Oggi, primo ottobre, in tutti i cinema e solo per tre giorni le prime due puntate della serie “L’Amica Geniale” tratta dalla tetralogia di Elena Ferrante. Uno spettacolo eccezionale e inconsueto per il talento delle due giovanissime attrici, il cast selezionato, la mano del regista.
Consigliamo il nostro Lettore di leggere questa nota del critico Valentina BARZAGHI che bene illustra le caratteristiche tecniche di questa serie, fatta con il sostegno finanziario di HBO e che si imporrà su analoghi prodotti televisivi internazionali per l’accurata realizzazione, il il talento degli interpreti.
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BY VALENTINA BARZAGHI per Grazia
Elena e Lila nascono nella Napoli degli anni Cinquanta. Per loro la vita si limita al quartiere dove abitano, vanno a scuola, giocano a bambole. E la loro amicizia, raccontata da Elena in un romanzo diversi anni più tardi, comincia proprio con una storia di bambole perdute, gettate in una cantina buia e mai più ritrovate. Le due bambine si persuadono che siano state 'sequestrate' da un 'orco', Don Achille, l'uomo che fa il buono e il cattivo tempo nel rione. Brillanti in maniera diversa a scuola, Elena e Lila provano a convincere i rispettivi genitori a mandarle alle medie per continuare gli studi. Elena la spunta, Lila soccombe all'ignoranza del padre. Si fermano qui i primi due episodi di otto puntate che portano sullo schermo L'amica geniale di Elena Ferrante.
Primo di una tetralogia romanzesca e di un grande racconto di libertà individuale, L'amica geniale comincia a Napoli e segue negli anni l'amicizia di Elena e Lila, nate a pochi giorni di distanza nello stesso quartiere povero, i loro sogni, i tradimenti, gli amori, i desideri sessuali, gli inganni, le rotture, i ricongiungimenti.
Ma soprattutto le strategie differenti che le due amiche mettono in atto per fuggire la sottomissione patriarcale, la violenza machista, il determinismo sociale. Come aggirare le prigioni domestiche in cui sono costrette le loro madri? Come diventare se stesse?
Dopo Elena Ferrante spetta a Saverio Costanzo rispondere, incarnando Elena (Elisa Del Genio) e Lila (Ludovica Nasti) e ricostruendo (a Caserta) Napoli, la terza eroina della storia. Napoli e la sua politica corrotta, il suo splendore, la sua miseria e le sue catastrofi naturali (nella saga, il terremoto del 1980) sul fondo di un'Italia preda delle violenze, dal dopoguerra ai giorni nostri. Più che un décor, Napoli è un personaggio che rivela e sviluppa i suoi differenti volti. Elena e Lila sono di fatto l'espressione di quei volti, uno intellettuale e l'altro istintivo. Muove dunque da Napoli, l'azione e la reazione permanente di due amiche fusionali che si costruiscono e si abbattono, si amano e si odiano, condividendo libri, amanti, famiglie, bambini. Parte invece da due giovanissime attrici, credibili e sorprendenti, Costanzo per dire l'eterno contrasto tra il mestiere e il talento, tra lo stimabile e il genio.
Dopo Elena Ferrante spetta a Saverio Costanzo rispondere, incarnando Elena (Elisa Del Genio) e Lila (Ludovica Nasti) e ricostruendo (a Caserta) Napoli, la terza eroina della storia. Napoli e la sua politica corrotta, il suo splendore, la sua miseria e le sue catastrofi naturali (nella saga, il terremoto del 1980) sul fondo di un'Italia preda delle violenze, dal dopoguerra ai giorni nostri. Più che un décor, Napoli è un personaggio che rivela e sviluppa i suoi differenti volti. Elena e Lila sono di fatto l'espressione di quei volti, uno intellettuale e l'altro istintivo. Muove dunque da Napoli, l'azione e la reazione permanente di due amiche fusionali che si costruiscono e si abbattono, si amano e si odiano, condividendo libri, amanti, famiglie, bambini. Parte invece da due giovanissime attrici, credibili e sorprendenti, Costanzo per dire l'eterno contrasto tra il mestiere e il talento, tra lo stimabile e il genio.