"Ogni volta che incontro Putin insiste nel dirmi che lui c'entra nulla nello scandalo Russia gate. Ed io gli credo".
Questo quanto affermato e scritto da Donald Trump a margine degli incontri asiatici avuti in questi giorni.
Siccome da mesi l'intelligence americana ha fornito ampie prove della manipolazione delle elezioni presidenziali americane di un anno fa da parte russa, questa ripetuta dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti e' una palese sconfessione del lavoro certosino fatto da migliaia di funzionari della intelligence americana (FBI e CIA).
Quali siano le ragioni per cui Trump stia perseguendo questa strada rischiosa di sconfessione del lavoro fatto dalle sue 'spie'' non e' ben chiaro.
Quella che e' chiara invece e' la reazione di chi ha gestito sino a pochi mesi le due importanti agenzie di sicurezza nazionale.
Di seguito una nota ripresa da La Stampa che riporta quanto emerso durante una intervista condotta da Jack Tepper su CNN oggi 12 novembre.
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«Per qualche ragione il presidente Trump appare intimidito da Putin, impaurito da quello che potrebbe dire o che potrebbe venir fuori sulle indagini» del Russiagate. Lo afferma l’ex numero uno della Cia, John Brennan, sottolineando come le parole del tycoon «dimostrano al presidente russo che può essere condizionato se ci si appella al suo ego e si punta sulle sue insicurezze. Questo è molto, molto inquietante, un pericolo per la sicurezza nazionale».
Ma l’ira degli ex responsabili dell’intelligence americana contro Donald Trump (che li ha definiti “manipolatori politici”) non finisce qui. «Il fatto che il presidente creda più alle parole di Putin che a quelle della comunità dell’intelligence è immorale», ha affermato l’ex numero uno degli 007 Usa James Clapper. «Il presidente dovrebbe vergognarsi», attacca anche l’ex capo della Cia John Brennan. «È sconcertante che il presidente Trump non abbia richiamato il presidente russo Putin per aver interferito sulle elezioni Usa», ha detto Clapper intervistato dalla Cnn, sottolineando come «Putin è impegnato a minare il nostro sistema, la nostra democrazia e l’intero processo che fa funzionare il nostro Paese». «Cercare di dipingere Putin in un’altra maniera è sorprendente e mette il nostro Paese a rischio», ha concluso Clapper.