Cantanti e musicisti vengono interrotti da una dichiarazione al microfono fatta da Simonetta, attiva presenza della comunità femminile italiana.
Tra la sorpresa generale, mentre sullo schermo si avvicendano le immagini di un incredibile impegno professionale, i 200 italoamericani che affollano il salone della Casa Italiana sono messi al corrente delle imprese di un loro connazionale.
Pino Cicala, immigrato negli Stati Uniti nel 1955, laureatosi in architettura, una vita spesa al servizio della cultura italiana, una emittente radiofonica molto seguita dagli italoamericani, viene celebrato come uno dei pilastri della cultura italiana negli Stati Uniti.
Cofondatore della NIAF (National Italian American Foundation), la potente organizzazione che gestisce gli oltre 25 milioni di italoamericani presenti negli Stati Uniti molti dei quali hanno raggiunto posizioni di vertice nella politica, finanza, industria.
Pino Cicala siede al suo tavolo un po' frastornato perché non si aspettava questa manifestazione di affetto e l'ennesimo riconoscimento ufficiale di tanta energia espressa per affrancare l'immagine dell'emigrante italiano dai soliti stereotipi malevoli e negativi.
Pino Cicala non può ringraziare perché la malattia ormai ha intaccato le corde vocali. Lo farà per iscritto inviando una e-mail agli organizzatori dello show, al padre Ezio, a musicisti e cantanti.
Prima di partire per l'Italia abbiamo incontrato Pino nella Chiesa italiana di Washington e, al termine della Messa, ci siamo abbracciati.
Guardandomi scuoteva la testa per sottolineare che la sua salute stava peggiorando. In quelle circostanze non sai cosa dire e cosa fare.
Una e-mail di mio figlio Max mi ha informato che Pino se n'era andato, terminando troppi mesi di strazio e di tormento medicale.
Come recitano le tante commemorazioni ufficiali Pino era un grande professionista, un grande italiano innamorato della sua Sicilia e della patria di adozione.
Ma, per quanto ci riguarda, vogliamo ricordare Pino come una rara persona, tenera di cuore, sempre pronto a venirti incontro nel momento della necessità, lontano dai chiacchiericci.
Pino per noi e per tanti era un uomo vero, un italiano vero, un siciliano vero, un americano vero.
Riposa in pace, Carissimo Pino.
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Bello e commovente il tuo articolo su Cicala.
Colgo l'occasione per augurarti una Pasqua felice.
Edoardo
Colgo l'occasione per augurarti una Pasqua felice.
Edoardo
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Caro
Oscar,
Grazie
mille per questo bel ricordo. Era una persona magnifica.
Un
cordiale saluto da Roma,
Franco
Impalà
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Fai prevenire anche il mio cordoglio alla
famiglia . Te ne sono grato .
Ciliberti
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Il
tuo articolo su Pino Cicala è bello e commuovente.
Buona
Pasqua.
Cesare Sassi
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Gent.mo Oscar.
non sono riuscita ad inserire il mio commento alla fine del
tuo post su Pino. Serbo un ricordo dolcissimo e bello di lui che ricordo sempre
sorridente e disponibile, anche con i "newcomers".
Quando Niaf ha dato la notizia - non sapendo della malattia
che lo affliggeva - sono rimasta malissimo...Condivido e sottoscrivo in pieno
le parole di ricordo che gli hai dedicato.
Ti ringrazio di cuore e Buona Pasqua a te e alla tua
famiglia
Susanna Bonini Verola
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Caro
Oscar,
mi
dispiace molto che Pino Cicala non c'e' più' fra di noi. L'ho visto
pochissimo tempo fa nella National Gallery dove io l'avevo spesso incontrato.
Lui
partecipava alle inaugurazioni delle nuove mostre e ci conoscevamo soprattutto
di vista. Peccato che non ci sarà' più'.
Che
stia bene in cielo !
Con
affetto,
Hedwig Pasolini.
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Sono dispiaciuto, Oscar.
Da questi affettuosi pensieri e dai racconti dell'amico
Giovanni traspare la bontà e l'umanità di Pino. Mi sarebbe tanto piaciuto
conoscerlo di persona.
Un caro saluto,
Carmine
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grazie Oscar,
hai fatto bene a ricordarlo
Piero Piccardi
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