Translate

LA VIA FRANCIGENA NEL SUD viaggiare e scoprire l’Italia in modo diverso


Paolo Walter Di Paola, architetto, ha dedicato otto anni alla classificazione della Via Francigena.
Lo incontriamo nella sua casa di Palestrina.

Lei con questa Via Francigena si e' messo in competizione con il 'Camino de Santiago de Compostela'.

"Direi proprio di no. Si tratta di un itinerario che completa anzi proprio il Camino. La Via Francigena  è un progetto proiettato all’aumento della responsabilità nei territori perché genera sviluppo della rigenerazione, mantenendo e valorizzando il patrimonio delle comunità coinvolte. 
Alla base del lavoro c’è la ricerca storica che ha permesso la redazione del dossier con il quale si è ottenuta nel 2016 (dopo 12 anni d’impegno), l’approvazione da parte dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali e del valutatore, il Prof. Frustier, che ha dato il via alla validazione da parte del Consiglio d’Europa. "


Come si snoda questo percorso?

"L’Itinerario coinvolge nel sud 5 Regioni: Lazio, Molise, Basilicata, Campania e Puglia; 150 Comuni e 34 Diocesi per oltre 800 km. di cammini. Integra quello già approvato nel 2004 che attraversa 4 Stati: Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, e costituirà il primo progetto con protagoniste 10 Regioni dal nord al sud dell’Italia, tutte unite dall’interesse di tutelare, sviluppare e promuovere un solo progetto: la VIA FRANCIGENA, che già guarda al Medio Oriente alla Via Egnazia verso Gerusalemme. "


Ma se voglio imboccare questa 'Via' partendo da Roma che devo fare?

"Da Roma sono state individuate due direttrici fondamentali che dopo Benevento si biforcano in tre. La prima è quella litoranea, l’Appia, che attraversa la zona Pontina con l’abbazia di Fossanova, poi verso Capua per raggiungere Benevento. La seconda è interna, segue le Vie Prenestina, Casilina e Latina, attraversa la valle del Sacco e del Liri, incontrando le abbazie di Casamari, Trisulti, Monte Cassino, San Vincenzo al Volturno, solo per citarne alcune, e si riunisce con l’Appia a Benevento. 
Da Benevento si può prendere la Micaelica per San Michele Arcangelo e raggiungere il Gargano, poi proseguire seguendo la costa sino a Santa Maria di Leuca, oppure seguire l’Appia Traiana, interna, sino a Brindisi. Infine c’è la variante per Matera che costituisce un percorso affascinante quanto gli altri e che gode nell’immediato della nomina di Capitale Europea della Cultura nel 2019. Si tratta di rotte storicamente riconosciute che oggi devono essere riportate in luce dall’oblio."

I pellegrini utilizzavano la Francigena per andare a Gerusalemme?

"Era un andare “verso” che conduceva oltre l’Adriatico, verso il Medio Oriente, seguendo la Via Egnazia che attraversa l’Albania, la Macedonia, la Grecia, la Turchia con Istanbul (Costantinopoli), per raggiungere l’altro luogo sacro della cristianità: Gerusalemme. "

Da un punto di vista turistico che vantaggi derivano dalla attivazione della Via Francigena?

"La Francigena e' una realtà che puo' dare crescita sociale, lavoro, ma richiede una preparazione adeguata degli abitanti dei paesi, infatti è risaputo che il successo dei 'cammini' è racchiuso nella capacità di far provare un’esperienza indimenticabile ai pellegrini, gli escursionisti, i turisti in genere. Tornare a casa con un buon ricordo dei luoghi che vengono attraversati rappresenta la chiave del successo: la forza è nel passa parola! La proverbiale accoglienza dei paesi del sud Italia, la capacità di accogliere e guidare chi viaggerà nei territori attraversati dall’itinerario farà la differenza rispetto a percorsi, al momento più famosi, come il Cammino di Santiago de Compostela. La “cura” del pellegrino che a piedi percorre queste strade, costituisce la migliore pubblicità per la Francigena. Si tornerà a casa con in mente il sorriso di questa gente, la loro disponibilità ad aiutare l’altro; con gli occhi colmi delle straordinarie testimonianze storiche immerse in una natura in larghissima parte incontaminata, vissuta scoprendo usi e costumi locali che connotano di folclore i singoli paesi, sarà il migliore testimonial possibile e manderà tante persone che verranno con i mezzi più disparati. Santiago de Compostela ha quasi raggiunto i 300.000 pellegrini all’anno, ma circa 6 milioni sono quelli che vi giungono da ogni parte del mondo in bici, a cavallo, con l’auto privata, il pullman, …! La risposta turistica sarà tanto forte, quanto maggiore sarà la capacità di organizzarsi e accogliere i pellegrini, senza chiedere quasi nulla. Grave sarebbe l’errore di considerarli turisti da spennare “perché tanto poi non torneranno più”. Chi cammina è alla ricerca di esperienze, di momenti di vita nuovi e scriverà libri, diari di viaggio, posterà sui social l’avventura, racconterà e farà vedere le foto a tutte le persone che vivono nel luogo di provenienza."



Un nuovo tipo di turismo...

 "Sempre più persone da tutto il mondo, dopo aver raggiunto Santiago chiedono di fare e fanno la Francigena verso Roma da nord o da sud, la quale è indubbiamente più bella, accattivante e ricca sotto tutti i punti di vista. In un futuro prossimo l’Italia sarà un grande giardino da percorrere in lungo e largo seguendo la rete dei cammini. Sono certo che questo tipo di turismo avrà un impatto e una capacità attrattiva forse pari a quella che attualmente hanno le nostre più famose città storiche come Roma, Firenze, Napoli e Venezia. L’obiettivo è dietro l’angolo . Bisogna attivare processi virtuosi per unire in rete le strutture ricettive, i luoghi di accoglienza e ristoro, le realtà di volontariato e l’associazionismo attivo."

(paolowalterdipaola@gmail.com)
__________________________________________________
Buongiorno,
apprezzo moltissimo il blog.
Grazie per avermi incluso fra i lettori
Con stima
Alessandro Muraca

___________________________________________________
Buongiorno
Uffa! Che scempio storico chiamarla via Francigena.... denota profonda ignoranza o malafede. La via Francigena aveva altri percorsi e ben altre caratteristiche. Ma business is business...
FLF