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E se ci provasse...?

 

Donald Trump ha ora una sola e grande preoccupazione personale: quella di non farsi incastrare dal Eastern District of New York presso il quale sono accese indagini che riguardano accuse e denunce di stupro, bancarotta, relazioni con potenze straniere e via citando.

Al momento ha dato inizio ad una campagna di perdoni cominciando dal discusso generale Michael Flyin sul quale pendeva la condanna a sette anni di reclusione per avere negato all'FBI i suoi contatti con esponenti russi e la sua posizione quale agente del governo turco nonostante ricoprisse l'alto incarico di consulente per il presidente della sicurezza nazionale.

Perdonare la cricca di yes men condannati ma incapace di perdonare se stesso.

Sta circolando in questi giorni a Washington l'ipotesi che Donald Trump pensi ad utilizzare il 25º emendamento della Costituzione americana specificamente per quanto riguarda la sezione numero tre che recita: 

Section 3. Whenever the President transmits to the President pro tempore of the Senate and the Speaker of the House of Representatives his written declaration that he is unable to discharge the powers and duties of his office, and until he transmits to them a written declaration to the contrary, such powers and duties shall be discharged by the Vice President as Acting President.

L'ipotesi è che, adducendo complicazioni determinate dalla somministrazione delle potenti medicine che gli hanno consentito di contrastare il coronavirus 19, Trump, il presidente ancora in carica, possa dichiarare di non essere in grado di adempiere correttamente alle sue funzioni per un limitato periodo di tempo.

A questo punto la gestione della presidenza, sia pure in zona Cesarini, passerebbe in toto al vicepresidente Pence, il quale potrebbe nell'ambito delle sue nuove prerogative emettere un perdono assolutorio nella persona di Donald Trump, liberandolo del peso incombente delle cause aperte nei suoi confronti.

Qualcuno potrà obiettare che si tratta di un percorso costituzionale assolutamente irreale.

Il fatto che se ne parli assiduamente nei corridoi del Congresso sta a dimostrare che potrebbe trattarsi di una realistica ipotesi di lavoro.

Resta infine da dire che Donald Trump non sparirà dal palcoscenico politico americano nel breve termine. 

Avendo praticamente eliminato ogni centralità tradizionale del vecchio partito repubblicano come un ragno agisce nei confronti della mosca ingabbiata nella sua rete, gli esponenti di mezza età del GOP si faranno un punto di impegno nel riconoscere a questo personaggio la primazia politica del fu partito repubblicano. Pur di garantirsi un futuro di riconferma alla Camera o al Senato.

Donald Trump continuerà ad agitare il pacchetto di oltre 74 milioni di voti ottenuti alle elezioni presidenziali del 3 novembre 2020  creando intralci e ostacoli sulla strada del presidente eletto Joe Biden.

Oscar 

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Purtroppo mi pare ipotesi da non trascurare
Roberto P.

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Questa e' la faccia.di un arrogante.pirla
Speriamo che il partito dei conservatori non lo presenti alle prossime.elezioni e che paghi per tutte le furberie.compiute.Uomo.sul.quale grava.amche il.reato di strage di massa oltre tanti altri di tipo fiscale.Questo impresentabile sara' la rovina del partito.Repubblicano americano

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