Translate

Quella notte al Madison Square Garden

 A Night at the Garden poster.png

https://vimeo.com/234762935


A Night at the Garden e' un documentario di sette minuti prodotto da Marshall Curry nel 2017 , arrivato ad ottenere una nomination agli Oscar Awards. 

Considerato il suo contenuto tratto dagli archivi fotografici e cinematografici dell'epoca non avrebbe mai potuto vincere l'Oscar della sezione documentari, perche'... raccontava un'America vera, lontana dall'immagine di plastica educlorata che e' stata diffusa a piu' riprese nei decenni trascorsi da Hollywood.

______________________________________________

La sera del 20 febbraio 1939, il tendone del Madison Square Garden di New York fu illuminato dall'evento principale della serata: un "rally pro americano". 

Gli organizzatori avevano scelto la data per celebrare il compleanno di George Washington e si erano procurati uno striscione alto 30 piedi del primo presidente americano per il palco. 

Più di 20.000 uomini e donne si sono riversati all'interno e hanno preso posto.

Il rally è stato sponsorizzato dal Bund tedesco americano, un'organizzazione con sede a Manhattan e migliaia di membri negli Stati Uniti. 

Negli anni '30, il Bund era una delle numerose organizzazioni negli Stati Uniti che sostenevano apertamente Adolf Hitler e l'ascesa del fascismo in Europa. 

Avevano sfilate, librerie e campi estivi per i giovani. La loro visione per l'America era un cocktail di supremazia bianca, ideologia fascista e patriottismo americano. 

Il trasvolatore Lindbergh e il vecchio Kennedy erano ammiratori di Hitler.

Suggeriamo ai nostri Lettori di aprire il link e di vedere questo documentario che offre molti punti di riallaccio con l'attuale situazione vissuta negli Stati Uniti sotto la presidenza Trump.

 ________________________________________________________

Si parla tanto di Trumpismo e la domanda di fondo degli esperti politici si attorciglia sui 72 milioni di voti personali accreditati all'attuale inquilino della Casa Bianca che ha rifiutato di schiodarsi dalla poltrona nella Oval Room.

Si parla di Donald Trump fingendo di non ricordare che questo colorito personaggio si inserisce in una linea di tradizione culturale americana le cui testimonianze neonaziste risalgono appunto al documentario presentato agli Oscars, ma che va indietro di centinaia di anni insediata come e' nel culto della violenza.

72 milioni di preferenze date a Trump il 3 novembre non sono noccioline ma la conferma manifestata di uno scollamento perenne nella popolazione americana in cui decine di milioni di persone sono pronte a dare il loro consenso all'uomo solo al comando purché garantisca "panem et circenses" equivalente di "low and order".

Il trumpismo non è un fenomeno da liquidare con un'alzata di spalle affermando che si tratta di un momento instabile che presto sarà scalzato da un ritorno alla normalità, sempre che la pandemia della seconda ondata si estingua al più presto con la sua scia di migliaia di morti.

I 72 milioni che hanno votato Trump si arroccano nella difesa ad oltranza del famigerato secondo emendamento della costituzione americana che consente l'uso e il porto di armi, ormai diventate mitragliatori pesanti.

I 72 milioni di votanti per Trump sono quelli che invocano una economia sicura, il ritorno della politica estera negli stretti confini nazionali, il rifiuto di investire trilioni di dollari per mantenere un ruolo di polizia internazionale andando ad insegnare la democrazia a coloro che non la praticano.

I 72 milioni di fanatici per Trump sono quelli che ce l'hanno a morte con le donne del femminismo ad oltranza (basti pensare che il 55% delle elettrici bianche ha votato per Donald).

I 72 milioni di votanti per Trump sono quelli che riverberano l'odio nei confronti soprattutto della minoranza nera, ma vi includono anche altre minoranze razziali e sessuali. A conferma che la guerra civile non si è conclusa nel 1865, perché ha continuato a serpeggiare soprattutto negli Stati del sud.

