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Cellulari e tumore al cervello: problema sempre piu' serio



Per costringere le industrie che producono sigarette a dichiarare che il fumo è strettamente legato al cancro ai polmoni ci sono voluti 50 anni. La situazione è simile per quanto riguarda l’uso dei cellulari ed il tumore al cervello. Questa la sintesi di un rapporto stilato da scienziati americani. In una testimonianaza di fronte al sottocomitato della House of Representatives americana, David Carpenter, direttore dell’Istituto per la salute e l’ambiente dell’Università di Albany, ha detto che si sta cercando di non ripetere con i telefonini la stessa situazione del fumo. I soggetti che sono maggiormente esposti al pericolo di tumore al cervello sono i bambini e quegli adulti che sono grandi parlatori al cellulare e quelli, soprattutto, che usano, un blue tooth, il trasmettitore senza fili collegato ad un orecchio. Robert Herberman, direttore dell”istituto per il Cancro dell’Università di Pittsburgh, ha detto che molti degli studi sino ad ora condotti dalle aziende sono datati e si riferiscono all’uso del cellulare una volta alla settimana. Il tumore al cervello può impiegare decine di anni prima di manifestarsi. Il comitato parlamentare americano ha messo in evidenza che indagini condotte nel nord Europa, dimostrano che le radiazioni emesse dai cellulari hanno conseguenze biologiche. David Carpenter ha descritto il problema come molto serio e ha invitato il governo americano ad intervenire attraverso la Federal Communication Commission che dovrebbe emanare norme severe sull’uso dello spettro delle frequenze. Uno studio pubblicato dalla Royal Society a Londra sostiene che l’uso del telefonino prima dei venti anni d’età rende vulnerabili al cancro al cervello le persone con una percentuale di cinque punti rispetto a chi non usa il cellulare. E questo avviene prima del compimento del 29mo anno.


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