Grazie Roma. Rientrato nella Caput Mundi dopo un mese di India trovo depositi di monnezza sulla Cassia Bis e all'ingresso nord dell'Olgiata, il resort piu' chic di Roma. Mi sembra di essere a Bangalore. Non a Mumbai o in Sri Lanka dove chi sporca viene condannato a pulire un intero blocco.
D'accordo: non ci sono le vacche sacre che pascolano nei rifiuti. Ma sulla Salaria alle 11 del mattino ci sono le lavoratici del sesso (femmine genuine o travestiti) che mostrano la mercanzia agli automobilisti diretti verso il centro storico.
Quanto al traffico nulla invidiare rispetto a quello di Bangalore. Solo che qui a Roma non ci sono i rickshaws, ma in compenso i motorini ti passano da tutte le parti, proprio come in India.
Le strade sono piene di buchi, proprio come in India, agilmente scavalcati a cento all'ora dai suv e crossover. Guai a protestare. Se sono guidatrici ti sventolano il dito medio alla grande.
In india per evitare che la gente corra mettono dossi da tutte le parti. A Roma no, perche' sarebbe illiberale.
Stai discutendo con un tale di un negozio Vodafone per l'acquisto di alcune ricariche e di una chiavetta. Un Tizio si inserisce e comincia a parlare di una localita' San Francesco che sembra essere amata dai due.
Mia moglie gli dice che se vuol parlare dei fatti suoi potrebbe aspettare che il rapporto azienda- cliente sia concluso. Tizio guarda la signora con disprezzo e si ritira mugugnando audibili improperi.