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La "tempesta cinese"


Guido Colomba 
 
La "tempesta cinese" turba il sonno dei risparmiatori. Al tempo stesso, aumentano le incognite legate all'effetto domino nell'economia globale. I fatti dimostrano che non sono sufficienti i tassi-zero e la immissione di liquidità da parte delle banche centrali. Anzi, vi è la conferma che la crescita interna sia legata alla ripresa dei consumi e degli investimenti. Qui giocano due fattori. I tassi zero hanno letteralmente tolto alla "middle class" quella rendita finanziaria sui propri risparmi che alimentava consumi e investimenti. Ad essa si è aggiunta la voracità fiscale (più il costo delle utenze) degli enti locali e quella dello Stato centrale che hanno reso spesso insostenibile la proprietà delle case (la messa in vendita delle seconde case è un sintomo eloquente). Con il risultato che l'intera filiera dell'edilizia è sprofondata in una crisi senza fine che impedisce la ripresa del Pil. Non senza ragioni, il governo Renzi appare deciso a mettervi mano eliminando Imu e Tasi. Giova ricordare che ai tempi di Guido Carli, governatore della Banca d'Italia, uno degli appuntamenti più importanti (oltre alle Relazione annuale) era la celebrazione della giornata mondiale del risparmio, vera molla della crescita italiana. Fra l'altro, molti dimenticano che il risparmio "ha già pagato le tasse"e, non a caso, è protetto dalla Costituzione. Si da il caso che la ricchezza privata degli italiani ammonti a quasi quattro volte il debito pubblico, il chè fa dell'Italia uno dei paesi più sani del mondo nonostante gli sprechi e la corruzione dilaganti. E' questa la cornice che rende indispensabile la riforma Madia della Pubblica amministrazione il cui principio di surroga consente al governo di non essere alla mercè dei superburocrati ( i dirigenti dei Ministeri e quelli delle regioni) come più volte abbiamo denunciato segnalando il ritardo cronico dei decreti attuativi. Senza questi decreti troppe leggi sono rimaste pezzi di carta inutili con buona pace per la paralisi amministrativa (priva di controlli) del Paese. In merito, va lodato il ministro Boschi che in diciotto mesi è riuscita a ridurre di oltre 600 unità il numero dei decreti ereditati dai precedenti governi. Che cosa significa il potere di surroga? In caso di ritardo dei ministeri, il pallino attuativo passa al premier. Un tema che si estende alla "spending review". Infatti, con la riforma, si potranno commissariare le numerose società pubbliche "partecipate" degli enti locali che continuano a registrare perdite ed a regalare soldi dei cittadini ai politici "trombati". A questo intervento si accompagna il riordino della dirigenza pubblica esteso a quella di regioni ed enti locali. Anche per la riforma della P.A. resta l'attesa dei relativi decreti attuativi. E' questa la battaglia più importante dall'unità d'Italia ad oggi.