TESTIMONE FEDELE E GRANDE
Editoriale AVVENIRE I cento anni di san Giovanni Paolo II
PAPA
FRANCESCO
San Giovanni Paolo II è stato un grande testimone della fede, un
grande uomo di preghiera che ha vissuto completamente immerso nel suo tempo e
costantemente in contatto con Dio, una guida sicura per la Chiesa in tempi di
grandi cambiamenti. Tante volte, nel corso della mia vita di sacerdote e di
vescovo ho guardato a lui chiedendo nelle mie preghiere il dono di essere
fedele al Vangelo come lui ci testimoniava.
Rimangono come eredità viva alla Chiesa il suo Magistero, le sue
encicliche su Gesù Redentore dell’uomo, su Dio ricco di misericordia, sullo
Spirito Santo, l’enciclica ' Redemptoris Mater' su Maria nella vita
della Chiesa; le sue encicliche sociali, i suoi
insegnamenti quotidiani; il preziosissimo dono del Catechismo
della Chiesa cattolica. Rimangono impresse nella memoria, a noi
che abbiamo vissuto gli anni del suo lungo e fecondo
pontificato, la sua grande passione per l’umano, la sua
apertura, la sua ricerca del dialogo con tutti, la sua
determinazione nel mettere in atto ogni tentativo per fermare le
guerre, la sua propensione ad andare incontro a chiunque e ad
abbracciare chi soffre. Con lui, primo Vescovo di Roma proveniente
dall’Europa dell’Est, la 'Chiesa del silenzio', la Chiesa
dei martiri d’Oltrecortina, ha trovato voce. Ma non è di questo
san Giovanni Paolo II che vorrei parlarvi (…). Quello che a volte rischiamo
di dimenticare, e che desidererei porre all’attenzione dei lettori, è quanto
questo Papa abbia sofferto nella sua vita. Le sue sofferenze personali si sono
legate a quelle del suo popolo e della sua nazione, la Polonia.
Precocemente orfano di madre, vive il dramma della morte
dell’amatissimo fratello e poi del padre. Quando entra nel Seminario
clandestino di Cracovia ha perso tutti i suoi familiari più stretti. Vive la
sua donazione totale a Dio e alla sua Chiesa in un tempo in cui tanti suoi
amici perdono la vita durante la guerra. In un suo libro biografico, già Papa,
rivelerà che ogni giorno si domandava perché il Signore lo avesse lasciato
vivo, mentre intorno a lui così tante persone morivano. La sofferenza che ha
vissuto affidandosi totalmente al Signore, lo ha forgiato e ha reso ancora più
forte la fede cristiana alla quale era stato educato in famiglia. È stato uno
straordinario educatore di tanti giovani che attraverso di lui, giovane prete,
venivano introdotti nel cammino di una fede concreta, testimoniata, vissuta in
ogni istante della vita.
San Giovanni Paolo ha sofferto da Papa, ha subito il terribile
attentato del 1981, ha offerto la propria vita, ha versato il suo sangue per la
Chiesa, e ci ha testimoniato che anche nella difficile prova della malattia,
condivisa quotidianamente con il Dio fatto Uomo e crocifisso per la nostra
salvezza, si può restare lieti, si può restare noi stessi.
S i può gioire nella certezza dell’incontro con Gesù
risorto. Ormai quindici anni ci separano dalla sua morte. Tre lustri possono
essere pochi, ma sono tanti per i ragazzi e i giovani che non l’hanno
conosciuto o che di lui hanno soltanto qualche vago ricordo dai tempi
dell’infanzia. Per questo nel centenario della sua nascita era giusto far
memoria di questo grande santo testimone della fede che Dio ha donato alla sua
Chiesa e all’umanità. Lui è stato un grande testimone della misericordia e
durante tutto il suo pontificato ci ha richiamato a questa caratteristica di
Dio. (…) Mi auguro che [questa eredità] possa arrivare nelle mani di molti e
soprattutto dei giovani: ricordiamo la sua fede, e la sua figura ci sia di
esempio per vivere la nostra testimonianza oggi. Sentiamo riecheggiare il suo
appello a spalancare le porte a Cristo, a non avere paura. Camminiamo lieti,
nonostante le difficoltà, lungo i sentieri del mondo, seguendo le orme dei
giganti che ci hanno preceduto nella certezza che non siamo e non saremo mai
soli. Questo ci ha insegnato lungo tutta la sua vita san Giovanni Paolo II,
coltivando sempre un legame speciale con la nostra mamma in Cielo, Maria, Madre
della tenerezza e della misericordia.
Francesco