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"Dichiaro di essere (ancora) in vita" e una certa Italia (all'estero) che funziona


Telefono a Melo Cicala, il magico esperto di come sopravvivere nella capitale federale"



"Melo, sono disperato: non mi hanno accreditato la pensione di agosto e in Italia sono tutti in ferie…"

"Guarda: questo è il numero di telefono della INPS-CITI, servizi per i pensionati. In automatico potrai verificare se hanno ricevuto la tua dichiarazione di esistenza in vita…"

Per il nostro Lettore è bene specificare che ogni anno INPS invia ai detentori di pensione italiana, attraverso l'ambasciata, una dichiarazione di esistenza in vita.

Questo foglio deve essere poi mandato ad una succursale della CITI Bank in Inghilterra. 

Una procedura macchinosa per contrastare il fenomeno di quelli che continuano a ricevere la pensione del proprio genitore defunto.

Mi attacco al telefono e verifico digitando un numero che in effetti la dichiarazione di esistenza in vita da me inviata il 3 maggio in Inghilterra non è mai arrivata ed è ancora… in transito.

Alla faccia del tanto decantato servizio postale americano.

Parlo con un operatore dello US Postal Service che dopo una ricerca mi informa cortesemente che forse potrò ottenere qualche chiarimento dopo 29 giorni visto che si tratta di rintracciare una raccomandata mai arrivata in Inghilterra.

Informo di nuovo l'amico Melo che mi ingiunge di andare a trovare il dottor Domenico Bellantone, nuovo consigliere per 'Consular Coordination and Social Affairs, in Ambasciata.

"È un'ottima persona, appena arrivato, ma un gran professionista…"

Il dottor Bellantone mi riceve ed ascolta l'esposizione del mio problema. 

Presente la signora Lo Re responsabile della sua segreteria.

Il giorno dopo mi informano che, grazie alla collaborazione di Giuseppina Azzolini che lavora a New York, sono riusciti a far pervenire alla CITI Bank inglese una dichiarazione di esistenza in vita che sostituisce quella mai pervenuta.

A questo punto dovrò rivolgermi alla Western Union, la società che gestisce a livello planetario i movimenti di denaro.

Ma, alla Western Union bisogna fornire un codice di 10 cifre per consentire loro di rintracciare mia pensione.

Questo codice lo può dare soltanto un agente che risponda al famoso numero telefonico più volte contattato nei giorni precedenti, senza aver avuto la possibilità di parlare con un umano.

Compongo il famigerato numero di telefono, attacco il viva voce, e continuo a fare il mio lavoro. Dopo 40 minuti la musica di contorno viene sostituita da quella di una gentile signora con innegabili inflessioni slave, molto efficiente.

Dopo una sventagliata di domande con lo scopo di valutare se effettivamente chi parla è il signor Oscar Bartoli, l'agente mi comunica il codice da 10 cifre.

Adesso si tratta di trovare una agenzia della Western Union che sia in grado di consegnarmi l'intero ammontare della mia pensione.

Sembra facile a dirsi ma la maggioranza delle Western Union, situate presso supermercati ed altri esercizi commerciali, ha un tetto massimo di poche centinaia di dollari.


Dopo molto cercare finalmente rintraccio una branch situata al 1756 della Columbia Avenue.



Siamo nel quartiere di Washington chiamato Adams Morgan, i clienti presenti sono tutti sudamericani.



Sembra di essere a Vera Cruz.



Una signorina infilata in uno stambugio con finestra protetta da vetro antiproiettile doppio spessore mi dice che potrà pagarmi la pensione in contanti per la metà e il resto in Money Orders.


Si è formata dietro di me una lunga fila e inserisco nel borsello i dollari e gli assegni e mi avvio all'uscita sperando di non fare brutti incontri nel breve tragitto per raggiungere la macchina.

Raggiungo l'agenzia di PNC Bank dove ho i miei accounts e verso il tutto con un sospiro di sollievo.

Conclusione: grazie alla collaborazione dell'Ambasciata italiana a Washington, l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è ora informato che il sottoscritto è ancora esistente in vita.

A Dio piacendo, forse ancora per qualche anno.

Ed anche questa è America.


Oscar
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Loro non ci crederanno ma io sono molto contento che tu sia ancora in vita.  

Ti abbraccio. 

MAURIZIO. V.
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Ciao Oscar, queso è il motivo per cui ho rinunciato alla mia  piccolissima


pensione italiana - più altri casini di coordinamento e forse riduzione della mia pensione di social security.

Giampiero F.
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Caro Pluriletto,

mamma mia, le tue sfortune con la pensione, non le meriti!
Ricordo che ne avevi un'altra, anni fa, che non ti arrivava, e tu ti facevi (parole tue) iniezioni di caffe' per poter chiamare Roma alle 5 del mattino.


Silvia T.

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Carissimo Oscar,
Ti ringrazio per ogni articolo che mi giunge e ho il piacere di leggere sei grande.
Intanto colgo l'occasione per affermare egoisticamente: lunga vita Oscar e lunga vita al Tuo blog.
Colgo l'occasione per abbracciarti.
Onofrio Egidio Porcasi
(Palermo)
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Quel che scrivi, caro Amico, 


farebbe pensare che gli Italiani d’Italia siano persone che sanno ragionare e lavorare serio..


Allora per informarti in modo che tu sappia giudicare, ti allego un testo non mio.  L’Italia non è come era quando partisti, è CAMBIATA !  ! !


Saluti da Parigi.          
Ulrico
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Young for ever

Alberto

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Carissimo Oscar,anche nella scrittura con internet sono un asino!
--provo a scriverti e Ti dichiarò che le Tue lettere sono graditissime,importanti e davvero simpatiche.
Abbraccio fraternamente Te ed  anche i tuoi.
Ad ottobre sarò a NY solo per quattro giorni.
Carlo
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Ciao Oscarino,

se tornavi in Italia come ho fatto io, non avresti avuto di questi problemi!!!!!!!!!😜

🎼tornaaa🎶sta casa aspietta a teeee🎵

Lunga vita a te!!!😍🍹
Franco B.