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I due marines italiani. Una storia tra tragedia e sceneggiata napoletana

Parliamo del caso dei due marines italiani con un esperto di cose indiane che chiede di mantenere l'anonimato. Considerando la posizione professionale del nostro interlocutore aderiamo a questa richiesta.

"I media italiani fannno veramente schifo. Dopo la pronuncia della Corte Suprema indiana che ha rimandato a luglio l'esame del caso, confermando che i due militari italiani non saranno sottoposti alla normativa antiterrorismo che prevede la pena di morte, si e' alzato immediatamente un coro di laudatores che inneggiavano alla vittoria italiana. In effetti non c'e' alcuna vittoria dell'Italia, nonostante i tentativi di fare di questa vicenda un caso internazionale che metta alle corde il governo indiano.
La realta' e' che i due marines italiani resteranno nel compound dell'ambasciata italiana a Delhi ancora per molto. Non cesseranno le visite di numerosi gruppi di familiari stretti e meno stretti a carico del contribuente italiano che paga per aerei e alberghi a cinque stelle. Non cesseranno le visite di parlamentari nostrani che servono a nulla perche' gli indiani continuano a sbattere sul muso degli italiani le porte di ministri e dirigenti. Nessuno si chiede perche' Pierferdinando Casini abbia fatto una missione in India tirandosi dietro un nutrito numero di rappresentanti dei partiti felici di farsi una vacamza. Nessuno si chiede perche' il ministro uscente della difesa del governo Letta abbia voluto anche lui portare il suo contributo di affetto ai due militari a pochi giorni dalla sua uscita dal governo. Nessuno si chiede perche' la nuova ministra degli esteri del governo Renzi abbia voluto fare una toccata e fuga in India a salutare i marines, comunemente identificati come 'maro' (termine usato in marina per i mozzi. I due sono specialisti fucilieri). La ministra ha fatto sapere che andava in India a titolo personale. Significa che ha provveduto di tasca propria a coprire le spese del suo viaggio? Aha, saperlo.
Queste ostentate manifestazioni di affetto nazionalistico non rialzano certo il morale dei due poveretti che si trovano strapazzati in una tragica situazione della quale ignoravano i contorni quando hanno creduto di fare il proprio dovere.
Pochi sanno che un caso simile ha visto coinvolta una nave americana che portava a bordo dei fucilieri antiterrorismo piazzati come contractors e non certo militari che con la loro divisa avrebbero rappresentato la nazione d'origine. Sembra che anche in questo caso ci sia stato uno scontro a fuoco con i membri di un motoscafo, pare con vittime. La nave ha proseguito il suo percorso in acque internazionali e non ha certo attraccato in un porto indiano.
Gira poi la voce che per quanto riguarda il caso italiano, dopo gli spari il comandante della nave abbia chiamato il suo armatore.Questi si sarebbe messo in contatto con il ministero Marina italiana ricevendone istruzioni. Quali istruzioni" Chi le ha date? A che titolo?
Ed infine: perche' l'ambasciatore italiano, Daniele Mancini, (richiamato per consultazioni urgenti dalla allora ministro degli esteri, Emma Bonino, risulta essere ancora a Roma? Chi dirige la nostra rappresentanza diplomatica a garanzia delle migliaia di italiani che lavorano con successo in India? Forse il signor Staffan De Mistura considerato dai colleghi della Farnesina piu' un diplomatico da salotto che un collaudato guerriero? E l'ipotesi di chiusura dell'ambasciata italiana che tanto non serve a nulla?
In India infuria la campagna elettorale. La signora Sonia Ghandi si tiene alla larga dal caso dei due marines perche' italiana. Il governo indiano e' incazzato ai massimi livelli perche' la scoperta che per aggiudicarsi la fornitura di elicotteri la Finmeccanica aveva autorizzato il pagamento di cospicue mazzette, ha reso necessario tagliare teste di generali e giu' nella catena di comando.Insomma: e' garantito che agli indiani non gliene importa un fico della vicenda dei due marines che verranno giudicati secondo la legge di quel paese che e' molto suscettibile quando viene coinvolta la propria sovranita' .
Quanto poi a chiedere l'intervento persuasivo degli Stati Uniti e' roba da peracottari della politica e dell'informazione all'insegna del "quanto e' buono lei.".
Ci sono state nei mesi scorsi manifestazioni violente contro l'ambasciata americana a Delhi per il caso della console generale indiana  di New York che aveva dichiarato il falso nei documenti che riguardavano il pagamento di una sua domestica. Ed e' stata rimandata a casa.
Se non fosse che nel mezzo di questa storia vi e' la sorte di due ottimi servitori dello stato, si sarebbe tentati  di considerare questa vicenda un'ulteriore sceneggiata del tradizionale avanspettacolo italiano."

Ita dixit. Se qualcuno vorra' illuminarci sara' il benvenuto su questo blog.