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Guerre Stellari a tutto volume



Mi ha pagato il biglietto Max per la proiezione di Star Wars su schermo 3 D.
"Dobbiamo andare almento un'ora prima perche' chissa' quanta gente ci va..." ha detto mio figlio che come regista ha una certa sensibilita'.
Ore 11:30 del mattino di sabato 19, dicembre. Fa un po' freddo a Washington, ma e' annunciato un Natale caldo. Le strade di Georgetown sono strapiene di gente che fa shopping, di turisti esteri e domestici.
Parcheggiamo sotto il cinema e ci avviamo all'ingresso. C'e gia una lunga fila che viene fatta entrare a scaglioni. Quando tocca noi ci troviamo nella sala con quasi tutti i sedili occupati oppure coperti da qualche indumento perche' i proprietari sono a fare la fila per il bidone di pop-corn e il litro di Coca Cola.
Troviamo posti all'estremo lato destro della sala. A me tocca una poltrona con muretto della scala che taglia mezzo schermo. Ecco perche' e' libera.
Chiedo ad un tale alla mia sinistra se il posto su cui ha appoggiato una giacca e' veramente 'taken'. Mi risponde di no e sposta la giacca. Mi infilo su quella poltrona, non senza avere dato uno sguardo alla platea che e' composta in massima parte da trentenni e quarantenni con bambini di cinque-sei anni ai quali e' stata comprata la spada incandescente che non potranno usare durante la proiezione.
Dopo mezz'ora di trailers di film che verranno proiettati l'estate prossima, inizia finalmente l'agognato Star Wars, superpubblicizzato con tutti i mezzi. Agognato non dal sottoscritto, e' bene precisare . Ma da tutti i presenti che accolgono con battimani, urletti e commenti l'alternarsi sullo schermo dei nuovi personaggi di questa saga fantascientifica. Quando poi appaiono i settantenni interpreti dei primi Star Wars a cominciare da quello del 1977, la sintesi biologica tra spettatori e personaggi e' totale.
Il mio vicino di sedia, un tipo in maglietta, molto palestrato, e' completamente affascinato da quello che sta seguendo, complice l'immersione totale 3D grazie agli appositi occhialini. Il figlio si e' ormai assopito nonostante il fracasso sonoro della vicenda filmica. Ma si capisce che il padre sta rivivendo sensazioni della sua adolescenza.
Alla fine applauso corale di qualche centinaio di spettatori superconvinti di avere fatto un ottimo impiego del loro tempo libero.
Gli esperti dicono che nel primo fine settimana il film sara' in grado di recuperare i trecento milioni di costo. Prodotto ben confezionato; quanto alla recitazione che vuoi pretendere anche se il vecchio Harrison Ford riesce finalmente a modificare l'espressione di marmo che ha tenuto in tutta la sua carriera di attore.
Con quello che sta succedendo nel mondo e con la prospettiva di un domani molto buio l'ultimo episodio di Star Wars ha assolto bene alla sua funzione: quella di offrire un'alternativa ai soliti problemi del quotidiano confermando che anche nella fantasia astrale il Bene vince alla fine sul Male.
Fosse vero.