Offro una ricostruzione,
quanto meno credibile, della visita direi “tempestiva” di Putin in Italia con
una specie di Via Crucis tra Napolitano e Papa Francesco, per concludere con
“l’ultima cena” da senatore in casa Berlusconi.
Putin non poteva
sottrarsi a questo pellegrinaggio, stante i rapporti personali con “l’ex-tutto”
che fanno anche pensare a stretti rapporti di affari intorno al petrolio e al
gas russo, che l’Italia acquista con una maggiorazione del 20% a fronte del
prezzo che pagano le altre nazioni europee.
L’idea Putin/Berlusconi
ruota intorno alla ciambella di salvataggio che Putin ha offerto al suo
amico/socio e - forse-complice Berlusconi, rappresentata dalla proposta
nomina di Berlusconi ad ambasciatore della Russia in Vaticano, con tanto di
immunità diplomatica in sostituzione dell’immunità parlamentare che sta per
scadere.
Questa via crucis inizia
con Napolitano, che, obtorto
collo, concede il nulla osta, anche perché si tratta di un rapporto tra due
Stati sovrani, dentro i quali il presidente della repubblica italiana non vuole
entrare; una soluzione di grande accomodo che lascerebbe soddisfatto Berlusconi
e in parte anche le Istituzioni italiane, che si toglierebbero questa rogna
dalle scatole.
Ma bisognava superare
anche l’ostacolo vaticano, che non sarebbe esistito se ci fosse stato ancora il
precedente pontefice o fosse stato eletto il card. Scola; invece c’è Papa
Francesco.
Putin arriva con buon
ritardo, incontra il Pontefice, scambio di doni e il segno di croce di Putin,
con bacio finale della icona della Vergine; tutta una sceneggiata da parte
dell’ateo Putin per iniziare l’opera di persuasione e ottenere il
“gradimento” di una tale nomina.
Ma qui non valgono le
promesse di finanziamenti, né l’invito al pontefice di recarsi in Russia
(invito che alla fine non è stato nemmeno citato), non avendo Papa Francesco
accolto nessuna delle proposte di Putin.
Una scena del genere
sarebbe un fiore all’occhiello per una reinterpretazione dell’incontro che
potrebbe offrire Crozza.
Come facilmente
immaginabile, c’è stato il “gran rifiuto” di Papa Francesco e
grande delusione di Putin; quindi l’ultima cena da senatore in casa Berlusconi,
in una atmosfera di grande preoccupazione reciproca tra i due compari.
Berlusconi commenterà
che tale nomina non l’avrebbe nemmeno presa in considerazione; non può
permettersi, infatti, di far sapere al mondo di essere stato respinto dal
Vaticano.
E’ possibile che da
adesso l’Italia pagherà il gas e il petrolio russo il 20% in meno !
Grazie, Papa Francesco !
Rosario
Amico Roxas