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Finalmente si torna a casa!!!



Maria Luisa Mohen e' una simpatica signora nota negli ambienti culturali e sociali di Washington DC per il suo nobile spirito palermitano.
Ha scritto libri che diffonde solo ad amici fidati. Il che e'  un peccato considerando la sua capacita' espressiva.
Questa cronaca di una sua dismissione dall'ospedale anche se dedicata alle amiche e' tutta godibile.
Dimostra a quale livello di imbarbarimento sia arrivata la burocrazia americana.
In Italia una cosa del genere non sarebbe successa. Prezzi dell'ambulanza a parte.
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Il 22 Novembre 2017 vengo dimessa dall’ospedale Sibley di Washington dopo un’operazione al bacino per uno scivolone sulle foglie secche davanti casa.
Per via delle scale della mia casa l’assicurazione paga anche un’ambulanza 
con lettiga e portantini…per riportarmi sana e salva a casa.
Certo arrivare a casa cosi non era il mio sogno ma: prendere o lasciare…

Poiché mio figlio Sasha deve partire da DC alle 10am per festeggiamenti di Thanksgiving con amici e l’altro figlio, Christian, arriva a DC da Boston alle 10,30am per festeggiare con me, si stabilisce che alle 8am vengo dimessa e trasportata a casa.
Naturalmente alle  7am sono gia’ lavata, vestita e pettinata, con calze, scarpe e giaccone….sentendomi benissimo con una traccia rimasta di un torcicollo che mi aveva un po’ avvilita negli ultimi giorni...
Seduta sulla sedia a rotelle aspetto ansiosamente…

Finalmente verso le 8:40 sembra che l’ambulanza sia arrivata:  
l’infermiera, allegra e incoraggiante, mi porta, sempre in sedia a rotelle, verso l’uscita.
Ad un certo punto si ferma e comincia a discutere al telefono… dopo alcune complicate e confuse spiegazioni mi riporta indietro per: “chiarimenti ufficiali”
Mi voleva riportare in camera ma poi per fortuna decidiamo per una specie di ricreatorio, allegro e movimentato...
Non mi andava tanto di tornare in camera in quanto anche la mia compagna di stanza sarebbe uscita quel giorno, ma un po’ più tardi con sua grande rabbia!  Non volevo vedere il suo sorriso soddisfatto nel vedermi ritornare in camera…delusa e fregata!

A quel punto si vanno alternando un po’ di infermiere, cape reparto, amministratori, organizzatrici di dimissioni ecc…
La conclusione e’:   siamo mortificate, abbiamo sbagliato, e’ colpa nostra ma abbiamo pianificato la dimissione in modo errato…..e non c’e’ niente da fare. 
Non avremmo dovuto portarla giù all’uscita in sedia a rotelle perché lei risulta temporaneamente andicappata e inabile a camminare per cui doveva aspettare la lettiga a letto e farsi trasportare dal letto…!!!! 
L’ambulanza rifiuta di trasportarla a casa perché l’assicurazione non li avrebbe pagati !!
Pero' se lei volesse andare a casa con l’ambulanza potrebbe pagare $500.00,  (quello che l’assicurazione non coprirebbe più) in alternativa pero’ noi non possiamo permetterle di lasciare l’ospedale in auto privata perché non può  fare la scala di casa…..e saremmo responsabili…della sua sicurezza.

Al che io comincio a fare come una pazza…minacciando citazioni in giudizio, cause legali...ecc....loro bianche, rosse, gialle, nere….  confabulano tra loro e andando e venendo da stanze segrete dove contattano altri capi, amministratori, direttori ecc…..non sanno che pesci pigliare ma capendo che non avevo tanto torto tentano di calmarmi !!!  allora si chiama Sasha che era gia’ a casa mia ad aspettarmi…lui arriva e cerca di ragionare civilmente pur rendendosi conto che non si poteva accettare la situazione, ma naturalmente non approvando il mio tipo di reazione.
Dopo vari confabulii, va e vieni, nuove facce ecc…il gruppo direttivo del Sibley si decide a promettere che l’ospedale si sarebbe accollato i $500.00 di ambulanza  purché mi calmassi un po’…..in fondo era loro la colpa….e ammessa!

