Quando, dopo il secondo colpo, la testa di John Fitzgerald Kennedy esplose versando sangue e materia cerebrale sull'abito di Jacqueline, il mondo sembro' precipitare in una angosciosa spirale di depressione. L'accusa ricorrente, anche se non ufficializzata, era che ad armare la mano di Lee Harvey Oswald (il cecchino che aveva sparato dal sesto piano di un palazzo posto sulla curva del percorso cittadino usando un fucile italiano) erano stati i sovietici.
A 50 anni di distanza da quel terribile avvenimento la verita' e' ancora da scoprire. Il caso ha voluto che le decine di fotografi professionali e amatoriali che hanno avuto la ventura di scattare qualche immagine dell'assassinio non siano riusciti a riprendere chi si nascondeva dietro la collinetta che stava a poche decine di metri dalla strada dove transitava la motorcade presidenziale da cui sembra sia partito il secondo colpo che ha ucciso il presidente.
La commissione Warren ha lavorato a lungo e male senza arrivare a un deciso chiarimento di quell'incidente che ha sconvolto il mondo.
Non sappiamo se ad uccidere il presidente di 46 anni sia stato un solo uomo oppure se si sia trattato di un'azione coordinata. La gente interpellata e' convinta oggi (al 61 per cento) che siano stati piu' di uno gli attentatori.
Dopo JFK e' stata la volta di Martin Luther King, ucciso da estremisti di estrema destra che si sono poi esibiti il 19 aprile del 1995 nel massacro di 168 persone a Oklaoma City. Tra queste diciannove bambini.
Kennedy era odiato perche' cattolico, perche' la sua politica metteva a rischio interessi consolidati, perche' cercava di evitare una conflagrazione mondiale nucleare, quando il business delle armi doveva andare avanti, perche' sosteneva che tutti gli uomini sono uguali. Anche i neri. E questo per tanti americani non era accettabile con tanti saluti alla Guerra Civile conclusa nel 1865 con l'uccisione del presidente Lincoln che guardava al futuro piu' che al proprio ineresse personale.
Fa tristezza vedere che in circostanze come questa rispuntano i soliti denigratori professionali il cui interesse e' occupare per qualche ora le pagine di qualche giornale e vendere copie dell'ultimo libro.
Oscar
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Car.mo
Oscar, il mio solito grazie, tutto bello e interessante. Bella la panoramica
sugli hotels di Las Vegas e molto bello il ricordo di JFK. Un grande uomo e un
grande Presidente per gli USA dov'è per sua fortuna vissuto. Fosse stato in
Italia, con tutte le belle donne che le cronache raccontano si sia passate e
ripassate, una certa Ilda Boccassini l'avrebbe fatto finire sicuramente in
galera. Ti abbraccio. Maurizio (Torino).