I 72 milioni di voti pro Trump sono la dimostrazione che l'ammirazione per le autocrazie non è venuta meno nel corso dei decenni ma è stata rinfocolata da un agitatore professionale proiettato nel distruggere le fondamenta istituzionali di questa travagliata democrazia che da' troppo potere a chi viene eletto alla presidenza pro tempore.

La convivenza politica nell'America di oggi è drasticamente difficile perché polarizzata senza alcuno spazio comune di compromesso e dialogo costruttivo.

Pertanto al termine del suo burrascoso mandato questo novello Sansone che non morirà politicamente perché adorato dai suoi Filistei, avrà lasciato dietro di sé tonnellate di immondizia politica che si riverberanno nei prossimi anni sfiancando il nuovo presidente.

Gli altri 78 milioni che hanno votato per Joe Biden sono la garanzia che una larga parte maggioritaria della popolazione elettiva americana ha preferito mettere al posto di guida del nostro autobus un autista con alle spalle decenni di esperienza e di conoscenza dei meccanismi della politica di Washington anziché confermare un discusso venditore di auto usate. 

 Trump sta facendo di tutto per creare difficolta' legali e materiali a Joe Biden. Si è arrivati addirittura alla richiesta fatta da alcuni senatori repubblicani al governatore della  Georgia di non considerare validi migliaia di voti legali.

Nel corso di questi quattro anni Donald Trump è stato capace di cimentarsi in più di 25.000 falsità, l'ultima delle quali riguarda la presenza dei suoi sostenitori in una manifestazione ampiamente pompata sui media che sostengono Trump. Il presidente in carica ha sostenuto che a Washington erano convenuti più di un milione di manifestanti. La verità è che le presenze non superavano le 10.000 unità. Ma anche questo episodio ci ricorda Trump il giorno della sua incoronazione quando affermò che a festeggiarlo era arrivato più di un milione di americani, dichiarazione questa ampiamente smentita dalle fotografie che mostravano ampi vuoti nella folla presente sul Mall.

All'incoronazione del nuovo monarca (democratico) ci arriveremo quasi sicuramente avendo ancora tra i piedi il signor Trump quale presidente non uscente dalla Casa Bianca. 

Augurandoci che Mr. Donald non inciti le sue folle allo scontro fisico per mantenere la sua poltrona alla Casa Bianca e giustificando il tutto con le elezioni 'rubate' dai democratici (accusa senza riscontri provati ma valida per infiammare gli animi oltre misura).

Covid 19, Trump che non se ne vuole andare, milizie armate, disoccupazione, coprifuoco ed altro ancora. 

Difficile pregare Nostro Signore visto che tra gli ammiratori di Trump ci sono milioni di cristiani evangelici con in testa il vicepresidente Pence.

Oscar

_______________________________________________________

Caro Oscar,
In extremis, anche la lettera per il voto a Trump dell'ex Nunzio Mons. Carlo Maria Viganò, che cita il "Great reset" animato -a suo dire- anche da Biden e da Papa Francesco...; gli Spaventapasseri (senza cervello) escono dal libro “The Wonderful Wizard of Oz” di Lyman Frank Baum (1900) e salgono al potere ... !
Ciao,
Dario

_______________________________________________________

Caro Oscar
Tutto tristemente vero!
Roberto
P.S.
Noi, stiamo per rientrare in California.
Che Dio ci aiuti.

________________________________________________________

Scusami se mi permetto, ma perché non lo riscrivi in inglese e pubblichi in quanti giornali te lo pubblicano?
Questo è veramente il modo più chiaro ed esplicito per dire quello che , io fra tantissimi abbiamo sempre capito ma non abbiamo mai spiegato così bene come sai fare tu!
Vittorio F.
________________________________________________________
Caro Oscar, certamente tempi duri per voi. Ma, se Sagunto piange, Roma non ride! Anche da noi la gente sta cominciando ad andare in piazza! Il 2021 sarà un anno  molto duro.
Un abbraccio
Aldo

No comments:

Post a Comment