SERGIO MATTARELLA
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Da parecchio tempo e in
ogni parte si ripete che per il bene comune dell’Italia ci vorrebbe un
Presidente stimato da tutti, con solidità istituzionale, moralità ed
equilibrio.
Secondo Marco Travaglio,
l’on. Mattarella non sarebbe andato bene perché “ha accettato contributi elettorali da un imprenditore mafioso ed è
stato eletto nel Trentino con delle firme false”.
Personalmente riconosco a
Mattarella una notevole esperienza e delle doti di forte equilibrio, tuttavia
resto molto perplesso sui modi con i quali si sono arrivati a proporre e a
votare questo nome.
Matteo Renzi, detto il “fiorentino
furbo”, che per anni aveva predicato la “rottamazione” sia degli attuali
politici, sia dei metodi in essere per condurre la politica stessa, poi ha dichiarato:
"Siamo di fronte alla concreta
possibilità che, una personalità autorevole e stimata da tutti, un servitore
dello Stato come Sergio Mattarella, diventi il presidente della Repubblica con
un voto ampio di settori della maggioranza e dell'opposizione parlamentare".
Sergio
Mattarella è un classico “figlio d’arte” della politica, palermitano, figlio di
Bernardo Mattarella, uno dei fondatori della DC e fratello di Piersanti
Mattarella, ex presidente della Regione Sicilia; è da sempre cattocomunista, ha
militato nella corrente di Moro, si è contraddistinto per l’anti-berlusconismo
ed ha legato il suo nome al primo sistema elettorale maggioritario.
Allora
perché la scelta, invece di premiare il cambiamento, è caduta proprio su di
lui? La risposta viene dall’entusiasmo e dalla gioia della stessa classe politica
che l’ha designato e poi l’ha fatto eleggere, perché con Mattarella arriverà alla
fine della legislatura e non andrà a casa prima del 2018.
I
vertici segreti, le tattiche, i calcoli e i trucchi per riconoscere i voti
dimostrano ulteriormente che il Presidente della Repubblica dovrebbe essere
scelto direttamente dai cittadini, senza l’intermediazione dei parlamentari,
dei delegati regionali e dei senatori a vita, i quali non sempre hanno la
fiducia di tutti.
Molto
probabilmente noi, italiani residenti all’estero, in un’elezione diretta, avremmo
scelto un altro capo dello Stato, comunque siamo lieti di sapere che “il suo primo pensiero va alle difficoltà e
alle speranze degli italiani”.
Cesare Sassi.