Caro Oscar,
non pretendo che tu ti ricordi di me.
Eri tu che per me eri importante, nell'ottobre del 1947.
Infatti eri il Capo della Squadriglia Scoiattoli in cui venni collocato
all'atto del mio ingresso nel Riparto ASCI Firenze 24.
Se stato per sette-otto mesi un leader simpatico e per
niente militaresco, finché poco prima del campo dell'estate 1948 alla Traversa,
sotto la Futa, ci fu un rimpasto ed io entrai a far parte della Squadriglia
Gabbiani guidata da mio fratello Paolo.
Ho un bellissimo ricordo di quegli anni.
Da studente di Scienze Politiche ho continuato a seguire la
tua attività nelle file del PLI, in cui fosti pure eletto in Consiglio
Comunale. Ma nel 1959 dopo la laurea lasciai Firenze per un giro di borse di
studio all'estero, nell'intento (riuscito) di imparare bene le lingue. Tra
l'altro studiai anche a Washington presso la SAIS (School of Advanced
International Studies) dell'Università Johns Hopkins (che mi dette una laurea
MA in International Studies). Entrai poi al Ministero degli Esteri nel 2062,con
momenti forti Vietnam e Somalia, e chiusura come Ambasciatore al Cairo nel
2003.
Non ho mai prestato servizio a Washington, dove sono solo
venuto ogni tanto in missione.
Oggi, coi tre figli sparsi nel mondo, mi godo in pensione la
campagna toscana in una vecchia e bellissima casa di famiglia, in provincia di
Grosseto, non lontano da Massa Marittima. In cui sono pronto a darti ospitalità
se per caso passi da queste parti.
Credo che avremmo politicamente litigato anni fa, ma questo
incredibile governo giallo-verde mette d'accordo me e te. Condivido quasi
interamente il tuo appello: "Ridateci un grande partito di centro!".
La nave Diciotti, nave militare della Guardia costiera italiana alla
quale è impedito di far sbarcare profughi raccolti in mare in base agli
obblighi delle norme internazionali e degli imperativi morali, è una vicenda
incredibile e kafkiana, che si arricchisce ogni giorno di nuovi sviluppi.
Ciao, risentiamoci presto.
Mario Sica
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Oscar risponde:
Caro Ambasciatore,
Lo scoutismo ha rappresentato per me, ma credo anche per te, un momento di grande e importante formazione.
Erano gli anni dell'immediato dopoguerra, in mezzo a tante macerie fisiche e morali.
Ma c'era voglia di fare per costruire qualcosa di nuovo. E noi ragazzi sapevamo che il futuro era nelle nostre mani e non in quelle dei nostri genitori che avevano sacrificato tutto pur di poterci garantire una esistenza onesta nonostante le tante difficoltà del momento.
Non era facile essere scouts e la tua lettera mi fa ricordare le scazzottate fatte con i coetanei comunisti per i quali noi eravamo "un branco di bischeri guidati da un adulto vestito da bischero".
Ti ringrazio per l'invito in Maremma e a mia volta ti dico che se troverai l'occasione e la voglia di ritornare in questa bellissima Washington mia moglie ed io saremo felici di ospitarti.
Quanto all'Italia vista da lontano la sensazione che provo seguendo le vicende dello Stivale sui media nazionali e internazionali è quella di un grande disorientamento: un paese in mano a persone che "non sanno quello che vogliono, ma lo vogliono subito". Anticamera questa per un regime autocratico.
Con tanti saluti a quei decenni di tormentata democrazia nei quali tu ed io, carissimo ambasciatore, abbiamo cercato di dare un contributo, minimo quanto vuoi ma certamente pieno di amore per questa Italia che resta ancora nonostante tutto un paradiso terrestre invidiato da tanti.
Please, keep in touch.
Oscar
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Che
bello ritrovarsi!🥂
Franco B._____________________________________________________
Questa va celebrata: cari vecchi compagni di scuola in Borgo
Pinti, non mi aspettavo il ricordo della squadriglia degli scoiattoli, lo avevo
quasi dimenticato e sentirlo riemergere fa un gran piacere. Chissa' se la
vita ci fara' incontrare di nuovo, certo sarebbe l'occasione per fiumi di
ricordi e stralci di avventure e riflessioni.
Un caro saluto a te, Oscar e a Mario Sica,
Roberto Paolieri
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Che meraviglia, Oscar, ritrovare un
amico d’infanzia! Quando capita bisogna fare di tutto per non perdersi di nuovo
(ma ora con l’email e internet non c’è rischio).
