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Ci scrivono




Buongiorno Dott.Bartoli,

seguo sempre con attenzione i suoi blog.Questo reportage sul Judo a Napoli è molto toccante,io sono un MAestro di Arti Marziali con un grado molto alto e tutto quello che tratta di Arti Marziali lo riascolto molte volte. Grazie.Io l'ho conosciuta durante una Sua visita a Fornaci di Barga o a Barga,non ricordo bene.

Voglia gradire distinti saluti.
Francesco Romani.
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Caro Oscar,
In Baia Sardinia paghi 1.000, ma sei in Paradiso!
Le cantine sono impressionanti e di una bellezza tutta italica. Nella Napa Valley negli anni '80 visitai l'Azienda Sebastiani (oriundo palermitano) che dal 1910 (se ben ricordo) produce tutti i ns. vini italiani (il gusto, all'epoca, era discutibile) su 1.200 H di terreno collinoso (un trenino portava in giro i visitatori attraverso i vigneti). C'era ristorante, foresteria, negozio, cinema, etc. Nella cantina (con un enorme pre-laboratorio dotato di grandi serbatoi in acciaio tra i quali si aggiravano decine di enologi in camice bianco - sembrava di essere in un impianto chimico- ), lunga quasi quanto un campo di calcio, stazionavano le bottiglie. Decisi che era meglio visitare le cantine di Greve in Chianti o del Castello di Cavour: dimensioni umane ed atmosfera da amatori e sognatori. Quello che ci hai mostrato adesso dà un fascino particolare a una cantina (chiamiamola così) toscana atta a sbaragliare  quelle della Napa Valley per dimensioni, gusto, bellezza, tradizione e contenuti. Spero che con Franca vi siate ubbriacati. Ne sarebbe valsa la pena.
Un abbraccio
Aldo
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Caro Bartoli, condivido con Lei i pensieri del mattino 
Questa è l’Italia di oggi … sigh!
Cordiali saluti
Giacomo della Volta

Premetto che faccio fatica ad identificarmi con qualche schieramento politico a disposizione: potrei forse classificarmi un liberale d’altri tempi …
Poi mi accorgo aver fatto e di fare un percorso alla rovescia e da conservatore morirò sulle barricate … ma forse è solo perché il mondo va alla rovescia!

Ieri GR1 trasmette un commento di Salvini sulle obiezioni mosse dall’Europa al Def : “Noi, tranquillamente, tireremo dritto!
Mi si sono rizzati i capelli che non ho più e mi è tornata alla memoria la marcetta di E.A. Mario (quello del Piave Mormorava …) scritta e adottata dal Regime in occasione delle Sanzioni.
Ma era solo una conferma di molteplici indizi che piano piano, dalle elezioni in poi, tra citazioni ed atteggiamenti … fanno ricordare !
A grandi linee la storia si ripete ma questa volta le analogie sono spaventose (!) con alcune aggravanti:
a)      Il livello culturale di coloro che sono andati al potere (a Napoli si qualificherebbero “ciucci e presuntuosi”) è notevolmente più basso dei fascisti del ’22.
Ai fascisti si affiancarono (e tra loro anche ci furono) uomini di cultura che fin da subito ebbero ampi spazi di manovra; oggi è il vuoto pneumatico dei cervelli ed un pisquanello di primo pelo, assurto solo per caso e non certo per meriti alla vicepresidenza del consiglio, pensa di cambiare il management di Bakitalia solo perché non è condiscendente con i suoi folli programmi … censurati anche troppo educatametne da gente che di quello si occupa dai banchi di scuola (che invece lui ha solo sfiorato !)
b)      La gente non studia più la storia e forse la nostra generazione (60 anni suonati) è l’ultima che ha ancora un contatto menmonico con al WW2 (70 milioni di morti sul pianeta …), che ne ha sentito raccontare gli orrori, che ne sa valutare genesi e conseguenze, che sa bene che il Leviatano è in agguato; i più giovani (parlo dai cinquantenni in giù e sono tanti) sono cresciuti nell’epoca del benessere progressivo e sicuro, nel culto dell’affermazione personale e del disinteresse per la cosa comune, del disimpegno politico assoluto.
Almeno per quello che riguarda i nostri paesi, gli orrori delle guerre che si sono verificate nel recente periodo sono stati appannaggio di altri.
Persino la Jugoslavia, che era così vicina, è stata trattata alla stregua di una guerricciola regionale di interesse locale : la vera portata si è capita solo dopo, molti non l’hanno nemmeno voluta vedere.
c)      L’Europa arranca come allora, disunita e condiscendente, senza una leadership vera che sappia censurare comportamenti scorretti e nocivi; mi aspetto un altro Patto di Monaco a breve … e se ci sarà sapremo bene cosa potrà seguire,
d)      Senza (voler) comprendere i fenomeni sovranazionali e sovracontinentali che si verificano si alzano ciecamente muri nella illusione che ci si possa rinchiudere felicemente in una autarchia da città stato medioevale,
e)      Si potrebbe andare avanti …

E’ vero, per ora, i nazionalismi non sono accompagnati (almeno da noi) da militarismi ma … il passo, quando i “capi” volessero compierlo, non è poi tanto lungo!
Se poi guardiamo all’America …
Le comunicazioni sono oggi infinitamente più veloci che nel ventennio e tutto viene a sapersi in un battibaleno ma … anche la disinformazione viaggia alla stessa velocità e la gente , abituata a credere alla becera TV che ha intorpidito le intelligenze e alle fakenews dei social, si lascia trascinare esattamente come allora o forse anche peggio!
L’unica speranza parrebbe essere quella che questi politici della “nouvelle vague” vengano “confusi nei pensieri del loro cuore”, che presto facciano qualche asinata stratosferica che li smascheri senza possibilità di appello anche davanti al popolino il quale, per adesso, li osanna avendo votato alla cieca e insipientemente, non un’idea politica ma solo lo “sparigliamento delle carte”, il cambiamento a qualsiasi costo, purchè ci fosse un cambiamento.
Ma per quell’occasione dovrebbe essere disponibile una compagine di volenterosi, di persone capaci che al di là del colore politico si rimbocchino le maniche e prendano in mano, animati da ideali alti e quindi in vista del BENE COMUNE, la conduzione della baracca.

Carissimo, io non ho modo di dare visibilità a questi pensieri ma grande è l’angoscia (che per altro trovo condivisa da molti conoscenti ed amici …) per una Patria che sono stato educato ad amare e rispettare, per la quale mi è stato insegnato a contribuire con il mio lavoro, che ho sperato, continuo a sperare, possa essere non più solo l’Italia ma l’Europa e … che vedo dissolversi lentamente (ma neanche tanto …), l’una e l’altra, giorno dopo giorno.
Magari a te è possibile lanciare un messaggio di allarme, un “grido di dolore” …
Buona giornata e cari saluti a tutti voi

Giacomo
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