È tutta questione di… semplicità universale.
Su tutte le testate del mondo sono riportate le parole pronunciate dal Papa nella Sua ultima visita negli Usa. Perché tutta questa attenzione mediatica sul Vicario di Dio in momento storico in cui di Dio su questa Terra pare rimanga solo un nome sbiadito e privo di reale significato? Di motivi ce ne è più di uno. Ne vorrei elencare alcuni:
- Papa Francesco è l’unico “uomo politico” rimasto credibile agli occhi delle persone semplici che ogni giorno provano a sopravvivere in un mondo di sopraffazione, disonestà e illegalità. Nessuna, o forse poche, di queste crede alle parole che tuonano i politici di turno, e non solo italiani. Basti pensare alla Grande Germania e alla frode messa in atto da parte di una delle sue più importanti industrie automobilistiche. Papa Francesco viene ascoltato perché le Sue parole sono “ultramondane”, ossia superano i riferimenti culturali con i quali giustifichiamo da anni le nefandezze di questa umanità e si collocano al di sopra delle azioni umane, oltre le abitudini mortifere che la nostra specie ha ormai selezionato evolutivamente da millenni
- Papa Francesco è l’unico “uomo politico” che riesce a portare il senso religioso dell’esistere, presente in ogni persona, al di là della propria confessione di appartenenza, nella vita quotidiana, come se questo “sentimento di legame ultraterreno” potesse – e di fatto accade – diventare il vero punto di riferimento terrestre. È Lui che ci ricorda come qualsiasi grande e cosmopolita progetto per l’umanità intera si debba basare su riferimenti che superano la contingenza del comportamento umano per riferirsi a qualcosa che non muta, eterno nel suo valore.
- Ciò che non muta e non cambia è dal punto di vista del Papa – ma non solo dal Suo – la Vita in quanto tale, da intendersi come espressione di una gratuità che non ci meritiamo e che dobbiamo costantemente conservare, come fosse il Bene più importante di questo mondo.
Alessandro Bertirotti Il Giornale