Mi raccomando: quando vi rivedrete,
fate una foto insieme, così potrai inviarcela.
Un abbraccio da Los Angeles,
Emanuela A.
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Bello
scambio, grande Oscar!
Alessandro B.
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Che bello! Fa ben sperare... se anche i vecchi
amici si mobilitano per il proprio paese!
Ciao Sandra
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Scoiattoli......di ramo in ramo verso la meta....
Ciao Sandra
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Scoiattoli......di ramo in ramo verso la meta....
Buona Caccia ! Carissimi Oscar e Mario.
Agostino Volta
Agostino Volta
Genova........castoro
solitario.....
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Carissimo Oscar,
ho appena ricevuto e letto la tua Letter
e mi ci sono ritrovato in pieno !
I ragazzi di allora, quel che ci univa,
le tante vie seguite, chi siamo oggi e chi non c’è più !
Poco più grande di me, tre anni, io e te
suonavamo la chitarra in complessini abbastanza bravi, tu al circolo degli “Impiegati
civili” in Via San Gallo, proprio di fronte al circolo universitario di
Sant’Apollonia, gran ritrovo goliardico, io al “Grande Italia” in Piazza
Stazione: al pianoforte il magico Vittorio Gazzarrini (che ho ritrovato, tempo
fa, ci legge in copia...), io ero solo un sostituto e di limitato valore...
Poi l’università e ancora dopo le
carriere, tanti in Italia e tanti all’estero, come te e come me, come Joseph
Dumbra, Freddy Bracco, Vincenzo Conticelli, se ben ricordo finiti tutti e tre
alla Fordham University di New York - in seguito ci avrebbe studiato anche
Donald Trump - e uno o due di loro successivamente alla Douglas Aircraft in
California.
L’attrattiva per gli USA era massima e
imprescindibile, a quei tempi...
Inutile parlare di te - oggi la tua
biografia la trovo in bella vista nella Letter, insieme a quella di Mario Sica
- ma per limitarmi tronfiamente, dopo una magnifica esperienza di cinque anni a
giro per il mondo nella trionfale Olivetti dei tempi di Adriano, seguitai a far
capo in USA con Remington Rand, Univac, IBM, MDS e infine con NCR, nel suo
momento di massimo splendore: pensa, stava mettendo sul mercato - prima fra
tutte le major - nientedimeno che il Bancomat ed il Pos ! In questa ultima fase
della mia carriera all’estero faccio prima a dire dove non ebbi a lavorare:
Cina, per ovvi motivi, e Sud America, ancora assai arretrata...
Ma anche chi rimase in Italia ebbe a
fare eccellenti percorsi, come Mariolino Dalmazzo - compagno di banco in
seconda elementare, trionfò con le sue chiusure lampo RiRi - e il citato
Vittorio Gazzarrini - fantastico aeromodellista, aveva una cagnetta cocker che
si chiamava Chicca e lui le parlava, dandole del “lei” ! - diventato poi
presidente dei consulenti del lavoro italiani ! Senza parlare di un altro
compagno dalla seconda elementare all’università, Roberto Gazulli,
meravigliosamente dotato di sense of humour, lui aveva invece un gatto che
cercava spesso di suicidarsi buttandosi dal balconcino del primo piano della
bella villa in cui abitavano in Via Guerrazzi !
E la politica ? Tu me lo chiedi, lo so !
Tendenzialmente eravamo tutti liberal,
all’americana, ed ovviamente ti votammo alle elezioni...
Ma ce ne sono purtroppo anche diversi
altri di nostri coetanei che sono passati all’Oriente Eterno e termino quindi
questa mia missiva inviando loro - o a chi di dovere... - il RIP che si usa da
codeste parti.
Un abbraccione, caro ed amato Oscar,
aspettandoti il prima possibile, con Franca, magari. Se starò bene e non sarà
ancora venuto il freddo, potremmo andare a passare un paio di giorni nella mia
casa mugellana di Vicchio: come fa anche Mario, mi piace starci il più
possibile, anche se poi il tempo è sempre poco !
Carlo (Luigi Ciapetti)
PS - Visto l’impiccio dei fusi, io vado
a dormire e tu vai a cena: buon appetito !
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Caro Oscar,
Si vede che lo scambio iniziale di email ha scatenato tutt'una serie di risposte congeniali.
Bello! Sempre dietro le quinte,
Luigi Giacchino
Si vede che lo scambio iniziale di email ha scatenato tutt'una serie di risposte congeniali.
Bello! Sempre dietro le quinte,
Luigi Giacchino