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Le storie di Oscar # 10: Il cimitero di Novodevičij è il più importante cimitero di Mosca


 
Il cimitero di Novodevičij è il più importante cimitero di Mosca, situato presso il monastero di Novodevičij, convento del XVI secolo, patrimonio dell'umanità dal 2004.

Anton Čechov fu uno dei primi personaggi interrati nella nuova necropoli, ed anche Nikolaj Gogol' venne in seguito spostato qui. Durante l'epoca sovietica divenne il cimitero più esclusivo della Russia, grazie alla presenza di Nikita Chruščëv, Sergej Prokof'ev (Wikipedia)




Un pomeriggio ho lasciato il padiglione della fiera a Sokolniki e ho deciso di fare una visita a questo famoso cimitero. Dopo una rapida occhiata alle tombe dei personaggi più importanti sono entrato dentro la chiesa il cui pavimento era coperto di paglia secondo un rituale autunnale ortodosso mentre all'altare tre pope intonavano splendide musiche accompagnati da quattro pinzochere nero vestite.

Ad un certo punto e' sbucata da una porta laterale una donna anch'essa completamente coperta da un ampio scialle nero. Stringeva al seno un fagotto.

Si è avvicinata ai pope che hanno interrotto i loro canti bisbigliando. Uno di questi ha mormorato qualcosa ed ha impartito una benedizione con l'aspersorio.

Quella donna era una delle tante madri che, rischiando grossi problemi con la polizia, si recavano in quella chiesa per far battezzare i propri neonati. (alcuni decenni dopo Vladimir Putin avrebbe detto di essere anche lui uno dei battezzati segreti).

Mi sono accorto che alla mia destra in una zona quasi completamente oscurata c'era un individuo, un giovane, insaccato in una giacca a vento nera.

"Vuoi scommettere che questo tale è un agente della polizia segreta?!", mi sono detto, mentre il giovane si stava muovendo nella mia direzione.



"Da dove vieni?" mi ha chiesto a bassa voce in francese.

Gli ho detto che ero italiano e a quel punto il suo volto si è rischiarato; ha messo una mano in tasca e ne ha estratto un piccolo libro di fotografie. Erano riproduzioni dei lavori di Raffaello di cui Pietro, questo il suo nome, era un appassionato estimatore.

Siamo diventati amici Pietro ed io ed ogni volta che tornavo a Mosca non mancavo di telefonargli e di passare con lui qualche ora in un ristorante.

Pietro era un cardiologo e guadagnava quanto, se non meno, un capo officina in una azienda statale.



Nella sua stanza in coabitazione in un appartamento di un vecchio edificio, aveva un pianoforte verticale sul quale suonava con grande abilità.


Pietro era sposato con una famosa violinista, costantemente in viaggio per esibirsi nei teatri del mondo occidentale, accompagnata ovviamente dal commissario politico e due guardie del corpo per evitare fughe.

Il mio amico cardiologo si esercitava nelle poche ore libere lasciate dalla sua professione suonando il piano fino a che gli altri occupanti dell'appartamento non ingiungevano di farla finita almeno per quel giorno.

Pietro sperava di poter accompagnare come pianista la moglie in qualche sua esibizione all'estero.

Gli ho chiesto di farmi da guida nella visita della Galleria Tret'jakov.

Di fronte alle icone dei secoli prima dell'800 mi ha detto: "Vedi lo sguardo del Cristo; e' rivolto al cielo. Guarda invece queste icone piene di metallo dell'ottocento. Qui il Cristo guarda in basso perché è come se fosse scoppiata una bomba nucleare…"

 


 

 



Ci siamo fermati davanti a un busto di Stalin e Peter mi ha detto: "Stalin era molto sospettoso perché temeva un attentato alla sua vita. Una sera, mentre tornava a casa, intravide un movimento dietro le tende della sala da pranzo. estrasse la pistola e sparò alcuni colpi uccidendo la giovane sposa che si era nascosta per fargli una sorpresa ... Non si riprese mai da questa storia ... "




Nella sezione del "realismo socialista" sostiamo di fronte ad un grande quadro raffigurante Lenin.



"Questa è una delle ultime immagini di Lenin. Vedi come è emaciato rispetto alle altre pitture di questa sezione della galleria. Ormai la sifilide, arrivata al terzo grado, gli stava mangiando il cervello…"

Nei miei ultimi viaggi a Mosca ho cercato di riprendere contatto con Pietro senza successo. Nessuno dei suoi coinquilini voleva o poteva dirmi dove si era trasferito o dove l'avevano trasferito.

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Per chi preferisce ascoltare e vedere

https://youtu.be/EMnYzT62nX8

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