Sergio Rosso e' il presidente degli Asili Notturni Umberto I di Torino. Ma è anche il gran maestro aggiunto del Grande Oriente d'Italia, ovvero la più importante obbedienza massonica.
Abbiamo avuto l'occasione di visitare per qualche ora questa istituzione che fa onore a Torino, una città cui si stenta riconoscere che esiste una cultura del volontariato fatta non di declamazioni ma di reale impegno nel contesto sociale urbano.
Al termine della visita Marco Cauda,il giovane direttore degli Asili, ci ha donato un suo libro dalla titolo "Barboni e Volontari " (viaggio nelle fragilità e solidarietà sociali).
Tornato a Washington questo libro era sparito tra le tonnellate di carte e volumi che contraddistinguono la mia confusione quotidiana.
Poi, proprio alla vigilia del Natale "Barboni e Volontari" è tornato a galla.
Per i nostri affezionati Lettori, piuttosto che addentrarmi in citazioni di scarso contenuto, preferisco riportare una pagina del capitolo dal titolo "Una vita da mediano".
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È diventato Lele per tutti, al punto che i nuovi volontari nemmeno conoscono il suo vero nome. Affronta la vita come il protagonista di una canzone di Ligabue. Con tono scanzonato racconta che tutto è nato per caso e che mai avrebbe pensato di abbandonare i salotti nobili della città per frequentare mense e dormitori pubblici. Ha una visione fantastica del suo lavoro:
"… Faccio parte di un organismo con oltre 200 volontari, tutti insieme rappresentiamo gli Asili Notturni Umberto I, struttura che opera a Torino in ambito sociale, a favore delle fasce deboli della popolazione, attraverso un dormitorio, una mensa, un poliambulatorio medico e un centro psichico. Siamo con orgoglio, onlus ed ente morale.
Il dormitorio dispone di 16 posti letto e impegna 97 volontari; ogni utente può pernottare per un massimo di 30 notti con un periodo di latenza tra un soggiorno nell'altro di 60 giorni. In tal modo si favorisce un corretto ricambio di ospiti e si offre a più persone l'opportunità di usufruire di un letto caldo. I locali dispongono di sala tv, servizi con doccia e una lavanderia. Sapone, shampoo, detersivi, asciugamani, lamette da barba e un cambio di lenzuola sono a disposizione degli ospiti. Il servizio medico funziona tre volte alla settimana. Ogni 15 giorni c'è anche il podologo.. Quanto descritto non è semplice come sembra, per esempio: le pulizie sono effettuate quotidianamente seguendo rigorosi protocolli che prevedono l'uso di disinfettanti molto costosi; le lenzuola devono essere lavate a 90° per motivi igienici, quindi si deteriorano presto e occorrono numerosi ricambi; le regole devono essere uguali per tutti ma ogni ospite ha esigenze diverse; i volontari devono essere coordinati da un responsabile, reperibile a qualsiasi ora del giorno e della notte e da una segreteria; si parlano tutte le lingue del mondo ma non sempre la tua; bisogna prestare molta attenzione alle malattie infettive, in modo discreto ma sistematico.
La mensa distribuisce 200 pasti al giorno in parte consumati nel refettorio (primo, secondo, contorno, dolce), in parte confezionati in buste da asporto oppure distribuiti alle famiglie. La logistica impegna 11 volontari per mantenere i contatti con i fornitori, programmare una tabella mensile per gli autisti con orari e indirizzi dove reperire il cibo, stoccare le provviste in funzione delle scadenze, aggiornare ogni settimana un database appositamente creato per l'inventario dei magazzini. Dal lunedì al sabato dalle ore nove del mattino fino al tardo pomeriggio, 20 volontari con turni prestabiliti puliscono e cucinano il cibo, ponendo particolare attenzione a elaborare menù settimanali molto vari e bilanciati come rapporto di proteine e vitamine. Esiste un menu alternativo degli ospiti di fede musulmana ed ebraica. Altri nove volontari confezionano ogni giorno il cibo da asporto ed eseguono le pulizie dei locali secondo il protocollo haccp. Infine sette volontari si occupano della sicurezza degli ospiti durante i pasti e della regolarità del flusso di persone che accede al servizio mensa. È un lavoro particolarmente delicato perché richiede una forte capacità di mediazione rispetto a quella parte dell'utenza che presenta problemi di abuso di sostanze alcoliche oppure stupefacenti.
Il poliambulatorio medico è aperto tutti i giorni grazie a un piccolo esercito di professionisti che ricopre tutte le specializzazioni. Fiore all'occhiello sono lo studio oculistico e tre gabinetti dentistici in cui operano oltre 60 volontari tra dentisti, odontotecnici, assistenti alla poltrona e personale di segreteria. Delle tante iniziative amo soprattutto il progetto "bambini ri-denti" che si avvale della collaborazione delle istituzioni per preservare, in molti casi restituire, il sorriso a bambini e ragazzi che altrimenti non avrebbero la possibilità di curare carie, malocclusioni, anomalie nello sviluppo dei denti. Si lavora anche per una corretta prevenzione e igiene orale che pongono le basi per una crescita sana. Le difficoltà sono enormi perché i medici non possono limitarsi alla diagnosi, occorre fornire anche la cura, infatti i nostri utenti non hanno soldi per le medicine e difficilmente riescono a usufruire del servizio sanitario pubblico. Emblematico il caso degli oculisti che terminata la visita forniscono gli occhiali ai loro assistiti. Altro problema importante riguarda la tempistica degli interventi perché molti ospiti possono sparire da un giorno all'altro, occorre quindi fare tutto molto velocemente. Dentiere comprese. I farmaci poi hanno delle scadenze che bisogna rispettare con rigore. Per fortuna ci pensa il nostro farmacista.
Il centro psichico mi piace descriverlo come croce e delizia della struttura, perché in fin dei conti ci fa sentire tutti quanti un po' matti a fare quello che facciamo, tutti i giorni, per centinaia di persone. Psicologi, psichiatri e psicoterapeuti lavorano su singoli casi, cercano di sostenere tutte le persone che hanno il bisogno di condividere problemi, difficoltà, situazioni di stress. Le accompagnano nella costruzione di una identità solida per ridurre il rischio di strutturazione di una eventuale patologia psichica."
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Fin qui la testimonianza di Lele riportata da Marco Cauda nel suo libro.
Gli Asili Notturni Umberto I, cosi' come il Pane Quotidiano di Milano che distribuisce migliiaia di borse-pasto ogni giorno, sono un modo di fare vera massoneria aiutando chi soffre e collaborando con le altre organizzazioni di volontariato religioso.
E' aumentato in maniera consistente il numero di italiani che utilizzano queste strutture a causa della crisi economica che ha colpito tante famiglie.
http://www.asilinotturni.org/
http://www.panequotidiano.eu/
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Caro
Oscar,
forse
questa Italia ha ancora al suo interno le risorse per vincere un apatia che sta
diventando imperante!
Grazie
per evidenziare che il bicchiere non e’ sempre mezzo vuoto!
Buon
Natale
Franco
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Queste notizie, che potrebbero essere trainanti come esempi,
non vengono mai date adeguatamente, quasi ci vergognassimo di fare del bene.
Purtroppo! Kathia