A quel punto aspettiamo l’arrivo di Christian per dare il cambio a Sasha, in quanto il ritorno dell’ambulanza che se ne era tornata in sede, si sarebbe spostato alle 2;00pm… orario in cui mi sarei dovuta far trovare a letto,  (la direzione Sibley spera di cavarsela cosi, benché penso che abbiano chiamato un’altra società di ambulanze, ignara del precedente misfatto!!!! )
Christian arriva e Sasha se parte un po’ in ritardo…ma felice di passare ad altri le responsabilita’ ancora incombenti…

Sempre rimandando la mascherata del ritorno a letto…andiamo, sempre in sedia a rotelle, a fare colazione in Caffetteria, finche’ vengono a chiamarmi e portarmi a letto, ancora il mio che non era stato rifatto….ma gia senza lenzuoli.  Ne buttano uno sopra e mi sdraio tutta vestita in attesa dell’ambulanza…Cosi conciata sembravo un cadavere imbalsamato.

Dopo una lunga nervosa attesa dritta sul letto arrivano due individui da H A L L O W E E N :
lui media altezza con un pancione e culone enormi, lei circa 1metro e 40 + 18 cm di capigliatura torreggiante avvolta in fili argentati (la parrucca) truccata da palcoscenico con ciglia e palpebre coperte di pittura plastificata arancione, occhiali da sole con montatura enorme arancione, fornita di un notevole deretano e due poppe che sembrano pronte ad esplodere.

Dandosi veloci e secchi ordini reciproci mi sistemano sulla barella, mi trasportano giù e sull’ambulanza con Christian al seguito e finalmente, esausta, distrutta… e ansiosa 
partiamo per casa mia.

All’arrivo, ignorando le mie insistenze di mettersi nella stradina laterale per non bloccare il traffico ed essere ……. meno ovvia, fanno mezz’ora di manovre per sistemarmi in una sediolina microscopica con cui mi avrebbero portata su. 
Io T E R R O R I Z Z A T A  !!!! 
Le poppe della nana mi spingono i ginocchi, pressando sull’anca operata, chiaramente  le sue braccia sono troppo corte per raggiungere la gambe della sedia con cui mi trasportano !!!  
Il pancione dell’energumeno preme la mia testa triplicando i resti lancinanti del mio torcicollo…
La nana sbuffa e trema, ovviamente sforzandosi al disopra delle sue forze, lacrime o sudore arancione rigano le sue guancione, Io mi afferro al corrimano cercando di cooperare, ma anche terrorizzata di non farcela immaginando di rotolare in tre più la sediola, giù per la scala...lui che urla:  "lasciati andare”   lei  invece lo contraddice dicendo che tenendomi la alleggerisco!! 
Christian scatta foto…

Non so come arriviamo al piano di sopra...e io piena di dolori e tremante salto fuori dalla sediolina  e dico:  basta cosi, sono arrivata, non serve più niente!!!!  G R A Z I E  !!!!
Se ne vanno mogi mogi, forse aspettando una mancia ???? 
Intanto i guidatori locali bloccati dall’ambulanza prendono a pugni la mia porta a vetri urlando !

Naturalmente per quella sera non si fa nessun preparativo, organizzazione, spostamenti, previsti ma ambedue ci buttiamo sui letti esausti…Io mi prendo un sonnifero e al mattino, dopo circa 10 ore di sonno sono nuova di zecca!!!!
Christian alle 11:30 pm deve andare al bus a prendere il nipotino (24enne) Luigi che arriva da New York.
L’indomani freschi e riposati dopo un sonno ristoratore, dimentichiamo la tragica giornata precedente e passiamo  un meraviglioso Thanksgiving con pranzone offerto da Christian e confezionato da “Whole Food” in modo incredibile e talmente abbondante e di super prima e perfetta scelta che ne mangeremo per giorni….con immenso piacere !!!
Ora, con l’aiuto di una brava e simpatica terapista, mi sto gia’ riprendendo, tra non molto mi avventurero’ anche sulla scala, piano, piano… 
Stasera sono venuti Sasha e famiglia con pizze e dolci.. domani Luigi torna a New York e io ho una bella partita di burraco qui su, nel mio appartamentino di emergenza, fornito di tutto.
Un abbraccio collettivo e fatevi sentire e vedere!
MLuisa