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L’ELOGIO DELLA STUPIDITA’


L’ELOGIO DELLA STUPIDITA’: Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono magnificamente

Le considerazioni nel seguito riportate sono da me tratte dai ragionamenti del noto giornalista Pino Aprile e di altri autorevoli personaggi.

Ricordando quanto scrive il Prof. Carlo Cipolla (noto storico e accademico scomparso anni fa) in uno dei suoi trattati, i fatti sono:

1.     Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.

2.     La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.

3.     Una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza allo stesso tempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

4.     Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

5.     La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.



Le affermazioni del Prof. Cipolla sono tautologiche, ma la società ha estremo bisogno degli stupidi per svilupparsi.

Perché al mondo ci sono tanti stupidi? E perché, sorprendentemente, in politica e nelle aziende gli stupidi prosperano, riuscendo spesso a raggiungere posizioni di successo? La risposta è semplice: l'intelligenza non serve più. Chi ha qualche dubbio, guardi a ritroso, ai geni del passato, a Leonardo, a Michelangelo, a Galileo, a Newton, ad Einstein e li paragoni con quello che ci offre adesso il mercato. La conclusione è triste, ma inevitabile: gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono alla grande.

Il fenomeno della globalizzazione ha comportato una crescita diffusa della stupidità, anche se la nostra specie tende per natura ad essa. Ma per la sua sopravvivenza, è questa a giocare un ruolo chiave. Ecco perché l'imbecille ha una marcia in più. E un anticipatore: non capisce niente, ma è già pronto per il futuro e sarà lui a salvarsi.

L’imbecille svolge un ruolo primario nella ns. società: senza di lui non si andrebbe avanti. Tanti sono i casi a supporto del fatto che l’imbecille domina. Per esempio, un cretino è un cretino, due cretini sono due cretini, una folla di cretini sono un partito politico che elegge a guida un suo esponente, uno dei più imbecilli. Nelle aziende, nei vari comitati che ivi si costituiscono, la presenza del cretino è fondamentale e lo si riconosce subito: la stupidità emerge perché il cretino si svela avendo una risposta per ogni cosa, al contrario dei saggi che hanno invece una domanda per ogni cosa. Durante i frequenti incontri, delle varie proposte in discussione e decisioni da dover prendere, presto emergono quelle del cretino. Ciò crea un movimento catartico, perché tutti si concentrano su di esso, scaricando tensioni, considerazioni, proposte alternative. La riunione termina senza conclusioni, ma i partecipanti sono soddisfatti perché si è parlato “approfonditamente e con competenza”. Tutto si svolge secondo il teorema: “Negli assembramenti umani, la capacità collettiva di pensiero è regolata su quella del più scemo.” La comprova è nel fatto che, se si fonda un villaggio con cento irlandesi stupidi, analfabeti, ubriaconi e maneschi e cento inglesi colti, beneducati e sobri, dopo alcune generazioni si troveranno migliaia di villani e nemmeno un gentleman.

Nelle comunità, chi vota non sceglie il migliore, il più onesto, il più capace, ma chi più gli somiglia. E dal momento che gl’imbecilli sono la maggioranza ecco il successo del politico imbecille, acclamato proprio per la sua stupidità. Poi, il suo successo si spiega col fatto che è attento e bravo nell’incensare i lati deboli dei potenti e delle masse. Inoltre, ricordiamoci che in qualsiasi gerarchia ognuno tende a essere promosso, finché non raggiunge il suo livello di incompetenza; pertanto, ogni incarico è destinato a finire nelle mani di un incapace.

l cretini vincono sempre. Essi sono animati da uno spirito di crociata, che li spinge a impegnarsi nel vano sforzo di cambiare in meglio la società. I più intelligenti invece hanno capito che questa lotta, è inutile e si adeguano all’imbecillità delle strutture, consci del fatto che l’uomo moderno vive per rincretinire. Infatti, una persona particolarmente dotata d’intelletto che mette il proprio genio al servizio della comunità producendo imbecillità, perchè gli altri si limiteranno a imitarlo, a sfruttarne le intuizioni, copiandole pedissequamente non essendo indotti a esercitare le proprie facoltà mentali: “Un colpo di genio portò un uomo eccezionale a scoprire il fuoco; ma a quel falò si scaldarono pure i cretini”. Così, l’intelligenza opera a beneficio della stupidità e ne alimenta l’espansione.

Lo stupido è tetragono. Una persona intelligente scontenta, incattivita si può placare con un po’ di attenzione, di tolleranza, ma è impossibile rabbonire un imbecille e trarlo dalle sue ferme, persino inflessibili convinzioni. Al cretino piace parlare di niente, perché è l’argomento di cui sa tutto: mai discutere con lui perchè ti trascina al suo livello e ti batte per l’esperienza. La differenza tra genialità e stupidità è che la genialità ha i suoi limiti, mentre la stupidità tende all’infinito!

Quando si muore non si sa che si è morti, non si soffre, ma soffrono tutti gli altri e succede lo stesso quando parla un imbecille. Ma l’imbecille alla fine ha vinto perchè è una questione di sopravvivenza della specie: meglio un cretino vivo che un genio morto.

Comunque, è importante non dimenticare di essere riconoscenti agli stupidi: senza di loro le persone valide potrebbero non emergere mai, anche se le menti sane operano spesso in conformità al detto di Forest Gump: “Chi stupido non è, lo stupido fa”. Questa è una valida risposta. 

Aldo Nicolosi