Gr2 Mattino
Era il Memorial Day del 2006. Il mezzo sul quale Kimberly Dozier, coraggiosa reporter della CBS, stava viaggiando insieme al cameraman, al fonico, ad un capitano e un traduttore iracheno, venne colpito da una bomba. Kimberly Dozier è l’unica sopravvissuta nonostante le numerose ferite che la bomba a grappolo le ha inferto. I medici dell’ospedale da campo in cui è stata ricoverata l’hanno ripresa per i capelli almeno cinque volte. Aveva perduto la metà del sangue. Sono passati tre anni. Kimberly Dozier ha pubblicato un libro che esce in questi giorni e si intitola: “Breathing the fire: fighting to report and survive.” L’editore è Meredith Books, l’unico che abbia avuto il coraggio di rischiare. Perché tutti gli altri dicono che ormai dell’Iraq e dell’Afghanistan la gente è stufa. Dice Kimberly Dozier: "Come giornalista voglio continuare a ricordare agli americani le conseguenze delle loro azioni e il costo in vite umane. Il resto del mondo ci sta giudicando su quello che stiamo facendo e su ciò che andremo a fare.”
Per il GR2
Oscar Bartoli
Washington DC
Era il Memorial Day del 2006. Il mezzo sul quale Kimberly Dozier, coraggiosa reporter della CBS, stava viaggiando insieme al cameraman, al fonico, ad un capitano e un traduttore iracheno, venne colpito da una bomba. Kimberly Dozier è l’unica sopravvissuta nonostante le numerose ferite che la bomba a grappolo le ha inferto. I medici dell’ospedale da campo in cui è stata ricoverata l’hanno ripresa per i capelli almeno cinque volte. Aveva perduto la metà del sangue. Sono passati tre anni. Kimberly Dozier ha pubblicato un libro che esce in questi giorni e si intitola: “Breathing the fire: fighting to report and survive.” L’editore è Meredith Books, l’unico che abbia avuto il coraggio di rischiare. Perché tutti gli altri dicono che ormai dell’Iraq e dell’Afghanistan la gente è stufa. Dice Kimberly Dozier: "Come giornalista voglio continuare a ricordare agli americani le conseguenze delle loro azioni e il costo in vite umane. Il resto del mondo ci sta giudicando su quello che stiamo facendo e su ciò che andremo a fare.”
Per il GR2
Oscar Bartoli
Washington DC
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