UNA PROPOSTA PER L'EUROPA
di Marco A. Patriarca
(*)
Un ridotto numero di stati
membri dell’ Unione Europea compatibili fra loro
potrebbe costituirsi in “ Unione Federale Europea” e, in tale
veste, entrare nella UE. Ciò le consentirebbe di mettere in
campo in Europa un’autorità sovrana dotata di forza decisionale
propria per gestire alcuni gravi problemi di impossibile
realizzazione da parte dell’attuale Unione. Altri stati membri della UE
potrebbero aderire successivamente al nuovo soggetto federale a certe
condizioni.
·
Uno
dei misteri nel percorso prescelto per la realizzazione di un’Unione
Europea “ sempre più stretta” è la scomparsa dell’opzione federalista nei
trattati e nel dibattito pubblico. Eppure quella opzione era sempre stata
avanzata dai padri fondatori ed aveva in Europa una rispettabile tradizione di
pensiero: nel Regno Unito (Lord Lothian, Stephen Kerr , John M.
Keynes. Lionel Robbins ecc.), in Italia, ( Altiero Spinelli, Ernesto
Rossi. Mario Albertini ecc.), in Francia (Aristide Briand, Jean Monnet,
François Mitterand ecc.); in quanto alla Germania nessuno stato europeo
ha avuto l’esperienza federalista della Repubblica Federale Tedesca (Conrad
Adenauer, Hans D. Genscher, Helmut Kohl ecc). Inoltre la leadership dell’Unione
fin dagli anni ‘50 ha sempre considerato che la meta finale dell’Unione
sarebbe stata la creazione di uno stato federale. Invece il trattato di
Maastricht (1992) e poi quello di Lisbona (2007) hanno completamente
abbandonato quell’opzione e l’approccio adottato è subito apparso statalista,
dirigista e per nulla federalista.
·
Un
reazione federalista all’attuale stato di cose prodottosi nell’ Unione sarebbe
ancora possibile per salvare la UE: tornando indietro, per poi
eventualmente andare avanti. Un ridotto numero di stati membri potrebbe dare
vita ad un soggetto federale denominato ad esempio Unione
Federale Europea (UFE) e divenire in tale veste un nuovo stato membro in
sostituzione di quelli federati. Altri membri potrebbero aderire
successivamente a certe condizioni.
·
L’UFE
diverrebbe la ” nuova idea in azione” un entità sovrana che potrebbe
usare la sua capacità decisionale ed operativa in una serie di iniziative
di interesse europeo oggi impossibili per la UE. Potrebbe, ad
esempio, far rivivere il Trattato Europeo di Difesa (CED) del ’54, creare un
proprio dipartimento di stato per la politica estera, mettersi a capo di una
sorta di Piano Marshall per l’ Africa sub Sahariana ecc.
·
Le
procedure necessarie ad un tale svolta sarebbero complesse ma non
insormontabili: il nuovo soggetto federale dovrebbe nascere per referendum
costituzionale; dovrebbe poi richiedere l’adesione all’Unione la
quale dovrebbe a sua volta far deliberare in proposito gli stati membri
della UE con una procedura da stabilirsi, ma che potrebbe non
richiedere modifiche ai pilasti dei trattati.
Nessuno degli importanti
risultati fin qui ottenuti dall’Unione in molti settori verrebbe persa e
tutte le prerogative dell’attuale Unione verrebbero valorizzate.Un’iniziativa del genere rilancerebbe la stessa Unione Europea nel mondo
(*) Comitato scientifico di Società Libera