Guido Colomba
Domina la sociologia visto che De Rita (Censis) afferma che il
rancore diffuso nella nostra società è il risultato del blocco dell'ascensore
sociale soprattutto per i giovani (ma anche per i genitori) tutti convinti di
non poter migliorare il proprio status. E' la ben nota crisi della middle
class che sta sconvolgendo gli equilibri politici in tutto il mondo
occidentale. L'Italia, come gli altri paesi del Mediterraneo, rappresenta la
punta dell'iceberg poichè questo acuto disagio (record nella disoccupazione
giovanile insieme alla Spagna) coincide con il declino di un modello
culturale (anche europeo) accelerato dal mercatismo selvaggio degli ultimi
venti anni. Il tutto con il colpevole silenzio della politica e delle banche
centrali. Puntualmente, il pendolo della storia tende a ricercare un nuovo
equilibrio. E qui arriva la sfida del presidente Usa, Donald Trump, che tanto
ricorda quella lanciata da Reagan negli anni ottanta. Meno Stato (meno
austerità) e più mercato (più domanda). Una sfida rivolta all'Europa
germanocentrica gestita da Angela Merkel, senza opposizione degli altri
partner, tanto da spingerla a chiedere una riduzione dei crediti bancari non
performanti (Npl) destinata ad avere un impatto negativo sulla congiuntura
(specie in Italia con l'appello al governo e ai partiti del presidente della
Confindustria perché "si metta al centro l'economia reale"). Le
difficoltà della Merkel nella formazione del nuovo governo riflettono il
divario tra macroeconomia e realtà. Negli Usa la riforma appena varata
prevede il ricorso a una "excise tax", tassa o prelievo, contro
tutte le multinazionali con un piede negli Usa e per tutte le "supply
chain" dell'economia con l'obiettivo di riportare in auge il settore
manifatturiero. E' la promessa elettorale di "America first". Con
la riforma fiscale (corporate tax dal 35% al 20%) Trump consolida l'euforia
di Wall Street. L'ottimismo ha raggiunto livelli mai visti nella storia tanto
da essere al top da 30 anni con il "margin debt" giunto sulla vetta
dei 550 miliardi di dollari. Il primo anniversario della elezioni di Trump
registra un aumento del Dow Jones pari al 28,5%. Eppure l'opposizione dei
democratici (re: Mario Platero, Il Sole24Ore- 4 dic.) è fortissima ma di
natura differente dal "rancore" che serpeggia in Italia. Negli Usa,
la sinistra contesta alla Casa Bianca che gli sgravi fiscali per la
popolazione siano limitati ad otto anni mentre sono permanenti per le
aziende. E critica il rischio di far lievitare il disavanzo pubblico pari a
20mila miliardi di dollari (75% del Pil). I repubblicani replicano che con
queste misure tutti staranno meglio di prima con più domanda e più ricchezza
da distribuire. Al contrario, l'Europa è in palese difficoltà nel difendere
un "welfare state" alle corde per l'invecchiamento della
popolazione. Inoltre sui mercati vi è il rischio concreto di quattro
"tapering" (riduzioni di bilancio) contemporanei da parte delle
banche centrali (Fed, Bce, Boe, Boj). La ripresa economica non ha ancora
riportato i paesi dell'Unione europea ai livelli precedenti. La crisi è ritenuta
ben al di sotto del potenziale che si sarebbe potuto raggiungere con
politiche espansive analoghe a quelle portate avanti dalla Fed dopo la crisi
del 2008. L’Italia, già in ritardo nell’agganciare la locomotiva europea, è
giunta al bivio.
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News and comments from the Capital of the United States (and other places in the World) in English and Italian. Video, pictures, Music (pop and classic). Premio internazionale "Amerigo".