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Non se lo aspettava nessuno



Alberto Pasolini Zanelli

Non se lo aspettava nessuno, almeno in queste dimensioni. Né il governo, né l’opposizione, né i politici, né gli economisti, né gli imprenditori, né i sindacalisti. La corsa al recupero dell’economia americana, fino a ieri di un vigore mozzafiato, si è fermata e anzi il suo corso si è invertito. Il segnale è venuto dalla pubblicazione dei numeri degli occupati e dei disoccupati alla fine di aprile, il dato più vigoroso fino a ieri. Il conteggio di adesso sarebbe salutato con entusiasmo in altri Paesi (per esempio l’Italia) colpiti in tutto il mondo dalle conseguenze dell’invasione dei virus. Tanti imprenditori hanno dovuto chiudere e dunque licenziare, in blocco. Così in fretta e tanto che poi si è annunciata la ripresa, con le nuove assunzioni al ritmo incoraggiante del 6 per cento. Gli economisti avevano invitato alla cautela, perché la cifra è molto bassa in paragone con la valanga dell’anno scorso. Gli ultimi dati confermano le previsioni dei pochi che avevano visto chiaro e parlato con prudenza. Questi numeri non sono interpretabili fra le cifre di una ripresa, ma anzi possono segnare un pericoloso stop. La cifra della disoccupazione ha smesso di aumentare, proprio in un momento in cui quasi tutti gli esperti e i politici si aspettavano una nuova crescita imperiosa. Il commento più severo è quello dell’economista Diane Swonk: “Vedete che è più facile far cadere un’economia in un coma che non svegliarla”. E ha ricordato che oggi sono ancora “chiusi” i posti di lavoro di oltre otto milioni di americani. Né Biden né i suoi ministri possono negarlo, ma ovviamente cercano di moderare le emozioni che possono invertire il corso dei consensi popolari, che finora hanno consentito al presidente di continuare ad esprimere fiducia e un poco anche aspettarsi gratitudine.

Chi, invece, ha reagito con voce grossa, parole forti ed esibito entusiasmo è stato Donald Trump, l’ex presidente e il candidato sonoramente sconfitto nelle elezioni del novembre scorso, che cerca la rivincita con una strategia sorprendente e senza precedenti: non annuncia la sua ricandidatura per il 2024 bensì continua a proclamare di avere vinto l’anno scorso e che i risultati annunciati erano dovuti a truffe elettorali. Non molti ci credono, ma l’emergere di novità vigorosamente deludenti potrebbe rilanciare adesso la sua irreale campagna elettorale del passato. Anche perché a confermarla sono altre più modeste cifre in vari Stati che segnalano una ripresa della fiducia nel Partito repubblicano e dunque un declino nei confronti di quello democratico, da poco al potere. Dalla Casa Bianca arriva dunque un solo invito ribadito: quello alla pazienza, basata sulla previsione che l’economia nel suo insieme si riprenderà da un collasso che è costato la caduta di 22 milioni di posti di lavoro. L’incoraggiamento di Biden è venuto in termini calcistici: “Tenete gli occhi sulla palla”.

La forza di opposizione potrebbe adesso realmente riprendere fiato e dimostrarlo nelle votazioni parziali in calendario nei prossimi mesi. Per ora Trump parla con un entusiasmo alquanto urlato. E alcuni suoi sostenitori sono scesi per le strade sventolando bandiere rosse. Che in America non contraddistingue la sinistra bensì il Partito repubblicano, conservatore e dichiaratamente di destra.

Pasolini.zanelli@gmail.com

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