Il validissimo e giovane sindaco Dario Nardella ha detto: " "Più passa il tempo e più mi pare evidente che si tratti di un errore umano". Concetto ribadito poco più tardi nella conferenza stampa di fine giornata: "Chi ha sbagliato dovrà pagare" aggiunge. "Un danno di quella natura non si crea nel giro di due ore - spiega Nardella - ho chiesto a Publiacqua una relazione dettagliata entro 24 ore. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità".
Talvolta la cronaca nella drammaticita' di un evento fa uno sberleffo. E' quanto e' successo con il cedimento di duecento metri di Lungarno Torrigiani a pochi metri dal Ponte Vecchio. Le foto riprese dai media di tutto il mondo hanno rappresentato un danno di immagine molto grave per il primo ministro Matteo Renzi impegnato in Giappone in un difficile confronto con gli altri paesi del G7 e per diversi anni sindaco del capoluogo toscano.
Se questo episodio confermera' l'ipotesi a caldo del sindaco Nardella, sara' facile per i fiorentini ricordare che l'alluvione del 4 novembre del 1966 che distrusse gran parte di Firenze con 35 morti e danni irreparabili al suo patrimonio artistico e museale fu dovuta all'errore di un tecnico della Diga di Bilancino a Levane di proprieta' dell'ENEL che allarmato per l'aumento del livello delle acque nell'invaso apri' le saracinesche che riversarono sulla piena dell'Arno una enorme massa d'acqua.
Una tesi smentita successivamente anche se "si appurò che furono effettivamente compiute alcune manovre tecnicamente “pasticciate” sugli scarichi e che, probabilmente, si tentò anche di nascondere questi fatti alterando i registri.", come si puo' leggere in una risposta ufficiale del comune di Firenze ad una lettera di un cittadino.
Questa frana sul Lungarno e' un modo poco elegante per ricordare quel tragico avvenimento di cinquanta anni fa.
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Sono scettico riguardo i
responsabili. Di certo ci sarà molto fumo ma alla fine niente arrosto!.
Claudio Franza
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E’ giusto non dimenticare quella tragedia e
le responsabilità di allora,
anche se – come dici – la frana di ieri è
un modo poco elegante per farlo:
la gente, purtroppo, dimentica e non impara
dall’esperienza.
Un caro abbraccio dalle sponde del Tevere,
Lucilla
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Caro Oscar,
L'evento di Firenze è cartina di tornasole sullo stato del
ns. territorio. Come tu dici, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità. Però
(e mi sembra strano), dimentichi uno dei postulati (inespressi, validi coram
populo) sui quali si basa la ns. Repubblica: quando la situazione è confusa o
caotica, occorre adoperarsi per aumentarne lo stato di confusione e di caos. In
fondo lo aveva detto pubblicamente Churchill (riprendendo Cavour) e noi ci
atteniamo assolutamente e scrupolosamente a tali grandi statisti.
La caccia al colpevole non produrrà un colpevole!
Aldo
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Bravo Oscar. Questo è il punto. Vediamo se il sistema
italiano sarà maturo per vivere un po' di trasparenza o se alla fine si farà
come sempre, con uno scarico di responsabilità che è il gioco preferito di una
democrazia italiana decisamente incompiuta, non nella forma ma nella prassi,
Questo il mio commento "a caldo"
Un abbraccio Marco Ricceri
EURISPES
THE
SECRETARY GENERAL
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