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Borse, verso il rally di fine anno?
di Guido Colomba
L'economista americano, il premio nobel Paul Krugman, ricorda che le partite correnti corrispondono al risparmio meno investimenti. E' una regola base. Come influisce la politica monetaria della Fed (e della Bce)? Bernanke assicura che la politica della Fed resterà ancora "accomodante". Dunque, la banca centrale americana continuerà a comprare titoli per 85 miliardi di dollari al mese. A sua volta,dopo la riduzione dei tassi allo 0,25%, la Bce non esclude (è una indiscrezione di Bloomberg) tassi negativi sui depositi. La domanda è scontata: può aumentare il risparmio in Europa in questa situazione? E' vero che tutti, compreso Mario Draghi, sostengono che il pericolo di deflazione è scongiurato. Ma la bassa crescita monetaria sembra indicare una situazione poco favorevole al risparmio ed agli investimenti, come conferma il ventennio ghiacciato del Giappone. Quanto ai dollari detenuti all’estero, Krugman minimizza il rischio. “Essi – afferma - rappresentano un prestito a tasso zero per gli Usa dell’ordine di circa 500 miliardi di dollari che valgono, in tempi normali, 20 miliardi di dollari l’anno, più o meno lo 0,15% del Pil”. Lo stesso discorso vale per gli euro detenuti dai businessen russi. Secondo Krugman, le grandi economie reggono benissimo a questi effetti collaterali. Tutto ciò torna a vantaggio dei mercati finanziari. E spiega in parte il paradosso delle Borse che ignorano i dubbi sui dati macroeconomici nè tengono conto di quanti lanciano allarmi sul rischio di una nuova bolla. La delusione per il basso Pil (+0,1% nel terzo trimestre) dell'eurozona è stata compensata dal rialzo di Wall Street e dalla debolezza del dollaro che spinge l’asset allocation verso l’eurozona. Ne deriva una sorta di "stop and go" per azioni, bond e valute, come indicano le ultime sedute di Borsa. Anche Janet Yellen (da febbraio succederà a Bernanke), parlando al Senato Usa, ha precisato che ridurre gli aiuti troppo presto è pericoloso e che la decisione dipende dalla robustezza della crescita (la bilancia commerciale non sta andando bene). I dati statistici dicono che il periodo dicembre-gennaio tradizionalmente è uno dei più favorevoli per Wall Street ma anche per le borse europee. In questo gioco di aspettative residuali gli operatori, sostenuti da un afflusso record (in Italia la raccolta totalizza a fine settembre 1292 miliardi) nel risparmio gestito, si apprestano a raccogliere i frutti di questa situazione. Certo, in Italia non giova il perdurare di un capitalismo di relazione più volte denunciato dall’economista Zingales. Basti pensare che, come attesta la Consob, è ancora blindato l’85% di Piazza Affari. Il bond convertibile “riservato” di Telecom ha riproposto l’interrogativo classico della democrazia societaria: è giusto che una minoranza decida a scapito della maggioranza? (Guido Colomba , Copyright 2013 – Edizione italiana)