarto aereo, quello sulla Pensylvania , i passeggeri lottavano contro i terroristi che avevano come obiettivo finale Washington, la Casa Bianca, Capitol Hill.
Fa male ricordare perche' quel 9/11 si somma al ventennio della guerra persa in Afghanistan che avrebbe dovuto essere la vendetta per la tragedia delle Torri e del Pentagono ed invece si e' ritorta sull'America.
Questa America che, dopo il sanguinoso epilogo della Seconda Guerra Mondiale, di guerre non ne ha vinte piu' una.
Fa male ricordare.
Fa male sapere che siamo dei perdenti nonostante le tonnellate di trionfalismo.
Oscar
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