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Diario platonico: Garbatella e pannolone politico


Platone: "Non è possibile, non è possibile…!"

Fedone: "Super amato Maestro, che mai sta succedendo? Vi vedo affranto a seguire le comiche vicende della politica italiana su quel piccolo Ipad…"

Platone: "Tu, mio splendido allievo macchiato da un indelebile radicalismo sinistroide, non ti rendi conto di quello che gli stanno facendo…" 

Fedone: "Gli, non capisco, a chi vi riferite Venerabilissimo Maestro di ogni virtù?"

Platone: "Parlo dell'uomo che ha plasmato e dato un'impronta indelebile all'Italia con i suoi trent'anni di dedizione alla politica oltre che all'impresa. I tuoi amici giornalisti radicali chic si stanno avventando su questo nobiluomo che dopo nove anni e' rientrato a pieno titolo e pieno onore nel Senato dal quale era stato espulso grazie ad una legge, la Severino, che grida ancora vendetta. "

Fedone: "Va bene, è tornato, e si è distinto per un comportamento villano che confligge con l'icona mitica che voi avete di questo discutibile personaggio che ha imbrattato la storia della politica italiana degli ultimi decenni. Ha mandato a quel paese (per vostro rispetto evito di pronunciare quanto da lui detto) il senatore Ignazio Benito Maria La Russa che lo salutava mentre lui era seduto nel suo scranno. La Russa stava per essere nominato seconda carica dello stato "

Platone: "E che vuoi che sia?… Ormai il vaffanculo è entrato nella vulgata generale. E poi del resto non si tratta di una offesa bensì di un cortese invito a dedicarsi con passione a quello che noi greci praticavamo e che è stato appunto definito "amore alla greca", tanto per rilassarsi un poco.

Fedone: "E poi quello show dei foglietti che andava scrivendo commentando in maniera greve la persona prossimo primo ministro definita: supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo. Anzi no “ridicolo” lo ha cancellato con un tratto di penna, ma ha aggiunto “è una con cui non si può andare d’accordo”. E mentre scriveva sapeva benissimo che i tanti fotografi e operatori televisivi stavano puntando i loro tele obiettivi sulle sue mani. Siccome Berlusconi, nonostante la tarda età, è un grande esperto di comunicazione, al momento di vergare quelle offese nero su bianco sapeva benissimo che tutti i media italiani avrebbero messo in prima pagina questo suo atteggiamento malevolo nei confronti di Giorgia Meloni alla quale non perdona di avere stravinto le elezioni politiche mettendo a rischio la sopravvivenza del partito del Cavaliere Silvio ridotto ormai ai minimi termini."

Platone: "Caro il mio Fedone, non concepisco questo tuo odio sterminato nei confronti di un personaggio anziano che oltretutto è in viaggio di nozze, beato lui, insieme alla avvenente Marta Fascina che ha provveduto a riconfermare nel suo alto ruolo parlamentare.E poi non tieni conto della iraconda reazione della Giorgia, assolutamente preparata, che entrando in macchina ha sparato agli accaniti giornalisti un: "è stato omesso che non sono ricattabile".

Fedone: "Maestro dal noumeno facile… Sapete bene che non sono certamente un uomo di destra, ma lasciatemelo dire, devo riconoscere alla signora Meloni non solo una grande energia politica ma anche il gusto della battuta immediata a commento di una intemerata degli avversari e sulla quale le cronache giornalistiche canteranno per qualche giorno… Spesso i commenti allineati al nome del nuovo primo ministro italiano erano riferiti alla Garbatella rione di Roma molto popolare, con l'intento evidente di dare della popolana alla Giorgia nazionale.

'Sono Una Donna, Sono Una Madre, Sono Cristiana' e' un messaggio fortissimo in termini di comunicazione politica.

Mi lasci dire, indissolubile Gran Maestro, che la signora Meloni, non so se Ispirata dal circuito familiare o da qualche sofisticato esperto di comunicazione, è riuscita a penetrare nella testa e nel cuore di milioni di elettori che almeno hanno avuto il coraggio di andare alle urne al contrario del 40% di quelli che invece volutamente hanno disertato la chiamata nazionale.

Platone: "Balle da circolo fascista. La verità è che in Italia il centro è scomparso e non si può certo sperare nel cosiddetto terzo polo ovvero Matteo Renzi e Carlo Calenda."

Fedone: "Strano a dirsi ma una volta tanto ci troviamo d'accordo. La sinistra guidata da quel professorino sfiancato di nome Letta ha battuto un frontale da cui sarà molto difficile rialzarsi nei prossimi anni. Queste elezioni italiane hanno indebolito non solo l'Italia ma tutta l'Europa nella quale non si sentiva il bisogno di un'altra componente nazionale di estrema destra, euro scettica e, nei fatti, filo russa. Se poi si aggiunge la minaccia incombente del confronto nucleare parlare in termini ottimistici del futuro diventa sempre più difficile. Lasciamo che l'acqua del fiume scorra e che i pannoloni siano cambiati ai vecchietti semi rimbambiti."

Oscar

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