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Una storia tutta italiana di talenti e voglia di fare: il Judo Club di Fornaci di Barga

In un Paese in cui gli sport nazionali sono il calcio ed il ciclismo desta una certa sorpresa vedere che in una piccola citta' nel cuore della Garfagnana, e' stata scoperta l'unica statua di Judo esistente in Europa.
Fornaci di Barga (appendice della famosa Barga, meta prediletta dei dandies inglesi, ma non solo) vive da sempre grazie alla presenza del piu' importante stabilimento della Societa' Metallurgica Italiana, oggi trasformata in KME.
La societa' era stata fondata dagli Orlando, la piu' antica famiglia di imprenditori italiani. Sono loro che, a Quarto, allestirono le navi della spedizione dei Mille sulle quali viaggiavano due ufficiali, Paolo e Rosolino Orlando. Ancora conservano una cambiale di 500 lire per l'acquisto di moschetti, firmata da Garibaldi e, 'ovviamente', mai onorata.
Qui di seguito pubblichiamo la cronaca-storia della decisione di Luigi Orlando di dare vita ad una palestra di judo.
Per l'evento dello scoprimento della statua hanno voluto chiamare dagli Stati Uniti il vostro cronista che, a rischio di perdere il posto di lavoro, si permise di suggerire al Dr. Orlando la creazione della palestra. Ma i 50 anni di questa importante iniziativa, che travalica i confini della Toscana, sono merito solo e soprattutto del Dr. Ivano Carlesi, un leader che, se fosse membro della nostra classe politica certamente potrebbe fare qualcosa di valido e non solo chiacchiere.
Ma Ivano si tiene alla larga da quegli ambienti e preferisce lavorare concretamente per la sua gente e con la sua gente.
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La scena si svolgeva nell’ufficio dell’amministratore delegato della SMI, Società Metallurgica Italiana in Borgo Pinti nello storico Palazzo della Gherardesca, oggi sede di un prestigioso Four Seasons Hotel a Firenze. 
Ufficio si fa per dire, perché si trattava di una piazza d’armi con quadri d’autore e mobili antichi.
Dietro la scrivania sedeva Luigi Orlando il gran capo della società, specializzata nella produzione di semilavorati di metalli non ferrosi pesanti, quali il rame, nichel e loro leghe. Leader europeo del settore.
Su una delle due sedie ai lati della pesante scrivania di noce stava in pizzo il giovane funzionario, assunto da poco con la responsabilità di capo ufficio stampa e pubblicità. 
“Mi hanno detto che lei pratica il judo…”, esordì il dottor Orlando.
 “Sì, in maniera molto amatoriale..” rispose con un filo di voce il giovane dirimpettaio, deglutendo a fatica.
 “Perché proprio il judo e non il tennis o altri sport singoli?” insisteva Orlando.
 Il giovanotto inspirò profondamente prima di dare una risposta.
 “Forse perché le arti marziali sono non solo attività fisica di competizione, ma anche un mezzo di formazione della personalità e dello spirito..”
Il dottor Orlando guardava e studiava il giovane funzionario girando tra le dita una penna stilografica.
“Senta, veda di aprire una palestra in un locale del nostro stabilimento di Fornaci di Barga. Darò disposizioni in questo senso alla direzione perché le diano la massima collaborazione.”
Il giovane funzionario, che sino a qualche istante prima si sentiva ormai sullo scivolo del licenziamento, si alzò ringraziando.
Ma in quel mentre vide il suo Amministratore Delegato alzarsi a sua volta e non riusciva a comprendere il perché di tanta cortesia a lui rivolta.
Si sbagliava di grosso: il dottor Orlando si era alzato perché il padre Salvatore, presidente della società, aveva fatto il suo ingresso diretto al proprio ufficio.
“Buon giorno, Presidente.” disse Orlando.
“Buon giorno, Luigi.” Fu la risposta dell’anziano gentiluomo prima di infilare la porta della stanza successiva.
Il giovane funzionario nel frattempo si era dileguato.
Avete capito tutti che quel ragazzo di poco più di venti anni era il sottoscritto.

Si trattava adesso di far digerire alla dirigenza del principale stabilimento della SMI quella strana iniziativa, incomprensibile soprattutto per persone che erano abituate da sempre ad andare al cinema aziendale in platea, mentre operai e famiglie dovevano prendere posto nella balconata.
Non fu facile. Un grande salone adibito a magazzino venne ripulito, affrescato. Sul pavimento arrivarono i tatami che erano stati acquistati dall’unico fornitore di attrezzature judo in Italia.
Da Firenze cominciarono le loro visite e lezioni i maestri Silvano e  Franco Giraldi, grandi nomi del judo nazionale e fondatori del Kodokan di Firenze che aveva annoverato tra i suoi istruttori il famoso Maestro Ishi che a Tokyo sarebbe diventato direttore di un dipartimento della radio e TV nazionale dedicata all’Italia.
Le lezioni si tenevano la sera alle otto. Chi scrive prendeva la sua utilitaria dopo il lavoro si faceva i 115 chilometri sino a Fornaci di Barga in provincia di Lucca e poi finita la sessione di allenamento tornava a Firenze.
Una sera uno dei dirigenti dello stabilimento prese da parte il sottoscritto e disse con tono sul quasi cospiratorio: “Dottore, questa sera avrete un nuovo allievo. Mi raccomando, mi raccomando…” E svanì nel nulla.
Dopo poco faceva il suo ingresso sul tappeto un ragazzo, alto e magro di 14 anni.
“Come ti chiami?” gli chiese il maestro Franco Giraldi.
“Salvatore.” Fu la risposta.
“E poi?” insisteva Giraldi.
“Orlando.”
Si trattava del figlio dell’amministratore delegato. Salvatore si mise a praticare le tecniche dei colpi insieme agli altri operai e funzionari che si erano iscritti al corso di judo.
Tra questi allievi c’era un ragazzo, appena assunto.
Tra i molti allievi della palestra che praticavano il judo con scarsa convinzione, Ivano Carlesi dimostrò subito di avere doti e talenti notevoli. Non solo fisici e sportivi ma anche e soprattutto organizzativi.
Passano gli anni. Cintura nera, poi istruttore nazionale, membro dell’Accademia nazionale di Judo Ivano Carlesi ha preso in mano la palestra e l’ha portata ad essere una delle più interessanti realtà sportive italiane.Ha trovato il tempo per laurearsi e diventare amministratore delegato di una azienda locale.
Numerose le gare nazionali e internazionali vinte dai suoi atleti, tra i quali spiccano ragazze dotate non solo di tecnica significativa ma anche di grande personalità e carattere. 
Questa per sommi capi è la storia del Judo Club di Fornaci di Barga, almeno per la parte che ricordiamo noi. Ma l’età può darsi che abbia cancellato molti particolari interessanti.
Era il 1963.

Oscar Bartoli
Washington D.C.
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Grazie Oscar,  questa storia del judo a Fornaci di Barga è davvero bella, come è bella e giusta la spiegazione che hai dato a Orlando sul perché pratichi (o praticavi, ma io spero che tu pratichi tuttora) il judo.
Un caro saluto
Paolo Fior
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 Sei un grande…….ma quante ne hai fatte in vita tua, molte più della tua
età!!!!
Un c aro saluto
S.S
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Ciao Oscar, posso pubblicare questa bella storia del Judo Club di Fornaci di Barga su Panathlon Planet (www.panathlonarea1.it) ?
Restando in attesa di una Tua risposta, T'invio un caloroso saluto.
Massimo
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