Maurizio Gasparri, presidente del gruppo senatoriale della maggioranza, ha rilasciato la seguente dichiarazione al GR3:
"Sulla lotta al terrorismo internazionale vedremo Obama alla prova, perché questo è il vero banco di prova. Gli Stati Uniti sono la democrazia di riferimento, portatrice di valori minacciati dal terrorismo e dal fondamentalismo islamico. Su Obama gravano molti interrogativi; con Obama alla Casa Bianca forse Al Qaeda è più contenta".
Il senatore Maurizio Gasparri e' affetto da incontinenza verbale. I media italiani, nella stragrande maggioranza, ospitano quotidianamente le dichiarazioni di questo politico dallo stile di borgata.
Questa volta il Nostro l'ha fatta fuori del vaso ed ha creato un caso diplomatico al dante causa, il Cavaliere per antonomasia, il quale gia' stava scrutando l'orizzonte internazionale per individuare qualche strada sulla quale compattare un rapporto con la nuova amministrazione americana messo a rischio dalla avventata visita del Berlusca al suo caro amico George W. Bush delle scorse settimane.
Il Presidente Obama non ha certo bisogno dei nostri consigli. Ha stile naturale, ha saputo impostare tutta la sua immagine rifuggendo dal cliche' del nero caciarone ed espansivo ad oltranza. Obama e' uno che non sopporta gli interlocutori che si sbracciano e toccano, secondo la migliore cultura anglosassone del "Don't touch me!".
Comunque, quando vedra' l'effervescente primo ministro italiano, gli suggeriamo di non farsi abbracciare e palpeggiare e di non accettare l'immancabile invito a soggiornare in qualcuna delle sue numerose magioni sparse per il mondo. Al contrario di quanto ha fatto il compagno Putin.
Quanto al camerata Gasparri lo attendiamo con piacere a Washington in visita ufficiale al piu' presto. Avra' modo di spiegare ai collaboratori di serie C del Presidente che lo vorranno ricevere qual era il significato vero del suo accostamento tra Obama e Al Qaeda.
Boja chi molla.
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