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Ciao, grande, piccola Katia

Appena arrivato a Roma ho provato a chiamarla.
Ma il telefono di Katia rispondeva sempre a vuoto. Poi sono stato trascinato in varie citta' dai miei impegni.
Solo ieri, parlando con il mitico Emilio Acerna, ex collega all'IRI e da sempre motore del Gonfalone, ho saputo che Katia se n'era andata un paio di settimane fa.
Al funerale e' arrivato da Bologna Romano Prodi di cui Katia e' stata per molti anni il capo della sua segreteria, sia all'Istituto per la Ricostruzione Industriale che a Palazzo Chigi.
Katia era nata come assistente di livello con Cesare Romiti ai tempi della Bomprini Parodi Delfino. Poi Prodi se l'era presa intuendo le grandi doti di capacita' e serieta' professionale di Katia.
"Al funerale della donna piu' importante di Roma, ci ha detto al telefono il Professore, eravamo in pochi..."
Questo commento e' la chiave di lettura di una vita, quella di Katia, spesa per servire e guardare le spalle del suo capo, sostenendone talvolta le intemerate e fronteggiando per lui tutti i colpi di mare mossi da amici, cosiddetti amici, falsi amici, lestofanti, assassini professionali e via pescando nel putrido stagno delle interrelazioni parapolitiche di Roma e dintorni.
Katia si trincerava dietro un cinismo di maniera che lasciava ogni tanto qualche fessura a veri rapporti di simpatia e di affetto.
Ci dicono che ha lasciato un testamento non firmato che fara' andare allo stato i pochi risparmi che aveva messo da parte in una vita di intenso lavoro.
Spesso ci scriveva dei commenti ai nostri articoli che abbiamo sempre pubblicato su questo blog perche' pieni di senso comune e intelligenza.
Katia e' morta assolutamente sola dimenticata da tutti. Anche da quelli ai quali aveva salvato le terga dopo incresciosi incidenti di percorso.
Katia, una superprofessionista odiata da molti,  sopportata da tanti, amata da pochi, rispettata da tutti.
Ha chiesto di essere cremata ma neanche in questo e' stata accontentata vista la mancanza della sua firma. Per cui il suo esile corpo e' stato tumulato in un piccolo cimitero di una borgata romana.
Ciao, grande, piccola Katia.