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Perchè "corporate" Usa supera Europa e Asia?


Guido Colomba

La conferma della ripresa economica Usa è fornita dai risultati corporate. Nel 78% dei casi vi sono state sorprese positive, cioè risultati aziendali che hanno superato le attese. Con due ulteriori riflessioni. La prima riguarda la sconfessione di quanti hanno sostenuto l'idea di una ripresa "drogata" dalla Fed attraverso una continua e illimitata creazione di base monetaria. La seconda riflette il predominio di hi-tech e informatica come elemento trainante di questi risultati con l'88% e un incremento dell'8% sul 2013. Anche sul piano dei consumi i dati di fine anno confermano un aumento delle vendite pari in media all'1,6% e nel 59% dei casi hanno superato le attese. Questi dati stanno ad indicare che dal settore finanziario e bancario, la ripresa si è gradualmente trasferita all'economia reale e al tessuto economico dei singoli cittadini. Una fase, sostenuta da molte economisti come Krugman, che rafforza le tesi post-keynesiane favorevoli a un ruolo attivo della Fed e della spesa pubblica. Anche perchè il sistema bancario, a sette anni dallo scoppio della crisi dei subprime, è stato risanato salvo poche eccezioni relative a singole banche con strascichi e scandali. Il dato più significativo, soprattutto nel confronto con l'Europa, è offerto dalla creazione di un milione di posti di lavoro nel breve arco di tre mesi. A livello corporate, un caso da manuale è rappresentato dal successo della Apple che capitalizza 720 miliardi di dollari. Un caso isolato? Non proprio visto che accanto a questo gigante dell'iphone il settore high tech e informatico registra i più elevati tassi di crescita e di profitto surclassando tutte le aree geo-economiche dell'Asia e dell'Europa. Oltre alla politica monetaria, il successo "corporate" negli Stati Uniti è stato sostenuto dalla crescente semplificazione burocratica e da un sostegno promozionale a favore delle esportazioni. Ad esempio, in Georgia (Atlanta) il 3 e il 5 marzo sono previsti per le Pmi incontri one-to-one con gli specialisti di paesi esteri (Europa, Israele, Messico, Cina, Canada, Brasile) promossi dall'Ufficio federale per le Pmi. Questa continua assistenza ha prodotto risultati eccezionali nei due sensi (esportazioni e investimenti dall'estero). Nella stessa direzione, la recente iniziativa italiana a New York ha avuto grande successo proprio perchè ha interpretato al meglio cosa bisogna fare per favorire le esportazioni e dare piena visibilità alle eccellenze italiane. Una iniziativa da espandere a macchia d'olio.